Capitolo 3: la taverna e la regina

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Camminammo qualche minuto, ed in poco tempo giungemmo davanti ad un edificio straordinariamente grande, e nuovo, che sembrava brillare al sole
–Wow, incredibile- esclamai. Ranlorf mi guardò come se fossi matto
–Stai guardando dal lato sbagliato umano. Quella è la taverna del Drago Zoppo- disse, indicandomi una catapecchia in legno, con l'insegna mezza staccata e stinta. Lily spalancò la bocca.                                                                                                    –IO non ci entro là dentro- esclamò

–E' una vecchia catapecchia!- le fece eco Andrea. Ranlorf ci lanciò una delle sue occhiate storte.                                                                                                            –Non è una vecchia catapecchia. È la mia seconda casa. È qui che ho incontrato Fisaf- disse.
–L'ho vinto ad una partita. È l'unica partita che io abbia mai vinto. Era un ovetto piccolo così- disse, mentre il possente drago assumeva un'aria imbarazzata. Ma Ranlorf non vi badò, ed entrò sbattendo la porta. Qualche scheggia cadde ai nostri piedi. Ci guardammo spaesati. 

–Io non ci entro- disse Lily, nuovamente. Andrea sospirò, e se la caricò in spalla, prima di entrare a sua volta. L'interno era completamente diverso. C'era uno strano clima festoso. Attorno ad un grosso tavolo in legno, erano sedute le creature più strane.  Un umano sorseggiava una pinta di birra accanto ad un enorme Minotauro. Ranlorf si sedette al bancone, dimenticandosi di noi, e ordinò.           –Il solito, Miden - Miden, il barista, urlò a voce altissima, in modo che qualcuno si girasse                    –Ranlorf! Non ti facevi vedere dalla prima gelata!- qualcuno si girò, ed il Minotauro diede una grossa pacca sulle spalle del nano, seguito da un coro di

–Ranlorf!

- Amico!

- Ci sei mancato-            

-Mancato?- questa era mia sorella
–Come può essergli mancato lui?!- disse, storcendo il naso. 
   –Perché sei qui?- domandò Miden, servendogli un calice con una sostanza azzurrina. Ranlorf bevve una gran sorsata, senza rispondere. Al suo posto, il Minotauro rispose
–Qualcuno avrà violato il suo territorio. Avanti, chi è stato?- Ranlorf, ci indicò con una smorfia
–Quei ragazzini laggiù. Penso siano matti- a quel punto, tutti ci stavano fissando. Miden ci squadrò, poi disse

–Ma come siete vestiti? Sembrate provenire da un altro mondo- Andrea si fece coraggio, ed avanzò, nel silenzio generale                                                                                                                                                      –Infatti veniamo dal secondo mondo- disse con decisione
–Credo- aggiunse dopo un istante. Ranlorf fece una smorfia alla "Perché non me lo avete detto prima?!", Miden spalancò la bocca, con un bicchiere a mezz'aria.  La sala si fece ancora più silenziosa, senza il tintinnare dei bicchieri. In tutto questo silenzio, si alzò il Minotauro, facendo scontrare due dadi.                                                         –Ho sempre desiderato sfidare uno del secondo mondo. Chissà chi è più fortunato, se io o voi- stavo per rinunciare garbatamente, ma appena aprii la bocca, Andrea si fece avanti, con uno strano lampo negli occhi

–Ed io ho sempre sognato di sfidare un Minotauro – esclamò, sorridendo.

–Davvero?- chiese compiaciuto il Minotauro

  -Davvero?- chiese Ranlorf, stupito e sdegnato

–Davvero?- esclamai io, sconvolto.

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