Capitolo 22

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Poi è un secondo, apro gli occhi e lo trovo chino ad un soffio da me, se pronunciasse una parola le nostre labbra si sfiorerebbero. La sua mano sempre a reggermi il collo, e finalmente le sue labbra sulle mie.

Non lo so spiegare cosa si prova. Forse è stata un'emozione troppo grande per essere descritta. Adesso se ci ripenso, qui sdraiata sul letto di Franz, sento il mio cuore accelerare nuovamente.
Sono circa la due di notte e io non riesco a dormire, con la dita mi sfioro le labbra e ho la sensazione che ancora brucino.
Unica nota stonata è il modo in cui ci siamo lasciati dopo... ci siamo allontanati nello stesso istante, lui sorrideva ma io un po' meno, ero completamente stordita. Non una parola da parte di entrambi, solo un leggero bacio a stampo all'angolo della mia bocca, sussurrandomi un "Dormi bene mia nana", per poi voltarsi e uscire...

E adesso c'ero io su questo letto, che avevo fissato quella porta chiudersi, con il cuore che stava per esplodere e con mille dubbi che avevano cominciato ad assalirmi.
Mi ero spogliata dalla tuta che indossavo e avevo messo la maglia che aveva il suo odore, sapeva di bucato e di fresco, lo stesso profumo che gli sentivo addosso, mi arrivava abbondantemente sotto il sedere.. avevo lavato i denti osservando quello spazzolino che mi aveva portato ripensando alla sua premura.
Avevo paura e pure tanta... stavo facendo i conti con le emozioni che più mi terrorizzavano.
Avevo giurato a me stessa che non mi sarei legata a nessuno, che non mi sarei resa vulnerabile un'altra volta. Ma d'altronde ancora non ero certa di niente..
Perché si era comportato così? Che significava questo per lui? Era stata una cosa dettata dal momento o lo voleva davvero?!
Il modo in cui era andato via non preannunciava nulla di buono ai miei occhi, sicuramente era scappato perché si era pentito, era ovvio che non era quello che voleva... o forse a motivo del fatto che non ho subito ricambiato il suo bacio gli ha fatto pensare che io non volessi... ho il cervello iperattivo non riesco più a stare a letto.

Avrei tanto voluto delle risposte, anche se queste mi facevano paura.. non sapevo se fosse stato meglio per me ricevere un rifiuto o una dichiarazione da parte sua.
La paura c'era in entrambi i casi anche se per motivi diversi... un rifiuto mi porterebbe ad odiarmi per non essere riuscita a proteggermi dell'ennesima delusione, paura di stare male per essermi legata a lui... una confessione positiva mi portava paure in un altro senso.
Ero pronta a ricominciare? Sarei stata in grado di essere alla sua altezza? Di capirlo, supportarlo, fidarmi e amarlo nonostante la distanza? Lui non era Piero e basta, ed era il momento di capirlo una volta per tutte.

Ognuno di questi pensieri mi tormentava. Dovevo prendere aria. Aprii la porta. La casa era immersa nel buio e nel silenzio, solo una finestra in cucina lasciava entrare la luce della luna e dei lampioni posti in strada. La aprii, e rimasi qualche secondo a guardare fuori, quella strada deserta e le imposte chiuse delle case di fronte, respirando forte l'aria fresca, nel tentativo di schiarirmi le idee e calmarmi... sentii dei passi e sperai con tutta me stessa che non fossero i genitori di Piero, ne tanto meno lui, non ero pronta ad un confronto adesso.
Rimasi con lo sguardo rivolto fuori, incapace di accertarmi di chi fosse.

<Ehi, tutto bene? Stai male?> la voce bassa ma preoccupata di Mariagrazia riempì la stanza, ed io fui sollevata che fosse lei. Mi voltai guardandola, mentre chiudeva la porta alle sue spalle e accendeva una luce debole per non abbagliarci.
<Sì, tranquilla, tutto bene, mi dispiace non volevo svegliarti, faccio un po' fatica ad addormentarmi sta sera!> le dico sinceramente.
<Ti va una tisana? Io ero venuta a farmene una, tranquilla non mi hai svegliato tu, neanche io dormivo..> mi risponde avvicinandosi al bollitore e riempiendolo.
<Sì la accetto, magari mi aiuta...> dico un po imbarazzata... l'idea di disturbare sempre presente.
Lei non mi risponde... annuisce e basta... la vedo prendere due tazze una con scritto Mariagrazia e un altra Piero.. divento livida...
<Non ti dispiace se ti dò la sua no?!> mi sorride dolcemente...
<Non fa niente...> esclamo. Dopo aver versato l'acqua calda nelle tazze, le mette a tavola con una confezione contenente tanti filtri diversi...
<Serviti pure...> mi dice indicandoli... ringrazio timidamente e ne prendo una alla melissa, la confezione dice che è rilassante, speriamo.
<Sai, è una delle preferite di Piero!> rompe il silenzio lei, indicando la bustina che ho scelto. Sento le guance di nuovo scaldarsi e vorrei tanto tornare in camera per l'imbarazzo...
<Scusami...> mi dice lei... forse non immaginava una reazione simile..
<Non è colpa tua... è una situazione strana per me... sento che non dovrei essere qui...> dico sull'orlo di una crisi di pianto... lei mette una sua mano sulla mia, come a confortarmi...
<Io invece volevo ringraziarti... Piero mi ha raccontato molte cose su di te e io non lo vedevo così felice da un po', e non posso che attribuirti la causa...> il suo sguardo si addolcisce... forse riesce a capire un po' le mie paure e il mio imbarazzo...
<Non ti nascondo che inizialmente pensavo fossi una delle tante fan che cercano la fama in mio fratello... ma dovevo immaginare che Piero ci avesse visto lungo in te, sono felice di averti qui...> mi dice... poi si alza tenendo la sua tazza in mano, forse il momento non è imbarazzante solo per me.
<Io vado di là, stavo parlando con un amico al telefono> mi dice arrossendo, le rivolgo un sorriso d'intesa.
<Non preoccuparti, ci vediamo domani... finisco e vado anche io...> dico indicando la tisana.
<Potevo darti io qualcosa per dormire!> mi dice trattenendo un sorriso mentre guarda la maglia di diverse taglie superiore alla mia...
<Davvero, va benissimo così, non preoccupatevi per me!> dico in imbarazzo...
Si avvicina e mi abbraccia, inizialmente non me l'aspettavo poi la stringo anche io.

Rimango sola in cucina e ricomincio a pensare a quello che è successo un paio d'ore fa, il modo in cui adesso Mariagrazia ha parlato di me fa sedare qualche mio dubbio, forse non si è pentito, forse ci tiene a me... proprio come prima sento il bisogno di non stare ferma, e senza che quasi me ne rendo conto mi ritrovo sulla soglia della porta di camera di Piero...
È socchiusa... sbircio dentro e lo vedo dormire sereno. Mi assicuro che non ci sia nessuno nel corridoio, ed entro... dorme solo con un pantaloncino... la visione di lui a petto nudo mi ricorda il nostro giro in moto nel pomeriggio, e un sorriso spunta sulle mie labbra...
Un lenzuolo leggero, scomposto per il suo agitarsi, a coprirgli fino alla vita.. mi avvicino a lui e mi ci siedo accanto sul letto badando di non toccarlo o svegliarlo... ma è in un sonno profondo e non si accorge di niente.

Fisso per qualche minuto i suoi tratti.. quei capelli scomposti che lo rendono ancora più carino, quegli occhi che anche se chiusi sono di un taglio particolare... quelle labbra che sporgono leggermente che poco prima avevano giocato con le mie.. e quel naso dove si vedono delle piccole fossette dovute agli occhiali che indossa... mi accorgo che mi piace in ogni sua magnifica imperfezione... stando attenta ad essere delicata gli accarezzo i capelli, e se è possibile lui sembra rilassarsi di più sotto le mie coccole... mi spunta il sorriso... penso che se lui lo volesse forse potrei lasciarmi andare... le sue mani a pugno che stringevano il lenzuolo si sono aperte e adesso sono rilassate accanto ai suoi fianchi.

Si sposta su un fianco e io sono convinta che si sia svegliato, invece mugugna qualcosa di quasi incomprensibile ma che a me è parso un chiaro "È finita" e poi si riaddormenta..
Esco dalla stanza senza più alcuna piccola certezza ma ancora più confusa... Chi sognava? Con chi "è finita"? Quante cose non conosco di lui?
Raggiungo camera di Franz e mi metto a letto...sforzandomi di calmarmi e trattenendo alcune delle calde e silenziose lacrime che per la tensione stavano scendendo dai miei occhi... ho paura di star male... ma dopo poco Morfeo mi dona la sua pace...

Io Ti Ascolto..e Basta! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora