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William portò Scott in un'altra saletta, chiudendo prima a chiave il ripostiglio.
La camera era a tema piratesco e c'era un piccolo palcoscenico coperto da una tenda a stelline e un cartello con su scritto "Fuori Servizio".
- Qui dentro abita Foxy, la volpe pirata. Sarebbe l'idolo dei bambini se non fosse per i suoi malfunzionamenti. - gli spiegò, mettendosi una mano dietro la nuca e sistemandosi i capelli violacei.
- Oh... ma avete almeno provato ad aggiustarlo? Perché non lo rottamate? - domandò curioso Scott, cercando di guardare dentro le tende.
- Il capo si scoccia di pagare il tecnico... e la discarica. Tsk, quell'uomo è soltanto un egoista taccagno. - rispose con un filo di rabbia, stringendo i pugni e digrignando i denti.
L'amico lo guardò titubante, non capendo il perché di quella sua reazione tanto aggressiva nei confronti di qualcuno.
" Forse ci tiene particolarmente a questi robot? O tiene più ai bambini che li amano? Bha, è sempre stato strano. " pensò egli.
- Mhm... capisco.
Comunque, sono curioso di vedere gli altri! - fu Scott stavolta a prenderlo, ma per la manica dell'uniforme.
- Ok, ok, andiamo. - disse l'altro con un lieve sorriso, accompagnandolo in un'altra sala feste dove si imbronció nel vedere un ammasso di ferraglia rovesciato per terra.
- Grr, quei dannati marmocchi l'hanno smantellata di nuovo... povera Mangle. - mormorò Will, appoggiando il robot a forma di volpe bianca al muro.
- Sono stati i bambini a fargli questo? - chiese l'altro, avvicinandosi all'animatronico. Gli metteva i brividi la bocca dentata, la seconda testa che spuntava dalla sua spalla e il suo corpo che sembrava tentacolato come un polpo.
- È una lei, prima di tutto. E poi, sì. Sono stati proprio dei bambini a ridurla così. - l'uomo diede una pacca sulla testa della volpe meccanica e questa sembrò sorridergli.
- Dopo ti porto nello sgabuzzino e vedo di aggiustarti, d'accordo bella? - parlò con dolcezza e sistemó meglio la volpe meccanica.
Scott scosse leggermente la testa.
" Ci tiene mooolto a questi robot. "
- Dai, ci mancano gli ultimi due. Anche se uno... te lo risparmierei. - dicendo ciò, i due lasciarono Mangle e passarono per un largo corridoio pieno di giostrine e giocattoli.

C'era un manichino robotico a forma di bambino, con la maglia e il cappellino a strisce blu e rosse e con dei palloncini in una mano e nell'altra un cartello.
- Questo è Balloon Boy. È una spina nel fianco perché ride in continuazione. Non a caso lo chiamo "Bitch Boy". - si lamentó William, guardando seccato il robot. Quest'ultimo rise in modo assai inquietante.
- Appunto. - commentò di rimando.
Scott guardava confuso il bambino di latta, toccandogli il naso e le guance tonde e rosse.
- Vogliamo andare? - domandò scocciato la guardia.
- Ahm... va bene. - annuì.
Will prese a camminare frettoloso mentre Scott salutò con la mano Balloon Boy per poi seguire l'amico.

Si ritrovarono alla fine del corridoio. C'era una camera chiusa al pubblico, accessibile solo al personale.
I due colleghi entrarono per poi ritrovarsi in una scura stanza viola, con alcuni arcade rotti ed un animatronico accasciato al suolo: era il più vecchio e rotto di tutti, tanto che dal colore dorato era passato ad un verdognolo melmoso.
- Ti presento il mio animatronico preferito: Spring Bonnie. - disse con un sorriso nostalgico William.
Si avvicinarono di più al robot, vuoto e vecchio. I fili blu e rossi uscivano dalle cavità oculari e dalle mandibole rotte e arrugginite. Sulla ferraglia si aprivano larghi fori dentati e al loro interno si potevano notare altri cavi e fili ancora.
La guardia in viola appoggiò la mano sulla testa del coniglio dorato, ma qualcosa quasi lo fece gridare.

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