Louis Tomlinson, ormai stanco delle critiche che riceve riguardo il suo orientamento sessuale da genitori e amici, ha deciso di scappare. Corre tra le strade di Londra ripetendosi in mente "Il primo taxi e finalmente sarò libero". Dopo diversi chilometri di corsa riesce finalmente a trovare un'auto nera con sopra la targhetta "Taxi". Entra velocemente nel veicolo e nota un giovane ragazzo alla guida grazie allo specchietto retrovisore. "Dove desidera andare?"chiede il guidatore al suo ospite. "Ovunque, ma lontano da qui". "Bene. Abbiamo la stessa destinazione allora" afferma infine l'autista che nel frattempo aveva già messo in moto.
Louis era sempre stato incuriosito dagli effetti personali del guidatore sul cruscotto, raccontavano una storia vera e quotidiana, ma in quel taxi non c'è niente che faccia intuire al ragazzo qualcosa della vita dell'autista, ad eccezione dell'Arbre Magique e della targhetta accanto al volante con scritto il numero del taxi e il nome dell'autista "Albert Irwin". "Dunque, ti chiami Albert?" chiede timidamente il ragazzo ricevendo come risposta un semplice no. "Mi chiamo Harry e non sono un tassista in realtà, ma credo proprio che siamo sulla stessa barca dato che anche io sto scappando" afferma il ragazzo alla guida ridacchiando dopo pochi minuti di silenzio. Louis si alza quasi come per voler scappare dal taxi dopo la notizia ricevuta. "Non ti conviene. Siamo in autostrada" lo avverte Harry facendo in modo che Louis si accomodi.
"Dove andiamo ora?" chiede quasi sussurrando Louis: Harry lo intimidisce un po' con il suo sguardo che riesce a cogliere attraverso lo specchio retrovisore mentre, al contrario, Harry sembra più disinvolto nel rispondere al suo compagno di viaggio. "Attraverseremo la Manica e gireremo l'Europa. Ma prima devo togliere questo tassometro e l'insegna sul tettucio" annuncia Harry. Louis è spaventato all'idea, ma risponde sicuro "Unica regola: non portarmi a casa".
Arrivano a Cardiff che ormai è sera e decidono di alloggiare in un Bed&Breakfast vicino al porto in modo da poter partire presto il giorno dopo. "C'è un letto matrimoniale...sei sicuro di voler dormire al mio fianco?" chiede quasi imbarazzato Louis ricevendo un sì come risposta. "Dunque, perchè sei scappato?" chiede Harry mentre sistema le sue cose. Louis abbassa la testa "Il mio orientamento sessuale. Non lo accetta la mia famiglia, i miei amici, nessuno!". "Non esattamente nessuno. Io per esempio lo accetto" continua Harry fissando gli occhi color zaffiro di Louis con i suoi verdi. "E tu?" domanda esitante Louis volgendo lo sguardo da un'altra parte per non sentirsi in soggezione dalle iridi verdi di Harry. "Il tuo stesso motivo". Louis riporta lo sguardo su Harry quasi stupito della sua affermazione. Il riccio sorride sfoggiando le sue fossette a cui Louis avvicina il dito timidamente, quasi per paura di fare qualcosa di sbagliato, ma non succede niente.
Il giorno dopo s'imbarcano con destinazione Francia e Europa. "Non mi hai ancora detto il tuo nome, piccoletto" afferma Harry quando finalmente ritornano in macchina diretti a Parigi. "Louis e non sono basso!" risponde incrociando le braccia sul petto e accomodandosi su sedile accanto al gudatore cercando di non far caso alla bellissima risata cristallina di Harry. I due arrivano nella capitale francese nel primo pomeriggio dopo un viaggio passato tra aneddoti e spuntini in autoigrill e decidono di esplorare i monumenti principali come la Tour Eiffel e la cattedrale di Notre-Dame.
Dopo una lunga giornata tra un monumento e l'altro, decidono di fermarsi sul Pont Mirabeau, il famoso ponte citato dal poeta francese Apollinaire in una delle sue opere dove parla del suo amore che scorre via come la Senna, ad ammirare le stelle. "Dunque tu hai solo 18 anni? Sembri più grande di me!" afferma Louis che durante questa giornata ha acquisito più disinvoltura nel parlare con il suo compagno di viaggio. Harry si limita a sorridere per poi girarsi a fissare il ragazzo accanto a lui. Anche Louis, sentendosi osservato, si volta e Harry preme le sue labbra contro le sue. Sembra un gesto impulsivo e non d'amore, ma Louis non esita ad approfondire il bacio. Tra loro ormai c'era qualcosa che andava oltre all'amore, un legame più che speciale che li porta a passare la notte in auto a fare l'amore.
I due vengono svegliati dalla radio che annuncia la scomparsa di due ragazzi inglesi, inconfondibilmente loro, e che le ricerche sono espanse anche in Francia. Come hanno saputo che erano in Francia? "Merda! Ho il GPS attivato!" esordisce Harry spegnendo quel collegamento satellitare. "Potremmo scappare in Italia cercando di non farci fermare" riflette ad alta voce Louis ancora assonnato mentre l'altro mette già in moto la macchina. Destinazione: Torino.
"Lou, tu hai la patente?" chiede Harry quasi preoccupato e Louis annuisce mostrandogli il tesserino. Il riccio accosta con l'auto "Ho un piano: mi consegnerò, tornerò a casa e dirò che siamo scappati insieme ma ti sei suicidato sulla Senna nonostante abbia provato ad ostacolarti, ma sarò consapevole che in realtà tu stai bene e cambierai vita, nome, città. Io ti cercherò, ma non lasciarmi recapiti perchè dopo aver detto della tua scomparsa per noi due sarà come se non ci siamo mai conosciuti". Louis è in punto di piangere: non può permettersi di perdere la sua felicità appena trovata così. "Ti lascio solo un bigliettino con scritto il mio falso nome, così saprai chi cercare" pronuncia singhiozzando Louis scrivendo velocemente su un foglietto "Louis Styles" che consegna ad Harry. Il riccio, lasciando un bacio fugace al suo amato, apre lo sportello e inizia a correre verso l'auto della polizia, più avanti, intenta nelle ricerche dei ragazzi.
4 anni dopo
Louis Styles è diventato uno degli attori più talentuosi di Hollywood, conteso da grandi registi per i loro film. Purtroppo il suo autista si è ammalato e ne è stato ingaggiato un secondo per sostituirlo: inglese, capelli ricci, occhi verdi. "Dove desidera andare?" chiede l'autista alla oramai celebrità. Louis alza lo sguardo verso lo specchietto retrovisore attrato dalla famigliare voce. "Ovunque, basta che ci sia tu".
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Brevi storie Larry e Ziam
FanfictionState tranquilli, non sono storielle della buonanotte. Siccome non sono assolutamente brava a scrivere storie a capitoli ho deciso di fare una raccolta di brevi storie basate su quelle che, secondo me, sono le ship con maggior seguito nel fandom. Sp...