Si spalancano le nostre enormità, stipate di vitalità e colme di contentezza.
Scrutano ciò che compare in ogni singolo istante dinanzi a loro, senza capire.
Continuano ad osservare, esaminare tutto questo niente, senza mai proferire suono in grado di raggiungere i precordi.
Si sentono perennemente trafitte, ma prive di dolore. Senza subire squarci.
Dolori, sofferenze, malinconie non riescono ad essere trattenute in questi immensi pozzi che, tanto hanno subito.
Dal troppo nascondere, e dall'eccessiva ossessione di opprimere il loro vissuto, la linfa fuoriesce.
Inonda queste immense pianure, inumidite più volte negli anni.
Niente riesce a colmare quel senso di vuoto, di mancanza. Niente riesce a placarlo. Se non ciò che a loro è più distante, irraggiungibile.
Qualcosa li trapassa ma, niente dolore. Un semplice senso di pace, di serenità li invade.
Come se tutti i mali subiti fossero scomparsi, giunti alla loro fine.