un gradino più su2

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Fuori inizia a piovere. Mio padre è un medico. Un medico di fabbrica. Lavora per alcune aziende, fa controlli periodici al personale, agli operai. Ho scelto questo tipo di lavoro perché non si vedeva chiuso in un ambulatorio con la segretaria che prendeva per lui gli appuntamenti. E poi con la primavera e gli piaceva spostarsi in moto da una fabbrica all'altra. Lo vedevamo uscire con casco in mano, il giubbotto e la sua valigia a soffietto. Questo, prima della brutta sorpresa, come la chiama lui. Capi di essere malato e in breve tempo ci fu bisogno di mettere in camera da letto una macchina speciale. Quando successe mi spiego che era una specie di lavatrice. Mi disse:
- ogni giorno facendo la pipì, elimini dal tuo corpo delle scorie... Rifiuti microscopici. Escono grazie al lavoro che fanno i reni, organi che filtrano il sangue e lo puliscono. Beh, diciamo che i miei reni sono un po' pigri e devo aiutarli. Questa macchina fa il loro lavoro.
Juve lì il discorso e mi raccomando che non entrassi in camera per non urtare la macchina. Funzionava di notte e la mattina papà poteva lavorare. Andando a letto io immaginavo, molecola dopo molecola, passare attraverso la macchina. La mattina lo studiavo in segreto per verificare che fosse tutto a posto, che la macchina non me lo restituisce diverso. Un giorno gli chiesi se la dialisi virgola così si chiamava il procedimento affidato alla macchina, lo facesse guarire e lui mi disse di no. Mi spiego che solo con un trapianto sarebbe potuto tornare alla vita di prima. Mi batteva forte il cuore quando lo sconto per la prima volta parlare di trapianto punto ero nervoso è spaventata. Mi disse che gli aveva personalità poteva, non hanno i propri organi, salvarne un'altra ho più il conto che era una questione di compatibilità ma anche di generosità anche perché spesso la decisione spettava ai famigliari che avevano appena perso un loro caro. Anche per questo un trapianto era una faccenda complicata.
- papà,
Chiesi
- tu hai bisogno che qualcuno ti salvi la vita?
- non ancora... Però potrebbe essere utile tra qualche tempo. Non sappiamo.
Quando mi disse tutto questo, mi senti di colpo più grande, come quando aveva imparato a girare le chiavi nella toppa della porta di casa. La sensazione di essere salito un gradino più su. Poi le cose sono andate peggio. Da due anni papà ha iniziato a fare la dialisi in ospedale tre volte la settimana e già mesi non riesce più a lavorare. Anche il momento del trapianto sembra non debba arrivare mai...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 16, 2016 ⏰

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