Sperduta

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Continuai a camminare guardando in alto il cielo, che si stava facendo sempre più scuro, mentre i miei pensieri erano tutti indirizzati verso mio padre. Chissà se avrà notato la mia assenza....

Ad un certo punto mi ritrovai in una radura, sempre circondata da gli alberi, da cui si potevano osservare le stelle; ma la mia l'attenzione era rivolta alla luna, piena e lucente più che mai, che catturava tutti gli sguardi con i suoi bagliori argentei.

Mi sdraiai per ammirarla, così vicina agli occhi e così lontana dall'essere presa. Misi la braccia dietro la testa e la ammirai ancora un po' prima di sentire la terra tremare; forse per gli umani era un terremoto ma io capii subito l'origine......
Lucifero.

Spensi la mia aura da demone e iniziai a correre senza pensare alla direzione in cui stavo andando. Dovevo allontanarmi il più possibile, trovando un luogo adatto dove poter nascondermi o mi avrebbe riportata indietro per poi punirmi severamente. Corsi senza meta in mezzo a quel bosco, captando qua e là qualche animale che si rintanava in qualche buca o sopra gli alberi.

Corsi per non so quanto tempo, le mie gambe cedevano ad ogni passo e avevo il respiro mozzato, ma non potevo alzare la mia aura per riprendere le energie oppure mi avrebbero subito trovata. Il mio cuore batteva a mille per pompare il sangue in tutto il mio corpo.

Mi fermai di colpo, accasciandomi ai piedi di un albero nero, in mezzo ad arbusti secchi e altre piante morte.

Mi guardai attorno, e feci fatica a vedere ciò che mi circondava visto che una nebbia fitta stava ricoprendo tutto, e notai che questo luogo era strano per essere una foresta.

Non si sentiva nessun canto di uccello, nessuno scorrere dell'acqua; era come se questa foresta fosse morta, deperita e bruciata visto che tutti gli alberi erano neri e gli arbusti secchi che diventavano polvere al mio passaggio. Ma ciò che era strano era che questi alberi avevano comunque dei rami ricoperti di foglie, che impedivano alla luce del sole di filtrare e raggiungere il suolo, per cui nessun incendio aveva scalfito questa parte della foresta, ma allora cosa era accaduto?

Tutto era uguale, non riuscivo a capire dove mi trovassi né ad orientarmi. Mi ero persa e non potevo usare i miei poteri. Ero troppo stanca così lentamente chiusi gli occhi e mi abbandonai ad un sonno ristoratore, mentre nella mia mente si faceva largo la dura verità.

Mi trovavo nelle Terre Nere, le terre di nessuno, ricoperte da foreste dove orientarsi era impossibile e dove si aggiravano animali feroci, ma, ancora più grave, i ribelli, persone spietate esiliate dai branchi e dagli Inferi, che uccidevano chiunque si addentrasse nelle loro terre.

E lì il mio subconscio mi sbattè in faccia il mio futuro.

Ero spacciata.

Pov Gabriel.

Avevo consegnato quella pietra alla mia Vic. La dolce ragazza, dal cuore d'oro, combattiva e dura in certi momenti e solo con certe persone.

Fin da piccola l'avevo accudita come se fosse mia figlia, ma man mano che cresceva, il mio sentimento variava. Fino a diventare ciò che era vietato e proibito.
L'Amore.

Si io, un angelo, un arcangelo direi, ero innamorato di una demone, per di più erede di Lucifero. E quel che è peggio è che io ero già stato legato ad un'altra ragazza, un angelo, dolce, bella ed intraprendente: Cassiel.
Ogni angelo fin dalla nascita sa con chi è legato nell'eterno amore, ed io fin da piccolo, conoscevo Cassiel come la mia futura moglie e madre dei miei figli.
Poi però ho incontrato Vic, prendendomene cura ogni giorno, trascurando anche Cassiel, finché non ho dovuto lasciarla per sempre. Ed è lì che ho capito che ciò che in quei giorni mi rendeva felice non era il dover accudire una piccola creatura, ma la creatura in sé. Una dolce, piccola e bellissima ragazza, l'unica pecca era che lei fosse una demone e ciò non mi permetteva di provare ciò che il mio cuore sentiva. Il suo battere veloce appena la vedevo, il sorriso da ebete che si formava ogni volta che i miei occhi vedevano quello splendore, la voglia di baciarla in ogni secondo...
Era tutto proibito, tutto un errore enorme, colossale, che per entrambi avrebbe avuto conseguenze letali.
A meno che io non avessi scelto la caduta o lei il perdono. Ma anche questa opportunità era off-limits, Michele non mi avrebbe mai permesso di cadere, visto che ero già legato a Cassiel, e in più, essendo Arcangelo, questo non mi permetteva di certo di tradire il mio popolo. Victoria era un'erede, una principessa, e di sicuro Lucifero non glielo avrebbe mai permesso, senza se e senza ma lui l'avrebbe anche rinchiusa a vita in una cella pur di non farle scegliere il perdono.

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