Rose torna dopo un breve periodo di assenza..

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POV ROSE:

Attraversai di corsa il cortile della scuola, cercando di non far cadere il baule dalle mie braccia mentre oramai si era fatto tardi. Passai di corsa dietro un'albero, lungo un sentiero piuttosto appartato. La McGrannit non avrebbe accettato che fossi arrivata in ritardo quella sera poiche' il giorno dopo ci aspettava una gita ad Hogsmead. Una voce familiare mi chiamo' da lontano e mi girai, con aria interrogativa. Su un masso vi era seduto un ragazzo alto e biondo; la sua cravatta alla luce della luna era un po' sbiadita ma riconobbi supito la casata, era Scorpius. Andai avanti nel sentiero, per trovarmi in un punto di luce e poi segnalare a Scorp che avevo sonno, quindi sarei andata dritta a dormire. Notai un velo di tristezza nei suoi occhi e li sorrisi, quasi rassicurandolo.
- Ci vediamo domani a Hogsmead, mh? -
Gridai al ragazzo, che sembrava immobile seduto sulla roccia. Non ricevetti pero' risposta alla mia domanda e quindi continuai la strada verso il castello. Arrivai fino al terzo piano, svoltando verso l'ufficio della professoressa McGrannit, avvisando il mio arrivo e consegnandoli l'autorizzazione firmata per la gita. Salutai poi la professoressa con aria assonnata e continuai verso il dormitorio.
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Hogwarts 1:32 ㏘
Il pranzo era appena finito e ci aspettava un pomeriggio in gita ad Hogsmead.
Presi la mia borsa preferita e mi incamminai con gli altri verso il cortile. Arrivati giu' mi guardai intorno, le altre casate stavano gia' partendo. La McGrannit fece un veloce appello, poi ci incamminammo anche noi. Levai lo sguardo e davanti a noi c'era la casata serpeverde. Notai Scorpius, alto e biondo in fondo alla fila con una ragazza. All'inizio non capii chi fosse, ma poi riconobbi i capelli quasi bianchi di Allie Nott. La cosa non avrebbe dovuto farmi ne caldo ne freddo pero' quando lui rise a una sua battuta, ebbi quasi una fitta al cuore, con me non rideva mai. Cercai di confondere lo sguardo, ascoltando le mie amiche parlare di ragazzi e fino ad Hogsmead mi divertii con loro. Subito svoltata nel primo viottolo nella cittadina pero', invece che andare a mielandia con tutti gli altri mi incamminai verso la Stramberga Strillante, luogo di tante storie che mi raccontavano i miei. Non era la prima volta che ci entravo, quindi intrapresi la stradina verso la casa. Ad un certo punto pero', sentii dei rametti dietro di me rompersi, sapevo che erano passi. Feci finta di nulla, finche' non sentii i passi a pochissimo da me. In quel momento mi voltai, non sapendo chi fosse e lanciai uno Stupeficium molto efficace, dato che il ragazzo si ritrovo a 5 metri da me. Non feci tanto caso a chi fosse, apparte che fosse un Serpeverde, dato che non avrei dato importanza alla cosa, e continuai verso la Stramberga Strillante.

POV SCORPIUS:

Subito dopo il pranzo ci recammo nelle Sale Comuni a prepararci per la gita ad Hogsmeade nel pomeriggio. In seguito i professori ci scortarono all'esterno, dove avremmo aspettato di partire.
I Serpeverde ed i Grifondoro erano le ultime casate a partire ed io, Allie ed Al ci posizionammo in fondo al gruppo. Cercai con lo sguardo Rose e notai una chioma rossa, inconfondibile, che spiccava tra i Grifondoro. Distolsi lo sguardo per ridacchiare ad una battuta di Allie su un ragazzo Tassorosso, che si era vestito in modo buffissimo e parlottammo tra noi per tutto il tempo.
Arrivati ad Hogsmeade tutti si diressero immediatamente verso Mielandia, ma io salutai Allie ed Al, che era impegnato in una conversazione con Emily Parkinson. Notai appena in tempo Rose che svoltava l'angolo mentre seguiva il percorso per la Stamberga Strillante. La seguii sul sentiero ciottoloso, mentre la chiamavo a gran voce. Lei non mi udì, quindi decisi di farle uno scherzo per farla spaventare un po'.
Calpestai per sbaglio qualche rametto scricchiolante ed appena le arrivai dietro mi lanciò uno Stupeficium così potente che volai all'indietro per cinque metri, atterrando in un mucchio di foglie.
Poi si voltò nuovamente e ricominciò a camminare verso la casa, probabilmente non curandosi dell'identità della persona che aveva appena schiantato.
"Rose!", gridai rialzandomi, dolorante per la caduta. "Ma che.."
Le corsi dietro, mentre lei si voltava, riconoscendo la mia voce.
"Mi hai fatto male..", le dissi appena le fui di fianco, massaggiandomi la nuca.

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