J Come Jercy

A come Acqua.
Come quando, la prima volta che Jason aveva visto Percy, ci aveva visto solo una distesa di Acqua enorme, bellissima, incantata.

B come Battuta.
Come quando Jason se n'era uscito con "chi è il Dio del Mare Romano?" E alla risposta di Percy, Nettuno, aveva risposto "impottibile, qualcuno deve ettele!"
E quella era la Battuta più pessima di tutti i tempi.

C come Cavolo!
Come quando Jason era corso da Percy, quel giorno, perché doveva assolutamente salutarlo prima che lui tornasse a casa, ed era scivolato per terra.
E Percy l'aveva notato, eccome!, Cavolo.

D come Dionisio.
Come quando Dionisio aveva squadrati attentamente, chiamandogli 'Jhon Green e Peter Jhonson', dando il via ad una nuova ship.

E come Eccellenza.
Come quando Percy aveva fatto schifo ad un compito, e non era poi tutta questa Eccellenza. E Jason l'aveva portato al Luna Park, come bambini, e quella si che era Eccellenza!

F come Fidanzati.
Come quando Percy non faceva altro che saltargli intorno, da una parte all'altra, strillandogli che era magnifico che lui e Piper fossero Fidanzati.
E Jason sembrava l'unico non contento.

G come Gioco.
Come quando, quel sabato sera, erano tutti a giocare ad Obbligo o verità, e Jason aveva baciato Percy, proprio sulle labbra, e Piper si era arrabbiata.
Eppure era un Gioco...

H come Help!
Come quando Jason aveva implorato con lo sguardo Percy, urlando con gli occhi un "Help!", e quello alla fine aveva ceduto. Era andato da Piper, le aveva parlato e spiegato, e con Jason era tornato tutto okay.

I come Indigestione.
Come quando Percy aveva attraversato un momento di depressione, e si era portato Jason in un locale di hamburger, e ne aveva mangiati così tanti da farne un'Indigestione.
E Jason non avrebbe dovuto, ma rise.

L come Lacrime.
Come quando Jason aveva mollato Piper, perché aveva altro per la testa.
E quell'altro non l'aveva capito.
E non era lì, ad asciugargli le Lacrime.

M come Mani.
Come quando Percy l'aveva consolato solo giorni dopo, mentre lo stringeva e intrecciava le loro Mani, rimanendo per un paio di attimi a fissarle, assorto.

N come Nuvole.
Come quando Jasom aveva stretto Percy tra le braccia e si era sollevato in aria, sotto la paura dell'altro.
E quando questo aveva smesso di tremare, Jason gli aveva fatto toccare le Nuvole, ammirando il capolavoro che sé stesso aveva creato: il sorriso di Percy.

O come Occhi.
Come quando, un giorno a caso, Percy aveva sorriso e aveva incastonatogli occhi dell'oceano suoi su quelli del cielo di Jason. E poi all'orecchio gli aveva sussurrato "che magnifico contrasto"

P come Promessa.
Come quando, con una stretta di mano, i due l'avevano giurato. Che anche tra mille anni, nei campi Elisi o ancora sulla terra, non si sarebbero mai abbandonati l'un l'altro.
Una Promessa mantenuta.

Q come Qualcosa.
Come quando il ragazzo biondo, al "telefono senza fili", era diventato rosso fino ai capelli quando Percy gli aveva sussurrato Qualcosa all'orecchio.
Qualcosa che si era affrettato a cambiare.

R come Riposo.
Come quando, stremato dallo studio, Jason era definitivamente crollato su Percy, sul suo petto, addormentandosi.
Riposo, era quello che gli serviva, e a Percy era piaciuta l'idea.

S come Sbagli.
Come quando Jason Grace aveva fatto una grande cavolata, dicendo la cosa sbagliata al momento sbagliato.
E Percy, le lacrime agli occhi, aveva sbattuto la porta, lasciando che entrambi fossero sommersi di Sbagli.

T come Trattenere.
Come quando, al diavolo!, Jason aveva trattenuto Percy per le spalle, perché non ne poteva più di stare lontano da lui.

U come Udito.
Come quando Leo, passando per sbaglio davanti alla camera di Jason, aveva Udito strani rumori, e se l'era svignata all'istante, pensando che si, Percy e Jason avevano fatto pace.

V come Viaggio.
Come quando Percy doveva partire, perché l'università era dall'altra parte dell'America, e l'ultima cosa che si aspettava era che Jason partisse con lui, come se tutto ciò fosse un semplice Viaggio.

Z come Zeus.
Come quando, mano nella mano, Jason aveva scambiato le presentazioni. E Zeus, o Giove, o come-vi-pare, aveva annuito, contento del ragazzo di suo figlio.