Capitolo 1

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Sentii suonare la sveglia, erano le 12.00 e io dovevo andare a casa di Michael alle 13.00, perciò avevo un'ora per prepararmi. Andai in bagno, mi lavai, mi misi una t-shirt nera, dei jeans strappati e delle vans e dopo essermi truccata uscii di casa. Mentre camminavo mi scontrai con un ragazzo che stava guardando il cellulare e non si era accorto della mia presenza.
Ragazzo:"Scusami tanto, aspetta ti aiuto a rialzarti."
Giulia:"No tranquillo, faccio da sola."
Alzai lo sguardo e i miei occhi si persero in quell'inifinito oceano concentrato nei suoi occhi. Aveva i capelli biondi ed era molto alto, era un bellissimo ragazzo.
Ragazzo:"C-come ti chiami?" Arrossí, sembrava gentile.
Giulia:"Giulia,tu?"
Ragazzo:"Matteo" rispose sorridendo.
Il suo sorriso. Oddio. Era la cosa più bella che io avessi mai visto. Lo conoscevo da poco, ma sentivo già che saremmo diventati importanti l'uno per l'altro.
Matteo:"Dove devi andare?" mi chiese.
Giulia:"Oh, stavo andando a casa del mio migliore amico."
Matteo:"Ah bene allora se vuoi ti do un passaggio."
Giulia:"No, tranquillo. Non è molto distante da qui."
Matteo:"Va bene allora ci si vede in giro." Mi salutò e se ne andò dalla parte opposta a dove stavo andando io. Mi diressi sotto casa di Michael e appena arrivata suonai il campanello tre volte e dopo un po' la voce del mio amico mi invitò ad entrare. Andavo spesso a casa sua e mi piaceva stare lí. La casa era molto grande e in cucina c'era un sacco di roba da mangiare. In una stanza erano anche raggruppati degli attrezzi per fare ginnastica, infatti Michael aveva un fisico abbastanza scolpito.
Appena entrai lui mi fece strada in cucina, dove mi offrì un tè freddo e delle cose da sgranocchiare. Accesi lo stereo e misi il volume al massimo. Era estate e quindi faceva caldo, perciò lui spalancò la finestra. Era da un po' di giorni che Michael era strano, sembrava che volesse dirmi qualcosa ma che non avesse il coraggio di farlo. I suoi si erano separati da poco e quindi pensai che questo fosse il motivo del suo comportamento.
Erano le 19.00 e io dovevo essere a casa per le 20.30.
Michael:"Senti Giulia..io adesso ho da fare, vuoi che ti accompagni?"
Giulia:"No, grazie. Vado ancora a farmi un giro."
Lui annuì e mi salutò.

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