la lista dei segreti spacciati 1

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La scuola media prima era un cementificio. In parte è stato fatto saltare, in parte conservato. Papà dice che si chiama recupero architettonico. Ha la forma di un enorme parallelepipedo mal di testa bombata come quello di un baule. È fatta di cemento, acciaio e vetro. Tante finestre. La mia classe è l'ultima a destra del secondo piano. Io sono accanto alla finestra, cosa che è la mia salvezza, ma anche la mia condanna. Da qui vedo il piazzale, la gente che entra ed esce dall'edificio della mutua che sta proprio di fronte alla scuola. Gente che va via con la gente che viene. Mi estraggo stesso, devo ammetterlo. Per fortuna però la scuola di dj regolamento Ferrero due punti una volta fatta la pianta della classe con le nostre foto al posto dei banchi( un'idea del prof di tecnica per evitare spostamenti continui per via di simpatie, antipatie,a morazzi) non si può più cambiare. Proposta accettata all'unanimità da tutti i professori è messa a verbale. Avrò la mia finestra fino alla fine dell'anno.

Quando l'ora di storia è agli sgoccioli, mi accorgo che inizia a esserci un po' di scompiglio in fondo alla classe.
- che c'è?
Chiedo a Vittoria che sia accanto a me
- deve essere la lista... Ho visto Giuseppe maneggiare un foglietto.
Ci risiamo due punti la lista dei segreti spacciati. L'ho chiamata io così. Mi piace trovare nomi, soprannomi, titoli, sottotitoli. E la mia rivincita sulle parole che a scuola non mi escono di bocca. Devono averla trovata come al solito dentro l'armadio. È una lista che rivela di tanti tanti segreti degli alunni della scuola. Dal momento in cui sono scritti su quel foglio, sono definitivamente spacciati . È come scriverli sui muri del bagno a caratteri cubitali o mandare un sms rivolto a TUTTI. Nessuno sa chi la compili, la grafia è quella di uno stampatello assolutamente anonimo compare al tradimento, contemporaneamente in tutte le aule diligentemente fotocopiata e prende a girare tra i banchi della scuola come una patata bollente, una mina, un uccello del malaugurio che nessuno vorrebbe incontrare, ma da cui tutti vogliono sapere qualcosa. Nessuno lo ammetterebbe mai, ma chiunque, mentre getta uno sguardo sulla gli strass corrente i nomi, sente un brivido che gli percorrere la schiena. Lo scorso anno la lista ha messo KO diversi alunni e ha fatto sì che molti altri passassero delle prossime settimane. Di Mafalda, una ragazzina tutta chic , si è saputo che alle elementari mangiava le formiche. Per diversi giorni, a mensa nessuno vuole sedersi accanto a lei. Di Corrado, che si era distinto per vari atti di bullismo verso i primini, i nuovi arrivati, si è scoperto il trucco con cui mi terrorizzava. Il suo cavallo di battaglia era questo due punti ai ragazzini si impegnavano a pagare una sommetta vita natural durante, oppure dovevano sfidarlo ad accendersi il pollice come faceva lui. Sì, esatto. Metteva dell'alcol all'estremità del pollice e gli dava fuoco sopportando stoicamente. I suoi avversari più coraggiosi tentavano l'impresa terrorizzati, ma un attimo dopo, Orlando, spegnevano il pollice e aprivano i portafogli. Bene. Dalla lista si seppe che Corrado non sentiva nulla perché due anni prima era caduto dalla bici si era fatto male al pollice perdendo la sensibilità della prima falange. Nessuno pago più. Ma la lista diceva anche altre cose. Tipo tizio non paga la mensa, Caio non andrà in gita per via della sua religione. Oppure questo e quell'altro sono bocciati. Cose così. Anche Matias, uno della mia classe ( media molto alta, sempre in bici, tipo solitario), era stato preso di mira. La lista diceva che era una femminuccia, faceva la spesa come una donnina di casa e cucina va da solo. Molti avevano iniziato a prenderlo in giro ad attaccare sul banco ricette o nastri per capelli. Lui sembrava superiore a certe cose. Aveva sempre l'aria di pensare ad altro, a qualcosa di tremendamente complicato. Uno snob.

Giuseppe ha già sbirciato la lista e, tirando un sospiro di sollievo, la passata a quelli dell'ultima fila. Tra qualche istante, passando di mano in mano , arriverà anche qua, ma ho così fame che non me ne importa un fico. Spero solo che i suoni l'ora di ricreazione. D'accordo, non è solo fame. Voglio più suoni per togliermi questa tensione. Sento in muscoli sotto i jeans duri come un sasso. Sempre paura di venire chiamata, anche all'ultimo momento. Basta una domanda, una domandina, una sciocchezza per trovarmi praticamente in mutande davanti a tutti. Guardo la prof di storia due punti quando spiega, si toglie l'orologio e lo mette davanti a sé. Ogni tanto si interrompe, fa una domanda per vedere se seguiamo il filo, segna più o meno sul registro a seconda delle risposte punto di norma trattengo il fiato e cerco di piazzarmi dietro la testa della musica sta proprio davanti a me ed è bella riccia. Mi nascondo in modo che la professoressa non mi veda. Oppure conto mentalmente e mi dico se riesco ad arrivare fino a 100, non mi chiamerà. Ecco, quando come ora allunga la mano e si rimette l'orologio, quello è il segnale che la reazione sta proprio finendo. La prof, continuando a parlare, fa scattare il cinturino. Smetto di ascoltare. semplicemente Suona.

Cerco nello zaino il panino. Vittoria sparisce prima ancora che io mi volti. È rimasta al banco accanto al mio solo per il via della pianta della classe. Mastico, guardo fuori. I miei sono convinti che io e lei siamo amiche per la pelle ma non è vero. Vittoria abita al quarto piano e noi al secondo, ci conosciamo da una vita. Forse un tempo eravamo davvero amiche, ma ora no di certo. Da qualche tempo, soprattutto a scuola, se stiamo insieme mi sento una specie di freno tirato mentre lei vorrebbe schizzare via chissà dove. Siamo diverse, o almeno credo che lei la pensi così.

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