Capitolo 4

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Ryan's Pov

«Non mi sembra di aver chiesto la tua opinione o sbaglio?» domandai alla nuova arrivata, prendendo la merenda dalla ragazza, confusa per quello che stava succedendo.
La ragazza nuova mi guardò sorpresa, forse non si aspettava questo menefreghismo.
«No, non l'hai chiesta ma considerando che hai due gambe, avresti potuto benissimo andarci da solo.» continuò imperterrita.

Non scherzava Tyler quando diceva che era una che teneva testa.

«E sprecare il mio preziosissimo tempo?» la provocai.
«Ti avrebbe rubato una decina di minuti, niente di più.»
«In dieci minuti avrei potuto far venire una ragazza almeno due volte.» ribattei guardandola.
«Chi sei, una pornostar?»
«Perché non vieni a scoprirlo?» replicai con un sorriso malizioso.
«Non potevate che essere migliori amici.» La bionda guardò Tyler che le sorrise. Le aveva rivolto più sorrisi oggi di quanti ne avesse mai rivolti a chiunque altra.
«Lo hai dedotto dal fascino o dai fisici statuari?» mi intromisi.
«In realtà da come cercate di abbordare chiunque.» spiegò sorridendo.

Per un attimo mi incantai.
Aveva davvero un bel sorriso.
Poi tornai in me, ero pur sempre Ryan Smith, dannazione!

«Siete voi che ce la rendete troppo facile. Dareste un rene per avere qualcuno che vi rivolga due attenzioni, un tantino ridicolo non credi?»
«Non siamo tutte uguali sai?»
«Vorresti dirmi che tu sei diversa dalle altre?» chiesi canzonatorio.
«Vuoi che ti porti a cena per dimostrartelo?» mi rispose, inarcando un sopracciglio.
«Solo se mi assicuri che non finirai nel mio letto.»
«Oh, non correrò di certo il rischio.»

Non feci in tempo a ribatterle che Tyler si scusò per quello a cui avevo alluso. Come, scusa?
Lei accennò un sorriso, tornando a parlare con Brooke ed Hope.
«Fai sul serio?» chiesi, rivolgendomi a Tyler.
Che diavolo gli stava succedendo?

Avevo avuto più volte esperienze con ragazze simili a lei che apparentemente sembravano diverse dalle loro coetanee, ma che sostanzialmente non cambiavano di una virgola.

Mi era capitato di trovare qualcuna che mi tenesse testa, ovviamente.
All'inizio era intrigante, una sfida, ma con il passare del tempo avevano ceduto anche loro come tutte le altre.
E questo mi aveva portato a constatare che alla fine fossero davvero tutte uguali.

Tyler, poi, non si era mai comportato così con me per via di una ragazza, mai. Non aveva mai preso le sue difese piuttosto che le mie. Anzi, di solito mi dava anche spago.
Che diavolo stava succedendo?

Tyler scrollò le spalle ed annuì.
Gettai la merenda per terra e rientrai, urtando la ragazza che mi aveva fatto il piacere di fare la fila al posto mio.

Ero incazzato e potevo sfogarmi in una sola maniera, con una sola persona.
Jessica.

Tyler's Pov

Come si era permesso Ryan a darle della poco di buono quando poco prima gli avevo ammesso di essermi arrabbiato con Jason per lo stesso motivo?

Ero a conoscenza della sua pessima concezione delle ragazze, ma non credevo che ne avrebbe reso partecipe anche Destiny, sapendo poi cosa ne pensavo io al riguardo.

Quando mi scusai per lui, avvertii il suo sguardo bruciarmi addosso. Non doverti girarmi per accorgermi che fosse arrabbiato. Lanciò la merenda terra e rientrò a scuola.
Lo seguii con lo sguardo, senza seguirlo fisicamente.
In quel momento non mi sentivo in colpa per quello che avevo fatto, volevo solo che Destiny avesse una buona opinione di me e Ryan non mi stava aiutando di certo.

«Non pensavo somigliassi ad una poco di buono. Forse è il rossetto, sì, sarà sicuramente quello.» commentò Destiny facendo sorridere me e ridere le sue nuove amiche che erano quelle di sempre per me e per Ryan.

Stava prendendo per il culo il mio amico e avrei dovuto incazzarmi, ma non ci riuscivo.
Forse perché nessuna ragazza aveva mai osato parlargli così!
Nessuna mai lo aveva messo così alle strette.

Aveva tutta la mia stima quella tipa.
Ma non perché avesse attaccato Ryan, ma perché diceva quello che pensava, senza dar peso a chi poteva trovarsi davanti.

Il suono della campanella segnalò l'inizio della nuova ora e ci rispedì nelle nostre classi.

«Come ti sembra la scuola?» le chiesi sorridendo mentre camminavamo lungo il corridoio gremito ancora di studenti.
«Non è male. Mi piacciono i corsi, i professori sono pazienti , ho già stretto amicizia con qualche ragazza e ho notato anche un paio di ragazzi carini.
Quindi sì, ho scelto proprio bene.» sorrise a sua volta lei, voltando ogni tanto la testa per cercare la sua classe.
«Ragazzi carini? Non credevo ti costasse così tanto fare il mio nome.» commentai.
L'ironia che avevo usato mascherava però il timore, sì, che avesse potuto davvero essere interessata a qualcuno che non ero io. Era strano da ammettere, ma il pensiero che qualcuno tra i presenti avesse attirato l'attenzione mi infastidiva.
Nessuno di mia conoscenza sarebbe stato adatto a lei, nessuno.

«Come se non avessi già ammesso che sei un tipo niente male.» mi stuzzicò lei, dandomi una leggera gomitata.
Entrò poco dopo nella sua classe e non feci in tempo a chiederle altro che la professoressa entrò dietro di lei e chiuse la porta alle sue spalle.
Lo avrei scoperto, parola di Tyler Williams.

Ryan's Pov

Tirai su la zip dei pantaloni e guardai Jessica rivestirsi.
Nonostante il sesso con lei fosse eccezionale, non era riuscito a liberarmi completamente della rabbia che avevo provato vedendo Tyler così preso dalla ragazza nuova che non aveva pensato due volte a rimediare alla brutta figura che gli avevo fatto fare.

«Sei pensieroso, cos'hai?» mi chiese Jessica, scendendo dal tavolo su cui avevamo consumato.
«È arrivata una ragazza da poco. Bionda, occhi verdi, lingua lunga. Sai dirmi qualcosa di lei?»
«Ti interessa?» Jessica mi guardò con un'intensità che non le avevo mai visto nello sguardo.
«No, ma al mio migliore amico sì.» Lei annuì, quasi sollevata.

Sicuramente stava pensando che se la ragazza nuova avesse iniziato ad interessarmi, avrei trascurato lei e di certo non le andava a genio.

«Si chiama Destiny e viene dalla Georgia. Si è trasferita qui verso la fine di agosto. Ha una sorella più piccola e vive nella casa in fondo alla strada.»
«Come sai tutte queste? » chiesi, stupito.
«Ho letto il suo fascicolo stamattina e le ho anche proposto di entrare a far parte delle cheerleaders.»
«E lei? Te lo chiedo perché non vorrei ritrovarmela in campo durante gli allenamenti.»
«Ha detto che mi farà sapere.» Jessica sorride.
«Nel caso in cui ne entrasse a far parte, aggiornami. È bene dare il giusto benvenuto agli studenti nuovi.» replicai, facendole l'occhiolino.
Jessica rise ma la sua risata venne coperta dal suono della campanella.
«Ci vediamo più tardi.» Le lasciai un piccolo bacio sulle labbra rosse ed uscii dall'aula di informatica.

Tornai lentamente in classe. Presi posto ad uno degli ultimi posti e notai che Tyler non era ancora rientrato.
Entrò il professore e dopo qualche minuto anche il mio migliore amico fece la sua comparsa, beccandosi un richiamo per l'orario.
Aveva un'espressione corrucciata in volto, la stessa che assumeva quando  non otteneva a pieno ciò che voleva.
Lo squadrai, ma lui non fece caso a me, sedendosi a pochi banchi dal mio.

Durante la lezione non feci altro che ripensare alla mattinata. Dovevo trovare il modo per far capire a Destiny con chi diavolo stesse avendo a che fare. Non mi sarei lasciato mettere i piedi in testa da una ragazzina qualsiasi, bionda per lo più.
Non era neanche arrivata ed io già non vedevo l'ora che se ne andasse.

L'unica cosa certa? Ryan Smith manteneva sempre la parola data.

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