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«Shawn, mi stai andando altamente sul cazzo» Lauren buttó il lurido vassoio blu che aveva nelle sue mani scaraventandolo sul tavolo che aveva davanti «Lauren, calmati» Ally posó una mano sul polso dell'amica «Mi sta provocando, io non diró a tutta la scuola che sono lesbica, ok?» Shawn rise di gusto alle parole della ragazza dagli occhi verdi «È cosí che si dimostra di amare una persona? Non lo sapevo» alle spalle del ragazzo comparve la mora, che con gli occhi lucidi accennó un freddissimo e distaccato «Ti vergogni di me?» gli cadde il vassoio a terra e inizió a correre verso il cortile posteriore, quello meno popolato dagli studenti «Camila! Aspetta!» Lauren rincorse la fidanzata riuscendola a bloccare per il polso «Camila, guardami ti prego» la cubana rimase a fissare le sue scarpe umidicce per colpa dell'umidità che bagnó il prato la notte scorsa «S-sto bene» gli occhi colmi di lacrime e la voce spezzata di Camila furono come delle pugnalate nel petto di Lauren «Piccola, ti conosco meglio di chiunque altro» la mora guardó la fidanzata nei suoi grandi occhi che riprendevano il verde dell'erba piú fresca «Io non sono piccola, sono cento volte piú matura di te, Jauregui» la piú piccola su ricompose molto velocemente girando i tacchi e, entrando nell'istituto, scomparve nella folla proprio sotto gli occhi della propria fidanzata.
Camila tornó a casa con una faccia sbattuta e si chiuse subito in camera sotto lo sguardo attento della madre «Mija, posso entrare?» la voce dolce di Sinuhe si fece spazio nelle orecchie di Camila, che velocemente si schiarí la voce e si asciugó le lacrime «No, non ora, mamma» la donna sorrise dolcemente «Vabene, volevo solo avvisarti che questa sera verranno gli zii a cena, quando vuoi fare due chiacchiere io sono in cucina» Camila sorrise tristemente a quelle parole, le mancavano le lunghe chiacchierate che si faceva con la madre, con lei riusciva a parlare di tutto «Okay mamma, finisco di studiare e scendo» si alzó velocemente dal letto su cui era accovacciata e aprí lo zaino per prendere il libro di storia, ma venne interrotta (o meglio, distratta) dal trillo del suo telefono.

Da: Lolo
A: Camila
"Ehy, perdonami. Non era mia intenzione, evidentemente mi sono espressa male, sai che Shawn mi provoca. Ah, fatti sentire ti prego."
-visualizzato alle 17:29-

Camila bloccó lo schermo del suo telefono, mettendolo in modalitá silenziosa e buttandolo sul letto: non ne voleva sapere piú niente e non voleva usare quella stupida scatolina, almeno per oggi. Una volta che ebbe finito di studiare i suoi capitoli giornalieri raggiunse la madre in cucina, giá impegnata nei preparativi della cena «Mamma, sono patatine al curry?» la mora si leccó i baffi rubandone un paio dal vassoio e correndo verso l'altra sponda della piccola cucina ridendo per l'espressione della madre «Camila! Erano contate, dai!» la donna sobbalzó sventolando il suo canovaccio «Hai giá finito di studiare? Non dovevi uscire con Lauren?» il sorriso della ragazza si spense subito «Sí, ho finito tutto e Lauren... ha un impegno oggi» Sinuhe guardó la ragazza sorridendole «Allora andrai con papá a fare la spesa, mi servono ancora alcune cose» la mamma consegnó a Camila un foglio mezzo stropicciato con sopra la lista della spesa «Papá!» un omone si fece spazio nella cucina di casa Cabello «Lo so, lo so» Alejandro rise «Bene, allora andiamo!» i genitori rimasero straniti dalla reazione della loro primogenita. Camila era felice di passare del tempo con il padre, poteva parlare piú liberamente di Lauren con lui, cosí infatti fecero in macchina, sulla strada per il supermercato piú vicino «Mija, Lauren oggi è venuta nel mio ufficio» le labbra della mora si serrarono formando una linea retta «Come mai?» domandó fredda «Mi ha detto di chiamarla quando puoi, non riesce a contattarti, è successo qualcosa? Sai che con me puoi parlarne» il papà accarezzó amorevolmente i capelli della figlia, che posó la sua testa nella sua grande mano trattenendo le lacrime «Lei si vergogna di me, non vuole far sapere alla sua classe che sta con una ragazza» Alejandro si irrigidí «Mija, è normale, il liceo è un luogo particolare, prova a parlarne con lei peró» Camila guardó il padre con uno sguardo insicuro «Dici?» il papá sorrise mostrando i denti bianchissimi «Ovvio, ci sono passato io con tua madre, pensa che avevo paura di tuo nonno» entrambi scoppiarono in una grassa risata che riempí tutto il veicolo.

She's Bad For Me (Camren) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora