"Buongiorno Camila" mi sento dire da Lauren mentre scendo le scale. Stava appoggiata con i gomiti sul tavolo di marmo, portava i capelli sciolti, i quali le accarezzavano la schiena, era senza trucco ma comunque bellissima e portava dei pantaloncini neri con una canottiera.
"Buongiorno Lauren, dormito bene?"
"Si, tutto è meglio del carcere. tu!?"
"Diciamo, un sogno mi ha tenuta sveglia tutta la notte"
"E cosa hai sognato?"
"oh nulla di che. Sei pronta per iniziare?"
"si" mi risponde alzandosi dalla sedia e venendomi incontro.
"Bene io direi di cominciare subito allora" propongo emozionata.
Ero veramente entusiasta per il progetto.
Era una cosa nuova per me.
"come ti pare" mi risponde.
Avrei preferito più entusiasmo da parte sua, ma mi accontento.Per potermi immedesimare al meglio nel ruolo di psicologa, prendo il taccuino e il registratore e la conduco nel salone, il posto più comodo per queste attività. "Siediti qui" le dico indicando un divano e la faccio accomodare su di esso mentre io mi siedo sulla poltrona di fronte a lei.
"Stai comoda?"
Una brava psicologa deve sempre prendersi cura del paziente.
"mh si dai"
"Perfetto. Iniziamo subito allora. Come sai, io ho qui la cartella con tutti i tuoi dati, quindi sorpasserò questa parte. Registrerò tutto quello che dirai e contemporaneamente annoterò alcune cose." le annuncio
"Salta queste informazioni perché, sinceramente, non me ne frega niente"
"Va bene, come vuoi. Ti va di parlarmi un po' di te? Tipo i tuoi interessi, come ti piace passare il tempo libero o altro"
Dopo averci un po' pensato, mi inizia a raccontare.
"Da quando sono in prigione sono pochi i passatemi che ho, ad esempio, passo diverso tempo a fumare, mi fa rilassare; oppure a leggere, che invece mi fa estraniare dall'ambiente circostante e infatti chiedo spesso ai miei di portarmi dei libri da leggere. Poi umh, un mio grande interesse è l'arte, sotto qualsiasi aspetto, l'arte del dipingere, del disegnare, del fotografare; secondo me ogni cosa è arte, anche ciò che odiamo di più. Amo molto la musica, mi fa calmare e mi fa riflettere contemporaneamente."
"E invece di te in generale?"
"Tipo il mio carattere?"
"Si, come pensi di essere, anche i tuoi lati migliori e peggiori"
"Non so come sono esattamente, penso di essere sfacciata, menefreghista, estroversa, ma a volte timida, ansiosa e il tipo di persona che si tiene le cose per se. Dipende, cambio velocemente e generalmente cambio in base a come gli altri si comportano con me.
Di una cosa sono certa, che di mio sono stronza.
Lati positivi? Sono bella e posso farti innamorate di me anche se sei etero, sono forte, nel senso che non mi abbatto facilmente. Lati negativi invece: sono testarda, pessimista e se mi tratti male, io ti tratterò peggio"
"Bene ahah, prima o poi capirai come sei fatta. E se vuoi anche con il mio aiuto. È bello che tu ti renda conto dei tuoi lati migliori e non."
"Non ho mai chiesto aiuto e non inizierò adesso, però grazie."
"È un piacere. Ritornando ad una frase che mi hai detto prima 'da quando sono in prigione' mi è venuta una domanda, com'era la tua vita prima di quest'ultima?"
"Quanto parli da precisina! Comunque era complicata, lo è sempre stata"
"In che senso?"
"Nel senso che non sono affari tuoi"
Il discorso stava filando abbastanza liscio fino a che non colpisco un punto credo un po' delicato.
È ovvio che il suo passato non è dei migliori, ma non pensavo si sarebbe innervosita per la minima cosa."Di cosa hai paura?" le chiedo.
Forse ho fatto una domanda azzardata ma tentar non nuoce, no?
"Non ho paura" nel dirlo, si alza dal divano e io appresso a lei.
"Si invece, e non serve essere laureata in psicologia per capirlo. Hai paura di aprirti con qualcuno? O che le persone sappiano troppo di te?"
La situazione mi sta veramente coinvolgendo.
"Non ho paura! Non voglio aprirmi con gli altri. Sto bene così."
"È ovvio, non l'hai mai fatto. Ti sei tenuta sempre tutto per te. Non sei mai andata a dire a qualcuno come stavi evidentemente."
"E tu che ne sai? Come fai a dirlo?" Si avvicina a me leggermente.
"Altrimenti non starei qui a cercare di farti dire qualcosa"Sospira, si siede e riprende a parlare con più calma sta volta.
"D'accordo. Diciamo che anche da più giovane non ero poi così tranquilla, frequentavo gruppi brutti, non raccomandabili, avevo una vita un po' turbolenta. Ma in generale mi piaceva."
"E invece con la tua famiglia?"
"Prima o dopo del carcere?"
"Entrambi."
"Bene, ho un bel rapporto con loro, soprattutto con mio padre, quando gli dichiarai di essere lesbica, mi accettò subito ed è una cosa che apprezzo tanto. Anche prima eravamo abbastanza legati, anche se loro, alla fine, sapevano poco di me, giusto quello che gli raccontavo"
"Capito" rispondo semplicemente.
Sul taccuino avevo disegnato dei quadratini con a fianco diversi fattori che potevano aver influenzato la sua vita. Iniziai a sbarrare il quadratino della famiglia, almeno per il momento.
Mi ero fatta un'idea generale su di lei e credevo che per oggi avessimo fatto abbastanza quindi concludo la "seduta".
"Dai per oggi basta così, ti va un gelato?" Mi alzo dalla sedia e mi stiracchio un po'.
"Sono agli arresti domiciliari Camila" Mi ricorda, alzandosi dal divano anche lei.
"Ah è vero. Vorrà dire che ce lo prenderemo un'altra volta. Cosa ti va di fare oggi?"
"Se devo essere sincera, scopare, ma mi accontento anche di giocare"
Dice con un sorriso da bambina che la fa sembrare veramente spensierata.
"Non sai pensare ad altro? Giocare a cosa?" sbuffo leggermente
"No, sai, fa bene alla salute, dovresti provare. Non lo so, che giochi hai? La wii? Ci giocavo da piccola. Oppure giochi da tavolo, tipo il Monopoli, o mi basta anche andare fuori. È troppo tempo che non lo faccio."
Vorrebbe fare troppe cose che il carcere le ha negato.
"Si, ci penserò. Ho la wii, ho i giochi da tavolo e anche il giardino. Scegli tu."
"Stai dicendo che non l'hai mai fatto?" si girà di scatto nel dirlo
"Aaah, quindi che vogliamo fare?"
Svagare è il metodo migliore
"Cristo, tu sei vergine!" dalla sua faccia si intravede un sorrisino nascosto.
"Non ho mai avuto un ragazzo" ammetto timidamente.
"Sarà bellissimo" si avvicina piano piano a me.
"Che cosa?"
"Poterti sverginare io" mi dice spostandomi i capelli dietro la spalla. "Tanto, come ho detto prima, puoi anche dirmi di essere etero, tu me la darai comunque, perché non ci credo che lo sei"
Ma pensa solo a questo?
"Ne sono felicissima. Ora che cosa ti va di fare?" cerco di evitare l'argomento, mi mette ansia e poi, anche se fosse, non posso avere relazioni sentimentali con i miei pazienti.
"Perché non fare tutto, no?" propone.Quel pomeriggio mi divertii molto, era bello passare del tempo con lei, con la vera lei intendo. Diversa dalla ragazza che ho conosciuto all'inizio. Avevamo riso, giocato insieme e mangiato; credo di essere riuscita a farle passare una bella giornata come non le succedeva da tempo ormai. Lo penso dal fatto che rideva sempre e sembrava felice e io ancor di più a stare lì con lei. Non capisco davvero come possa essere finita in questa situazione. Sono intenzionata a sapere cosa le è successo, non solo per la tesina, ma anche per me, voglio scoprire di più sul suo conto.
#as
Ehilaa, scusate la mia assenza, ma in questi giorni sono partita e non ho avuto il tempo di aggiornare.
A questo punto Camila ha iniziato il progetto con Lauren.
Vi dico solo di fare attenzione al particolare del taccuino e del registratore!
Ditemi cosa ne pensatee ahha