Una bellissima farfalla mi volteggia di fronte. Corro cercando di raggiungerla. Le spighe di grano attorno a me mi solleticano le gambe scoperte.
"Corri via Annie! Scappa!" sento mia mamma urlare in lontananza. Faccio come mi ha detto e quando mi trovo nascosta dietro un albero guardo ciò che sta succedendo a lei. Vedo il suo corpo cadere dopo che degli uomini senza volto le sparano al cuore. Il suo corpo senza vita giace a terra, in quel punto cresce una pozza di sangue. Io so di dover scappare, ma il mio piccolo corpicino non ha intenzione di muoversi. Come immobilizzata guardo la stessa scena per l'ennesima volta.
Dopo alcuni istanti che sembrano minuti il mio corpo cade a terra e un urlo straziante lascia la mia gola, ma gli uomini sono già troppo lontani per sentirlo.
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Mi sveglio di soprassalto madida di sudore. Il mio corpo attorcigliato nelle lenzuola. Il battito accelerato.
Allungo la mano verso il comodino e la sposto finche sotto le mie dita non sento un piccolo oggetto metallico. Lo afferro e lo porto davanti al mio viso. Schiaccio il piccolo bottoncino che vi è posto sopra e una piccola fiamma si accende sprigionando un po'di luce. Guardo il fuoco, il suo colore, il suo modo di muoversi che mi ricorda una danza. Passo così quelli che a me paiono pochi secondi, ma che in realtà sono una manciata di minuti, il tempo di calmarmi.
Guardare il fuoco mi ha sempre tranquillizzata e quel accendino è una delle due cose che mi sono rimaste dei miei genitori. Il mio incubo ricorrente in realtà è solo un flashback del mio passato, di ciò che ho vissuto: mia madre è stata uccisa davanti ai miei occhi.
Scoprii poi che lo stesso giorno, qualche ora prima, era stato ucciso anche mio padre. Di lui mi rimane solo questo accendino in argento e di mia madre un anello che porto sempre al dito, con una decorazione a forma di croce.
Decido di alzarmi e farmi una doccia. Dopo essermi rivestita scendo le scale e entro in cucina. Trovo sul isola al centro della stanza un biglietto:
Buongiorno, tesoro!
Io e tuo padre siamo già al lavoro, c'è stato un incidente.
Ci dispiace non essere lì a fare colazione con te, ma in frigorifero ho lasciato la macedonia.
Ci vediamo sta sera.
-MammaSpesso i miei genitori non ci sono. Mi hanno trovata loro due giorni dopo l'assassinio, nel sotto bosco, e hanno deciso di adottarmi. Mio padre e lei si sono conosciuti sulla scena di un incidente, lui è un pompiere e lei un medico. Mi hanno cresciuta con amore, ma sin dal età di undici anni rimango spesso a casa da sola. Ormai sono autosufficiente.
Prendo la macedonia e lo yogurt dal frigorifero. Li posiziono all'interno di una ciotola e preparo un the caldo alla pesca. Mentre mangio leggo 'delitto e castigo' di Dostoevskij e aspetto fino alle sei prima di scrivere un messaggio alla mia migliore amica: "Sus mi passi a prendere oggi?". Mi risponde un quarto d'ora dopo: "An passo lì per le 7.30". Posso sempre contare su di lei.
Salgo in camera mia e stampo il saggio che devo consegnare oggi al professor Wilson di letteratura. Mi cambio e mi trucco leggermente, anche se la pelle ambrata fa risaltare naturalmente i miei occhi grigi. Pettino i miei lunghi capelli neri e preparo lo zaino. Scendo con le cuffiette in una mano e il telefono nel altra. Manca ancora un quarto d'ora alle sette e mezza e decido di suonare il pianoforte mentre aspetto. Appoggio lo zaino ai piedi del piano e il telefono sopra. Incomincio a suolare Chopin e la sinfonia riempie l'ambiente. Il mio corpo si rilassa e la mia mente si svuota .
Il campanello mi fa tornare alla realtà. Guardo l'orario sul telefono e sono le sette e trentotto. Deve essere Sus, è sempre un po' in ritardo. Prendo ciò di cui ho bisogno e mi metto lo zaino in spalla. In ingresso prendo le mie chiavi dal comò ed esco. Abbraccio la mia amica e poi chiudo la porta.
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Obsessed II H.S.
FanfictionUna ragazza ossessionata dal suo passato. Un ragazzo in grado di aiutarla. Cosa si nasconderà dietro il misterioso Harry? Cosa sarà successo nel passato di Anne?