Capitolo 2

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Quando riapro finalmente gli occhi ero sdraiata su un letto,ma non era il mio e nemmeno quello di Eliza,un brivido mi passa lungo la schiena.

La stanza aveva la carta da parati nera con qualche fantasia stile barocca argentata,simile a qualla che ho in camera mia,il letto baldacchino con lenzuola e cuscini neri e il copriletto rosso sangue,il lampadario aveva delle candele al posto delle lampadine e qualche candela appesa sulle pareti,un tappeto,l'armadio e una scrivania rigorosamente neri,se non fosse stata la realtà direi che era la stanza dei miei sogni.

Decido di scendere dal letto e con molta cautela decido di uscire,facendo attenzione a non incontrare nessuno.

Il corridoio aveva le pareti nere e anch'esse con qualche candela appesa qua e là.

Finalmente trovo la porta di ingresso,un portone di legno ovviamente nero,chiunque viva qui approvo pienamente lo stile di arredamento.

Proprio quando sto per aprire la porta,sento una voce dietro di me "Dove credi di andare?"

Un altro brivido mi passa lungo la schiena,non riesco a riconoscere la voce,una voce maschile,ho paura di voltarmi,ma lo faccio lo stesso.

Non riesco a vedere bene,la persona è coperta dall'oscurità della stanza e vedo solo una figura nera davanti a me,la stessa che avevo visto alla festa della mia migliore amica...ELIZABETH! Certo! Devo assolutamente chiamarla,chiamare qualcuno,che mi possa aiutare,qualcuno mi ha rapito e non so dove sono ma ho bisogno di aiuto, ORA!

Allungo la mano nella borsa,ma non lo trovo.

"Forse cerchi questo?" mi domandò la figura allungando la mano verso di me mostrandomi il mio telefono,sono spacciata.

"Tranquilla,ho già avvertito i tuoi che ti fermerai a dormire dalla tua amica e ovviamente non essendo a casa sua,ho scritto a lei che eri tornata a casa e che ti scusavi,per non averla salutata...certo,si è un po' arrabbiata,ma sono sicuro che le passerà!" non sapevo chi era,ma era molto pieno di sé nelle sue parole e non posso credere a ciò che sta succedendo.

Perché a me? Che ho fatto di male? Cosa? Ma soprattutto cosa mi succederà?

"R-ridammi il telefono..." dico spaventata,allungando la mano sperando di poterlo togliere dalle sue mani,ma lui mi afferra il polso e mi avvicina a se.

Ora riesco a vederlo meglio,grazie alla leggera luce delle candele del corridoio,è un uomo decisamente molto più grande di me,credo sui 30 anni,occhi verdi e capelli lunghi neri,baffi non molto fotti e pizzetto.

Non so se era per la luce,ma mi sembra molto pallido.

"Cosa credi di fare?" mi ringchia,degludisco terrorizzata.

Molla la presa,aveva la mano gelata.

"Oh...che maleducato,mi presento,sono Luke" mi allunga la mano,afferando la mia per baciarla,io non riesco a muovere un muscolo dalla paura.

"I-io sono..." "Amanda,lo so,piacere di conoscerti" mi sorride,lasciandomi la mano,io sorpresa spalanco gli occhi.

"Come...come fai a sapere il mio nome?" "Ecco...sono giorni che ti sto pedinando e finalmente ho l'onore di conoscerti,ma ho fatto un errore a portarti qui,ora lo so"mi eisponde con tono deluso.

Mi stava PEDINANDO? Cosa? Uno stalker? Da quanto tempo va avanti questa storia? Ma soprattutto di cosa sta parlando?

"Più di una settimana e non finirei uno stalker,ma una persona curiosa" mi risponde con naturalezza,ma io non avevo aperto bocca.

"Cosa? Ma come?" farfuglio stupita.

"Oops,ahaha,mi capita spesso di leggere nella mente degli altri,a volte non ci faccio caso"

"Leggere cosa? Si,certo..." rispondo un po' scettica,ma non del tutto effettivamente aveva risposto alle domande che mi ero posta,ma non le avevo detto ad alta voca...tutto ciò è molto strano.

"Si,nella mente,ma voi mortali non lo capite...sai quante volte ho visto e rivisto quella sensazione di stupore ogni volta che lo faccio? Ah e dammi l'opportunità di rispondere alla tua ultima domanda..." all'improviso il suo volto si scurisce,i suoi occhi dal verde smeraldo ad un rosso innaturale,vedo la sua bocca aprirsi e improvvisamente i suoi canini si allungano,mi manca l'aria,inizio a vedere tutto nero...ma qualcosa mi impedisce di svenire,anzi...qualcuno,lui.

"C-cosa?...c-come ci sei riuscito?" chiedo stordita,come diavolo ha fatto ad impedirmi di svenire?

"Certo,che fai parecchie domande,ti ho ipnotizzata,così ti ho imposto di perdere i sensi" mi sorride come se fosse una cosa normale...per lui.

"Quindi tu...t-tu sei...un v-vampiro?" "Esattamente...e non ho ancora finito di risponderti,vedi? Quando ti ho vista la prima volta eri diretta verso la tua scuola e stavi ascoltando la musica,ignorando la gente intorno a te,rinchiusa nel tuo mondo,io ho pensato che eri come me...ti vesti di nero,hai la carnagione chiara quasi quanto la mia e te ne stai sempre in disparte,ma ora ho capito che mi sbagliavo" abbassa lo sguardo,dispiaciuto.

"Bel modo di fare conoscenza" dico sarcastica,lui stranamente ride.

Sale un silenzio imbarazzante tra di noi,poi torno con i piedi per terra ricordandomi che ero appena stata rapita da un vampiro.

"Senti,mi dispiace per questo equivoco,ti prometto che domani ti riporto a casa"

"Che ore sono? Per quanto tempo sono svenuta?"

"Sono le 3.22,hai dormito per 2 ore,ora vieni ti mostro la tua stanza,prima ti eri svegliata sul mio letto,comodo vero?" mi sorride allungando il braccio verso il corridoio,stanchissima dopo tutto quello che era successo per un attimo cedetti,ma poi un dubbio mi prevale.

"Hai intenzione di...uccidermi,m-mentre dormo?" mi si formò un nodo alla gola al pensiero di quelle parole.

"Ahaha,ma se ti ho detto che domani ti accompagno a casa? Che c'è? Non ti fidi?" mi sorride,poi vede il mio volto terrorizzato "Oh...giusto,ti mostro una cosa,vieni..." aggiunge,poi si dirige verso una stanza abbastanza grande,la cucina,ovviamente tutta nera con qualche candela...e teschi d'arredamento,almeno spero.

Vedo che apre il frigo e oltre al classico cibo normale vedo anche delle sacche contenenti un liquido rosso scuro...sangue,degludisco,ecco che passa l'ennesimo brivido lungo la schiena.

"Vedi? Se ho fame,basta che prendo una di queste e il gioco è fatto,ora stai tranquilla?" rimette apposto la sacca e mi accompagna al piano di sopra,apre la prima porta destra indicandomi il bagno e quella di sinistra invece mostrava una piccola camera buia,con il letto rivestito completamente di nero,con qualche quadro appeso e una libreria accanto a un divanetto in pelle.

"Rimani lì,ti prendo qualcosa per passare la notte" ubbedisco e nel mentre lo aspetto inizio ad osservare la stanza pensierosa: e se quella delle sacche fosse solo una tattica per tranquillizzarmi e poi uccidermi nel sonno? Eppure sembra non avere cattive intenzioni,spero che tutto questo sia un sogno,un vampiro...non può essere,mi siedo sul letto e vedo che arriva Luke con una maglietta nera a maniche corte.

"Ehm...ecco,non è della tua taglia ma può fare da vestaglia che ne dici?"

"Se è color nera allora va benissimo" tento un approccio gentile,per non far vedere che in realtà sono terrorizzata all'idea di dormire.

"Bene...allora,buonanotte"

"Notte..." aspetto che se ne va per poi cambiarmi,la maglietta mi arriva fino alle ginocchia,aveva un ottimo profumo per essere un succhia sangue,dopo essermi guardata allo specchio,vado in bagno a sciacquarmi l a faccia per poi tentare di dormirci su e dopo un po' di tempo passato ad ammirare il soffitto,il sonno prese il sopravvento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 17, 2016 ⏰

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