Venezia

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Seconda Oneshot. Consiglio di ascoltare la canzone solo al termine della lettura ripensando al finale del racconto.
Parole escluso il testo della canzone: 1013
Parole incluso il testo della canzone: 1145
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Era una notte calda di fine agosto.
Abigayle stava tutta sola sul balcone di casa a contemplare la magnifica luna coronata di stelle che dominava il cielo e che si stagliava nelle acque piatte dei canali del borgo.

Una coppietta felice era avvinghiata a bordo di una gondola mentre il conducente altalenava il suo remo affinché l'imbarcazione lentamente procedesse.
La donna indossava un bellissimo abito color pesca, senza spalline e lungo all'incirca fino a metà coscia, e i suoi capelli dorati erano raccolti sulla nuca in una complicata acconciatura a mo' di treccia.  L'uomo indossava invece un'elegante smoking nero.
Il particolare più importante che entrambi custodivano con gelosia era però una maschera finemente decorata che andava a coprire l'intero volto e a distinguere la coppia da tutte le altre che la incrociavano.
Non appena Abigayle aveva scorto la gondola, i suoi pensieri erano volati verso il ballo di corte di Sir. Ethan.
Il Sir. in questione era un magnate veneziano, amante del lusso e delle feste, che proprio per quella stessa sera aveva organizzato un ballo nella propria tenuta. Erano stati invitati moltissimi Lord e Lady stranieri, nonché i importanti funzionari pubblici, tutti con la piacevole compagnia di figli e figlie. I giovani usavano infatti quell'occasione per stringere legami tra ricche famiglie e presentarsi come possibili eredi di grandiosi patrimoni, nonché per trascorrere una serata di svago diversa dalle altre.
Anche a Abigayle sarebbe piaciuto partecipare, ma varie volte la madre glielo aveva impedito definendolo uno spreco di tempo e denaro. Per non parlare poi delle voci che circolavano riguardo alla location: pareva infatti che nell'ultimo periodo molti uomini scomparissero e losche figure si aggirassero per i canali del borgo.
Abigayle sinceramente non ci aveva mai creduto fino in fondo, e nemmeno era stata vagamente intimidita o persuasa a rinunciare al suo scopo.
Fu così che quella stessa sera, quando oramai i famigliari erano andati tutti a dormire, Abigayle uscì di soppiatto dalla casa, diretta verso la villa di Sir. Ethan.

"Signorina, la gondola è pronta, prego" le disse il gondoliere mostrandole l'imbarcazione. La ragazza salì inquieta: non avrebbe dovuto lasciare il palazzo, ma lei voleva tanto andare a quella festa. Infondo non avrebbe fatto nulla di male: avrebbe ballato, si sarebbe divertita e non avrebbe pensato a tutti i suoi problemi per un giorno.
Una nube oscurò il cielo, presagendo l'arrivo di un brutto temporale. Era normale nella stagione estiva che si scatenasse velocemente il cattivo tempo, ma alla ragazza parve un peccato rovinare in quel modo la splendida atmosfera che si era creata. Inoltre non aveva con se nemmeno l'ombrello...

"Siamo arrivati". Il gondoliere la scosse dai suoi pensieri. Le porse poi la mano aiutandola a scendere, mentre la timida ragazza gli sussurrò un impercettibile "La ringrazio infinitamente" e gli porse il denaro. Dopodiché Abigayle si voltò, si mise la maschera e raggiunse il palazzo.

La ragazza rimase timidamente in un angolino della villa fino a quando un giovane le rivolse la parola.
"Milady, mi concede questo ballo ?" chiese cortesemente lui.
"Ne sarei lieta" rispose lei.
I due si unirono alle danze mascherate, volteggiando per la sala assieme agli altri invitati.
"Ditemi, da dove venite?" domando' Abigayle, mentre il suo cavaliere la guidava in un' elegante piroetta.
"Se le raccontassi della mia vita, che gusto ci sarebbe a danzare mascherati con uno sconosciuto..."
"Allora dovete perdonarmi Lord...".
A queste parole seguì una risata civettuola.
"Avete una risata bellissima" le mormorò lui avvicinandosi al suo orecchio, mentre conduceva suoi passi armoniosamente.
"La ringrazio" mormorò di risposta lei. 

Fu così che in quella serata entrambi sorrisero, il viso celato da maschere finemente lavorate. Per quasi tutta la sera continuarono a ballare seguendo la melodia strumentale di archi e piano, volteggiando allegramente tra numerose persone.

"Vorrei tanto vedere il vostro volto" dichiarò ad un punto lei.
"A me bastano le vostre parole, milady" rispose lui baciandole il dorso della mano "perdonatemi ma devo congedarmi".
"La prego resti con me... spesso... spesso la malinconia avvolge la mia solitudine" i suoi occhi divennero lucidi e la sua voce si incrinò "Con lei è tutto così... così perfetto".
"Come desidera" le sorrise poi lentamente alzò lo sguardo "Quando piangete siete ancora più bella...".

D'un tratto però le luci della sala iniziarono a tremolare spegnendosi e accendendosi. Tutti i presenti, persino i musicisti, arrestarono le loro azioni vagamente perplessi.
Il padrone di casa, Sir. Ethan, prese in mano la situazione: "Sarà soltanto il temporale" disse rassicurando i presenti "Che riprendano le dan..." ma prima ancora che finisse di parlare sulla sala erano già calate le tenebre.

"Milady, statemi accanto" intimò il giovane alla ragazza, mentre con un braccio le cingeva la vita.
"Ho paura..." aggiunse lei, stringendosi al suo petto dimenticando i costumi.
"Dovete stare tranquilla, il buio è solo una luce offuscata dalle tenebre...".




Nel caos, il giovane si tolse la maschera avvicinandosi al collo candido di Abigayle. Il profumo inebriante della giovane, così indifesa e così pura, gli offuscarono la mente...

La baciò lievemente sul collo.

"Oh Milord ma che fate?" Disse sobbalzando Abygale, in un misto tra sorpresa e desiderio.

Ma il giovane non rispose.

Spalancò le labbra rivelando i canini e la morse tappandole la bocca in modo da non farla urlare...






Dopo qualche minuto la luce tornò tranquillizzando gli ospiti.
Ma fu solo una sensazione momentanea, di passaggio.

In mezzo alla pista da ballo del salone giaceva il corpo esangue della ragazza ormai pallida come il latte.
Il sangue scarlatto macchiava le sue vesti... E la maschera del suo assassino era li' assieme a lei...
Le dame di corte urlarono a quella vista.
I gentiluomini presero iniziativa e si misero alla ricerca del colpevole di quello scempio, vagando per le placide acque di Venezia.

Ma del giovane non si ebbe più alcuna traccia...


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Oneshot scritta ispirandosi alla canzone "Theatres Des Vampires - Il Vampiro".
Testo:

Maestoso e fiero, il vampiro, esce dal freddo sa anche la salma che
lascia (adescare la vittima) adescare la vittima (che placherà) che
placherà (la sua sete di sangue) la sua sete di sangue, di sangue.

Sento il calore del suo respiro, sento i suoi denti affondare nella
mia carne, (fra dolore) fra dolore e orgasmo (mi ritrovo preda)
preda del vampiro.

Blood and tears) Lacrime e sangue [x3]

(fall asleep)
I never sleep my hunter
(and never in between us)
and never in between me and you
(I'm waiting to die)
I'm waiting to die
(from miles from the sleep)
miles from the sleep to the breath and
(open still wrists)
open these eyes
run as deep
(blood)
Mantel
(into black)
Into black
Into black mantel
(Mantel, mantel)
Into black mantel.

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