Capitolo 16

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Cat's pov
Non riesco a fare un passo, non riesco a respirare, il fiato resta bloccato in gola senza poter uscire. Continuo a guardare quella scena impotente. Ormai Logan, Carlos e Kendall sono alla macchina, resta indietro solo James. Tiene una ragazza tra le braccia, i capelli scuri le coprono il volto, ma dai movimenti delle loro teste posso perfettamente immaginare dove siano poggiate le sue labbra. Logan lo chiama, lui si stacca leggermente mantenendo comunque il corpo della mora attaccato al suo. Le scosta i capelli dalla faccia, appena scorgo il suo viso le ginocchia cedono e cado sull'asfalto, incapace di distoglierle lo sguardo di dosso.
Jam: Va bene piccola, devo andare...
Ca: Jade...
Esce un sussurro strozzato inzuppato di lacrime amare.
Jad: Si certo.
Jam: Penso che ora con i ragazzi andremo a festeggiare la conclusione del tour, ma se vuoi dopo passa dalla mia camera...
Le passa una targhetta, lei la rigira tra le mani e la infila in tasca.
Jad: Oky, ma senti James... a me turba la storia di mia cugina, vedi è che io...
Lui le poggia l'indice sulle labbra.
Jam: Te lo ho già detto: non c'è più nulla tra me e quella suora. Sto solo aspettando il momento giusto per lasciarla... dammi tempo; dopo potremo stare assieme. Per ora dobbiamo mantenere il segreto.
Un richiamo di Logan seguito dallo strombettare del clacson li fa sveltire. Lei abbassa lo sguardo, lui le sposta una ciocca di capelli dalla fronte e la bacia ancora. Poi si allontana, mi passa vicino mezza decina di metri, mi copro con le braccia, ma ciò è inutile: non mi avrebbe visto in ogni caso. Sale in macchina e se ne va, lo stesso fa Jade proseguendo per la via, ma neanche lei si accorge di me.
Resto in ginocchio, sola, nel mezzo della piazzetta dietro il locale, incapace di piangere o respirare. Solo con un immenso buco nel petto; un dolore lancinante che mi consuma da dentro.
Sento una mano che si poggia sulla mia spalla, non mi giro, non riesco a pensare ad altro che non sia dolore.
Be: Vieni Cat, ti porto a casa.
Non mi muovo, non ci riesco. Lui aspetta qualche minuto, poi si piega sulle ginocchia e raggiunge la mia altezza.
Be: Cat?
Ca: Lascimi sola.
Be: Non ti lascio sola ora, in questo stato.
Ca: Ti ho detto di lasciarmi sola.
Be: E io ti ho detto di no.
Ca: Lasciami sola Beck, vattene!
Lo spingo, lui resta immobile.
Ca: Vattene Beck! Vattene via! Non era ciò che volevi?! Con James è finita! È finita per sempre Beck, è finita per sempre.
Inizio a piangere colpendolo sul petto e ripetendogli di andarsene che non lo volevo; lui mi stringe a se, iniziano a pettinarmi i capelli con le dita. Da prima cerco di liberarmi dal suo abbraccio, ma poi mi ci abbandono e mi lascio coccolare facendo scendere le lacrime che inzuppano la sua camicia e i miei capelli.
Be: Va tutto bene Cat, ci sono qui io. Piangi, ti farà bene piangere.
Restiamo così abbracciati per non so quanto tempo, tra i singhiozzi continuo a dirgli che non lo voglio, che deve andarsene, ma in realtà vorrei non finisse mani. Quando riesco a fermare i singhiozzi allenta la presa su di me permettendomi di andarmene se voglio, ma io resto immobile.
Be: Vieni Cat, ti porto a casa.
Fa passare il braccio sotto le mie ginocchia e dietro la mia schiena e mi solleva, come se fossi una bambina; io gli cingo il collo con le braccia poggiando la mia testa sulla sua spalla. In tasca sento il cellulare che vibra, ma non mi importa: tutto ciò di cui ho bisogno ora è già qui con me.
Arriviamo alla casa di Sarah e George, il cancello è aperto ed anche la porta. Beck mi porta su per le scale, mi lascia andare solo per poggiarmi sul letto. Lo seguo con lo sguardo fino a quando esce dalla stanza. Sento che torna quel vuoto, quel dolore. Mi alzo seduta sul letto di scatto.
Ca: Beck! Beck!
Lui torna indietro di corsa e si appoggia sullo stipite della porta.
Ca: Dove vai? Resta qui con me.
Lui sorride, si passa una mano tra i capelli.
Be: Torno subito Cat, devo solo vedere una cosa...
Ca: Torna presto...
Be: Lo faró
Sparisce in corridoio, io lo aspetto seduta sul letto.

Beck's pov
Devo andare a prendere il cellulare, quello con la chiat con Cat. Percorro il corridoio fino alla mia stanza che condivido con George, trovo un post-it attaccato alla porta e il mio vecchio cellulare a terra.
Stacco il foglietto e lo leggo:

Non so cosa pensi di fare con Cat, ma in ogni caso è sbagliato... credimi ho commesso lo stesso errore con una ragazza qualche anno fa ed è finita male
George

Lo piego e lo metto in tasca, lo so dovrei dire tutta la verità a Cat ora che non sta più con James, ma è troppo scossa. Raccolgo il cellulare e lo metto in tasca. Torno da Cat, prima di entrare mi accorgo che in terra c'è la camicetta di Sarah e la bandana di Mike, passo davanti le scale vedo la maglia del biondo e le decoltè della mia amica. Davanti a camera di Mike c'è anche un reggiseno... posso immaginare che oggi Sarah non dormirà in stanza con Cat.
Trono dalla mia piccola gattina e la trovo seduta sul letto come la avevo lasciata. Quando mi vede la sua fronte si distende. Si sposta in parte nel letto.
Ca: Ho bisogno di te, ti prego resta per questa notte.
Be: Si, certo.
Chiudo la porta e mi siedo sul letto. Lei si distende, inizio a carezzarle i capelli e il viso. Piano piano i suoi occhi si chiudono e si addormenta. Resto un po' a guardarla; è bellissima. Mi stendo accanto a lei e continuo a pettinarle i capelli con le dita mentre dorme.

Our little secret (Beck & Cat)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora