VI

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-AND HIS NAME IS JOOOOHN CENAA!!-

Urlò buttandomi sul letto con la delicatezza di 100 elefantesse obese e incinte di 13 cuccioli con un cappellino con la girandola in testa

-TUTURUTUUUU TUTURUTUUUU!!!-

-No okay ora mi spieghi stecchetto, come hai fatto a sollevarmi con tantissima facilità?!?- dissi sedendomi sul letto

-Stecchetto? Io sono tutto fuorché stecchetto!-

-Ah si scusami,
Stecchetto-clown depresso-killer sadico-coi capelli da Renato Zero.-

-Mi chiedo ancora il perché sono qui ad accudirti al posto di sbattermene e andare ad ammazzare gente- disse sbattendosi una mano in faccia

-Puoi ancora farlo- sibilai io

-Se te ne vai io scapperò, così gli assistenti sociali non verranno a prendermi e mi daranno della dispersa, cambierò nome e mi farò una carta d'identità falsa così da rifarmi una nuova vita. Mentre tu puoi tornare a essere quello di sempre e non accudirai più una mocciosa... Che ne pensi?- aggiunsi io abbozzando un mezzo sorriso, lui scoppiò a ridere come un matto e io lo guardai stranita

-Ahahahahahah sei convincente caramellina, ma non voglio che tu te ne vada via da me.- lo guardai confusa aveva lo sguardo basso ma si intravedeva un ghigno inquietante

-Cosa... Ma non è quello che desideravi anche te?-

-Oh zuccherino, pensi che non siano stati costretti a fare quelle carte? Non pensi che qualcuno li abbia avvertiti?- disse alzando lo sguardo... I suoi occhi erano rossi... Prego tutti i santi che non mi uccida..

-Ma c..cosa stai dicendo?!- dissi spaventata lui scoppiò di nuovo in una risata isterica

-Quanto sei stupidina cugina cara, io li avvertii un giorno che se non fossi stata mia con le buone, lo saresti stata con le cattive..- ghigna e io tremavo ancora confusa

-Ma che stai dicendo?!- urlo io

-Meglio che ti metti comoda su quel lettino, sto per farti capire di quanto lo *imita la mia voce* "Stecchetto-clown depresso-killer sadico-coi capelli da Renato Zero" può essere spietato quando non ha ciò che vuole- ride in modo sadico

-Allooora tanto tanto tempo fa nel 29/01/2000 nacque una bella bambina di nome Eleonora Auditore... Questa bella bambina giocava sempre con il suo caro cugino Jack... Il loro legame era troppo forte e non si poteva spezzare facilmente... E quando un giorno il cugino se ne doveva andare per colpa di un "piccolo imprevisto con un suo amico"...Decise di andare dai genitori della piccola Eleonora costringendoli a consegnarti a me. Loro rifiutavano dicendo che ero un pazzo così dissi che se non saresti mia con le buone, avrei usato le cattive e  avrebbero fatto una brutta fine ai tuoi 16 anni.... A loro non importava morire, a quanto pare, tentevano troppo alla loro dooolce figliola... Peccato che loro non sapevano con chi andavano contro- fece una pausa per ridere in modo inquietante... Alcune lacrime solcarono il mio viso e al solo sguardo lui si avvicino sempre di più e io indietreggiai nel letto sbattendo contro la parete

-Falsificai le carte funerarie dicendo che se fossero morti ti avrebbero affidato a me... Qualche giorno dopo il tuo sedicesimo compleanno.... Bhe il resto della storia lo sai- disse sempre avvicinandosi al mio viso tremante e piangente.. Con il suo dito affusolato raccolse una lacrima che stava cadendo e sospirò

-Infondo era quello che avevi sempre desiderato da piccola... Ricordi?-

A quelle parole raffiorarono i ricordi:

"-Jack Jack!!!- urlai alla vista del mio cuginone!
-Hey caramellina- sorrise in modo dolce lui, io gli saltai in braccio e lo abbracciai fortissimo
-Ti voglio bene Jack! Promettimi che staremo sempre insieme!!- dissi con tono dolce e lui ridacchiò
-Per sempre piccola!- io lo guardai e gli diedi un piccolo bacio sulla guancia prima di scendere dalle sue braccia e tornare a terra"

-No... Non può essere io... Io... Tu.. MALEDETTO TI AMMAZZO!!!- dissi fiondando le mie mani sul suo collo cercando di farlo soffocare. Cademmo dal letto e lui continuava a ridere ai miei inutili sforzi nel strozzarlo

-Oh caramellina... Inutile sprecare le tue energie per queste stronzate... Quello che è fatto è fatto... Ora staremo insieme per sempre- disse in modo molto inquietante...

Lo guardai con odio mentre cercavo di trattenerle...

Anche se era impossibile..

Scoppiai a piangere come una bambina e nascosi la mia testa sul suo petto, strinsi il suo maledetto costume da pagliaccio cercando di scaricare tutto il mio odio in quel costume, continuavo a ripetere le parole "Ti odio", "Sei un mostro", "Come hai potuto"...

La sua mano mi accarezzava i miei capelli riccioli cercando di calmarmi ma non ci riuscivo... Lo odiavo tanto..

I Hate My Cousin || L.j. ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora