Genn mi accompagna in camera sua,la stanza è abbastanza grande: un letto da una piazza e mezzo nel centro,un grande armadio blu notte ed una scrivania sepolta sotto fogli e spartiti.
Attaccati al muro ci sono fogli scritti e posters,affiancati da frasi scritte sul muro con un pennarello nero.
"Scusa il disordine,ma non aspettavo ospiti. Nessuno,oltre ad Alex,è mai entrato qui dentro" dice rompendo il silenzio.
"Oh,ne sono onorata" dico scherzosamente, girandomi verso di lui.
"Dai,smettila. Ci tengo tengo particolarmente a questa stanza." mi spinge ed io indietreggio di poco.
"ehi." lo spingo a mia volta,ma non si sposta neanche di un centimetro.
"Oddio che forza! Sono volato via!" trattiene una risatina.
Ora mi prende anche in giro?!
"Perché,tu saresti forte?" dico alzando un sopracciglio,guardandolo con tono di sfida.
Genn mi imita alzando un sopracciglio,poi abbassa lo sguardo sui suoi piedi scuotendo la testa con un sorriso sul volte.
Borbotta qualcosa,ma non capisco. Mi sorpassa e si avvicina all'enorme armadio,rovista un po' tra i vestiti e poi ritorna davanti a me con una maglietta,suppongo sua,tra le mani.
"Va a dormire ragazzina" dice porgendomi l'indumento che ha trovato nell'armadio.
"E se non lo facessi,cosa mi faresti Gennaro?" marco il suo nome,mi piace infastidirlo.
*Ti piace lui*
Ma smettila.
Al ragazzo compare un ghigno sul viso,si avvicina lentamente a me,mi prende sui fianchi e mi butta sul letto.
Okay,ora vado nel panico. Cosa vuole fare?!
Si butta sopra di me ed inizia a farmi il solletico ai fianchi.
"GennaroHAHAHAHA basta ti HAHAHA pregoHAHAHA" come faceva a sapere che soffrissi il solletico?
"Se non la smetti di chiamarmi in quel modo io non smetterò mai" insiste nel farmi il solletico.
"Genn,Genn,smettila ti prego HAHAHA. Sei un ragazzo è dolcissimo,ma hahahah smettila hahahha smettilaahaha" ho le lacrime agli occhi.
Finalmente smette ed il mio respiro torna quasi regolare.
"Mh,i complimenti non erano previsti,ma va bene" ridacchia. "Ora sai cosa potrei farti." ha un ghigno sul volto. È ancora su di me e sento il suo respiro caldo sul mio volto,come prima.
"Non dovevi uscire?" distolgo lo sguardo,non riesco a reggerlo,è così...bello.
"Oh,sì,devo uscire.." si alza da me. "Non aspettarmi sveglia,tornerò tardi."
"Oh caro,non avevo nessuna intenzione a farlo" mi alzo dal letto e prendo la maglia che prima ho lasciato cadere a terra.
"Ciao" dice per poi chiudere la porta alle sue spalle.
Ormai sola,mi spoglio per infilarmi la maglietta,restando in intimo.
"Ho diment-" Genn spalanca la porta.
Sento subito le mie guance accaldarsi.
"GENN CHIUDI SUBITO QUESTA PORTA" mi copro con la prima cosa che mi capita davanti. Genn fa come ordinato ed io mi affretto ad infilare quel che sarà il mio pigiama questa notte.
Mi avvio verso la porta,esito alcuni secondi prima di aprirla. Genn mi guarda e si sofferma sulle mie gambe scoperte,sento le mie guance avvampare.
"Prendi ciò che hai dimenticato." mi sposto sul lato della porta per farlo entrare.
"Scusa per prima,non sapevo ti stessi cambiando" si avvicina alla scrivania e prende il suo pacchetto di Marlboro rosse.
"Mh" dico indifferente,prima di sbagliare.
"Buonanotte allora."esce dalla stanza,definitivamente questa volta.
Sbadiglio nuovamente e mi infilo sotto le coperte. Rabbrividisco al contatto freddo delle lenzuola,ma subito dopo chiudo gli occhi ed entro nel 'mondo dei sogni'.
"Va bene.. Dai Mar,ora vado che mia madre mi sta aspettando." le do un ultimo abbraccio.
"Okay,ci vediamo domani."
Esco dal parco e cammino verso casa,ma non sono sola,anche se girandomi intorno non c'è vita,sento che non sono sola.
Sussulto al rumore di un ramo rotto,mi giro di scatto e mi ritrovo di fronte un signore mascherato,vestito tutto nero. Ha gli occhi rossi,pieni di rabbia,abbastanza familiari,mi stringe un braccio e mi avvicina a lui.
"Cosa vuoi?" la mia voce trema.
"Voglio te bambina" mi trascina con lui.
Le lacrime rigano le mie guance,i singhiozzi escono rumorosamente dalla mia bocca non lasciandomi la possibilità di urlare per cercare aiuto.
Arriviamo in una piccola casa,intorno è tutto deserto,mi trascina all'interno sbattendo forte la porta.
Si avvicina pericolosamente a me,spingendomi in una stanza buia. Riesco a vedere solo la sua maschera bianca. Inizia a toccarmi,bacia violentemente il mio collo,fino ad arrivare alle mie labbra,bagnate dalle lacrime che scorrono velocemente sul mio viso. Abbassa lentamente le mani sul ventre e slaccia il bottone dei miei jeans,facendomi singhiozzare più forte.
"Sta zitta" mi urla.
Sussulto per il forte tono di voce che ha usato e cerco di calmarmi,senza risultato.
"Ho detto basta" mi urla ancora più forte,tirandomi uno schiaffo sulla guancia.
Apro gli occhi di scatto e mi metto seduta per calmarmi. Ho il respiro corto e le guance bagnate. Sembrava tutto così reale.
La porta alle mie spalle si apre e mi affretto ad asciugare le lacrime. Do uno sguardo all'orologio che segna le 3:45 am.
Genn si avvicina e si siede accanto a me.
"Ehi,cosa è successo?" dice notando il respiro irregolare.
"Nulla" mi porto le mani al viso per non farmi vedere.
"Tranquilla,qualunque cosa sia successa,ora ci sono io qui" mi stringe a sé.
Spazio Autrice:
ehii,come state? Mi siete mancati tantissimo,scusate per il tempo d'assenza,ma sono stata impegnata dagli esami di terza media e dopo ho deciso di prendermi una piccola pausa. Ecco il nuovo capitolo,spero possiate perdonarmi. Se vi è piaciuto,lasciate una stellina ed un commento qui,grazie c:.un abbraccio,Als xx
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Hero for love||GennButch
FanfictionAlessia,o come si vuole far chiamare lei,Als è una ragazza di 17 anni,romana,con origini napoletane,decide di trasferirsi a Londra,da Martina:la sua migliore amica. Una volta arrivata a Londra,le due amiche si incontrano e trascorrono insieme tutto...