Correva il mese di Maggio, il sole faceva capolino sulla testolina e sulle rosee guance di Alice.
La piccola amava tanto quel tepore, era divenuta un'abitudine, ne era completamente assuefatta!
Come ogni pomeriggio, dopo il consueto bicchiere di latte fresco, inseriva all'interno della sua cartelletta, un fagotto contenente due fettine di pane alla marmellata di ciliegie e il succo preparato dalla mamma.
Amava tutto questo, era il suo unico vizio.
Non chiedeva nulla più di trascorrere quanti più pomeriggi possibili nella sua tranquillità, libera di contemplare la bellezza del paesaggio circostante.
Incamminatasi per il viottolo scricchiolante, cominciò la sua osservazione...
Rose gialle a destra e a manca, osservate nei minimi particolari e in tutte le sottili rifiniture. E ancora, gli ulivi secolari, i mandorleti in fiore, i carciofeti invasi di chiocciole, i muretti a secco, qualche pianta spontanea, le margherite ergetesi alte e maestose tra le erbacce.
Era droga per gli occhi nerissimi, vispi, loquaci e sempre sull'attenti di Alice!
Ci metteva giusto un quarto d'ora prima di ritrovarsi dinnanzi alla staccionata di legno di ciliegio, un po' grezza e stilizzata; percorreva la lignea passerella, fino a ritrovarsi nella natura incontaminata!
Verde ovunque, freschi profumi inondavano le sue piccole narici; fiori dai colori sgargianti e dai tenui pastello, erano pittorescamente affiancati!
E davanti a lei il ruscello.
Quell'enorme lago sovrastato da pura roccia, da cui sgorgava la più fresca e pura acqua di cui Alice avesse mai potuto godere!
Scorreva imperterrita e incurante dello spettacolo che donava, giorno dopo giorno, a coloro che potevano apprezzarla!Quanta meraviglia riempiva il volto di Alice!
Glielo si leggeva nello sguardo, lo s'intuiva dal sorriso soddisfatto e dagli occhi lucidi, dalle guanciotte sollevate e dal portamento ardimemtoso, dai pugni piantati negl'incavi dei magri fianchi, quasi non se ne volessero più staccare!
Dopo aver passato abbondante tempo in questa maniera, ancora scossa, eccitata e incredula davanti a tanta bellezza, riprendeva finalmente il controllo del suo corpo e tirava fuori dalla cartella il suo amato cuscino di feltro rosso, la sua merenda, il suo blocco da disegno oppure il suo quadernetto con la penna; a seconda del modo con cui sentiva di poter meglio esprimere i suoi sentimenti, in quel momento.
Quel giorno, tirò fuori il suo blocco da disegno e i suoi pastelli ogni giorno più consumati; e cominciò a disegnare quella che amava definire la Sua radura incantata...
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Oltre le Nubi
Non-FictionCosa si celerà mai dietro queste Nubi che offuscano la vista e l'animo?... Che sfumano i pensieri e mescolano le convenzioni... Cosa vi si nasconde? E se fossimo capaci di oltrepassarle, cosa cambierebbe? Questo si chiedeva Alice, ogni pomeriggio, c...