Capitolo 18

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Scendiamo dall'auto... mi chiedo cosa avrà in mente per questo pomeriggio...

Si destreggia in silenzio fino ad una piccola parte del porto, non ci sono grandi scafi o lussuosi yatch qui... solo un ragazzo ad aspettarci in fondo al molo... che avrà in mente? Sono sempre più curiosa... Lui è eccitato all'idea di quello che stiamo per fare... lo noto dal modo in cui cammina, ha allungato il passo, a stento si accorge che non so tenere il suo ritmo.. e non è da lui che è sempre cosi attento... ci avviciniamo... il ragazzo ha vicino ai piedi due giubbotti salvagente  e degli abiti che sembrano delle mute... per un attimo mi chiedo se sia impazzito, anche se c'è il sole l'acqua sarà gelata.

<Sai nuotare vero?> mi chiede, sorride come un bambino felice. Gli faccio cenno di si... Il ragazzo si presenta a me, si chiama Alessandro, consegna una chiave in mano a Piero e ci da un salvagente  a testa... Piero prende anche le mute in mano... ed è cosi che il ragazzo si congeda dandoci appuntamento per un paio d'ore dopo..

<Posso sapere almeno adesso cosa stiamo facendo?> chiedo sorridendo... lui non mi risponde, continua a sorridere... Santa Pazienza!  Mi fa strada fino a qualche metro più avanti... e finalmente la vedo.

Un imponente moto d'acqua davanti a noi. <Se ti va, ci facciamo un giro!> mi dice, si vede da come mi guarda che non vede l'ora.

<Stai scherzando?> gli chiedo...credo che ho gli occhi a cuore alla vista di quest'oggetto...

<Hai paura?> mi chiede sfidandomi... <Tu avrai paura mio caro...> gli dico, incateno i miei occhi ai suoi, non riesce a distoglierli, si è incantato... non usavo quest'arma a mio favore da anni... ne approfitto e mi avvicino... in un secondo sfrutto la sua disattenzione e gli sfilo dalla mano la chiave.. i suoi occhi si sbarrano...

<Che vuoi fare?> fa viso di finto terrore...

<Guido io!> dico soddisfatta... si porta le mani al viso e simula l'urlo di Munch. Ridiamo entrambi... mi passa la muta che dovrei mettere io... ma non mi va proprio di cambiarmi e indossarla...

<Mettila tu... io vengo con questi vestiti.. non fa niente se li bagno tanto ho un cambio dietro!>  gli spiego... prova a convincermi ma poi demorde... si dirige verso una cabina apposita e si porta dietro la muta che Alessandro ha portato per lui... a me ad occhio e croce sembra piccola... ma poi che ne capisco io...

Mentre lui si cambia io lascio le mie scarpe sul molo vicino il salvagente, che sapendo nuotare bene non ho intenzione di mettere, e mi posiziono sulla moto... mi godo la tranquillità del mare... la moto oscilla leggermente, permettendomi di svuotare la mente per un instante, mi godo gli ormai deboli raggi di questo sole di maggio... Dopo pochi minuti lo vedo uscire dalla cabina e la mia mascella per poco non si stacca cadendo in mare... Piero si sta avvicinando e ha indosso solo il pantaloncino della muta... le mie guance si tingono di rosso e comincio a guardare tutt'altro che nella sua direzione..

<La mia muta è piccola!> piagnucola quando siamo abbastanza vicini... non appena però si accorge che sono a cavallo della moto senza salvagente si impunta perché io lo metta.

<Metti il salvagente ho detto!> cerca d'imporsi... ma non ho intenzione di assecondarlo, quell'affare mi fa sentire decisamente più impacciata di quanto già sono. Scuoto categoricamente la testa accompagnando la mia risposta con un secco <No!> e il sorriso tipico di chi non cederà mai. Insiste altre tre volte poi capisce che non può averla vinta...

<Almeno sai come fare?> mi chiede apprensivo. Comincia a spaventarsi...non sa che io in realtà l'ho guidata già un paio di volte anche se mai una cosi grande. Si avvicina e fa per salire, così a petto nudo e senza salvagente anche lui... sento il sangue salirmi in volto...

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