primo petalo

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"È stata ritrovato il cadavere di una studentessa del istituto《Silverville High School》nell'abitazione in cui viveva con la famiglia. Sembra che sia stato un incidente. Si aspettano altre informazioni dall'autopsia".
Questa mattina tutti gli studenti della scuola sono attaccati alla televisione. Chi per curiosità, chi per ricevere risposte e poi ci sono i conoscenti che piangevano la scomparsa.
Il ragazzo con l'orologio conosceva quella ragazza, aveva degli occhi particolari, viola con delle striature più scure. Ma nessuno diede peso a quel dettaglio perché d'altronde è stato un semplice e letale incidente di distrazione.
La nuova arrivata, anche se non la conosceva minimamente, è molto dispiaciuta per quella vita strappata ad un'anima così pura.
La scuola è divisa in due: le persone tristi e le persone indifferenti. E lì finalmente i due ragazzi si incontrano di nuovo, nel gruppo dei tristi anche se all'inizio il ragazzo non capisce la presenza dell'altra.
"Hai sentito la notizia...scusa ma non so ancora il tuo nome" dice la ragazza con un fil di voce.
"Mi chiamo Kai e comunque ho sentito. La conoscevo sai".
"Mi dispiace tantissimo. Piacere Kai".
"Ci si vede in giro Rea".
Finite le lezioni la ragazza si incammina verso casa che è esattamente sopra al negozio di giocattoli del padre.
Purtroppo la madre della ragazza era morta in circostanze sconosciute e per cui hanno chiuso il caso lasciando dubbi e sofferenza alla famiglia.
La persona che soffrì di più fu il marito perché si erano innamorati alle superiori ed erano veramente legati. Stranamente la ragazza rimase impassibile. Era anormale ma non le era mai stato chiesto niente.
"Papà sono a casa"
"Ciao tesoro, hai fame?"
"Casomai mangio più tardi"
Ha fame in realtà ma ha timore del padre che da quando sua madre non c'è più è diventato sempre più distratto e agitato.
La camera della ragazza è ancora arredata da bambina ma le piace così: tutta rosa, con il baldacchino, un carillon, tante bambole e un armadio gigante.
Un vero e proprio sogno per le infanti. Anche il ragazzo intanto è rientrato a casa ed ad accoglierlo ci sono i nonni perché i genitori lavorano fino a tardi ma a lui andava bene perché dopo titto erano una famiglia felice.
Nel tardo pomeriggio il ragazzo riceve una telefonata anonima, alza la cornetta e risponde una voce femminile leggermente acuta.
"Ciao Kai, sono Rea! Volevo chiederti se ti andrebbe di studiare insieme e di vederci per la merenda" dice Rea.
"Ehi Rea, come hai avuto il mio numero?" dice sogghignando Kai.
"Ho chiesto in giro...ma non sono una stalker, lo giuro" risponde Rea.
"Dai stavo scherzando, comunque va bene. Dove abiti?".
"Sai il nuovo negozio di giocattoli di fianco alle poste? In quella palazzina soprastante".
"Allora ci vediamo dopo".
"Si si, a dopo"
Kai attacca e mette i suoi libri e quaderni per studiare in uno zaino, saluta i nonni e esce di casa fischiettando.
Arriva dopo quindici minuti davanti alla palazzina, è di color azzurro cielo con il tetto di mattone, preme il campanello e sente dall'altra parte della porta un rumore di passi e quando questi si interrompono sento il rumore del girare della chiave nella toppa e vede la maniglia muoversi e una testolina spuntare tra la porta e il telaio della porta.
"Ciao" gli dice una voce femminile.
"Ciao Rea"dice entrando dalla porta.
La casa appare agli occhi del ragazzo luminosa e piena d'amore e questo pensiero sarebbe stato lo stesso pensiero di tutti i visitatori se fossero entrati in quella dimora.
"Hai una casa molto accogliente e gradevole" dice Kai.
"Grazie!" risponde la ragazza anche se ad ella non sembrava una casa accogliente, tutt'altro.
Rea invita Kai nella propria camera e cominciano ad appoggiare i propri libri e astucci sulla scrivania rosa pastello contro il muro bianco.
Ad Kai salta all'occhio un particolare, la grande collezione di bambole d'epoca della ragazza per questo motivo il ragazzo fa una domanda sulla collezione ma Rea risponde per monosillabi come se la questione fosse quasi segreta.
Kai non si aspettava una simile reazione ma non ci dà peso e cominciano ad fare i loro compiti.
Arriva l'ora per Kai di uscire da quella casa così va alla porta saluta Rea che intanto è rimasta sulla rampa delle scale. La porta si chiude ed un silenzio assordante avvolge l'abitazione.
"Rea è pronto" la voce flebile del padre rompe il silenzio e Rea si incammina verso la cucina, prende il piatto e sale le scale per poi chiudere la porta della sua camera dietro le sue spalle.

Un urlo straziante tuonò nel mezzo  della notte e proveniva da una palazzina color porpora di fianco alle poste.

-L

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