Talvolta è facile demoralizzarsi. Ti guardi intorno e trovi un mondo ostile, dove fa strada solo chi ha conoscenze giuste, potresti scrivere il romanzo più bello del mondo eppure (probabilmente) nessuno lo leggerebbe mai. Ti guardi intorno e vedi come, i libri che vendono, siano lontani anni luce da ciò che scrivi tu; ti rendi conto che quel sogno che coltivi nel tuo cuore da una vita, forse non avrà mai un lieto fine, che per quanto tu possa impegnarti e provarci forse nessuno ti noterà mai ed i tuoi figli di carta, piccoli abbozzi di una me lontana e dimenticata, non saranno mai conosciuti da altri, che il tuo nome resterà noto a chi ti conosce e mai ad altri.
Quando questi pensieri mi vorticano in testa è facile rattristarsi, la notte mentre fisso il soffitto e penso a ciò che ho scritto poche ore prima, a quanto avrei voluto ancora a scrivere e a quanto vorrei migliorare. Ma è proprio in quei momenti che la ME guerriera esce ruggendo e grida a gran voce "Tu vali! Tu sei brava, cavolo, il tuo primo libro è stata una saga di 400 pagine a 13 anni!" si può essere un misero risultato, si quel libro forse non lo leggerà mai nessuno perchè troppo infantile, troppo plagiato dalle letture dell'epoca, ma sorrido e mi sento fiera di ciò che ho fatto. Prima o poi (forse) troverò la forza di inviare qualcosa di mio, di mettere in gioco la mia vita e lottare per me e per il mio lavoro, per far diventare la mia passio un Lavoro con la L maiuscola e leggere, un giorno, il mio nome in una vetrina.
Così sono le mie figlie di carta, donne combattive che lottano contro tutti, malgrado tutto, ognuna a modo suo, talvolta sbagliando, ma in fondo come lo sono loro, anche noi donne siamo tutte diverse.
Un tema mi è sempre stato a cuore e persino il mio fidanzato (unico lettore dei miei scritti) se n'è accorto, la violenza domestica o in generale contro le donne.
E' un tema che sentiamo troppo spesso (purtroppo) al telegiornale, leggendo i giornali. Io lo espongo così, senza censure, in tutte le epoche e in tutti i mondi, affrontandolo diversamente in base a ciò che prevedono determinati usi e costumi, insomma una donna medioevale che veniva picchiata dal marito non lo denunciava, anzi, purtroppo era la normalità e purtroppo lo è ancora oggi.
Alla fine la scrittura è anche questo, è un modo semplice per parlare o denunciare, per spiegare il proprio punto di vista e dire perchè stiamo parlando di quello.
Nella storia molte donne hanno lottato per poter parlare in libertà di problemi che altrimenti venivano taciuti, senza nasconderli sotto fronzoli deliziosamente eleganti.
La scrittura è libertà di parola, la scrittura è vita, la scrittura è... un modo per non dimenticare.
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Memorie di una scrittrice di sogni
Short Story"Memorie di una scrittrice di sogni" sono le uniche pagine in cui parlo un po' di me, della mia scrittura e di quanto sia importante per la mia vita. Di quanto sono cresciuta con e grazie a quelle pagine e di quanto ogni singola riga mi abbia miglio...