Sheila Black ad Hogwarts

Tutto pronto

"Sei un idiota".
   "Sheila, fammi spiegare".
   "Non c'è nulla da spiegare. Se la Humbridge vi ha perdonato per quell'inutile ES, ora l'espulsione non te la toglie nessuno".
   "Sheila, nessuno riusciva più a vivere così, ci stanno tutti ringraziando".
   "Be' io non lo farò mai, Fred".
   Andò via.

   Sheila era arrabbiatissima.
   Fred e George avevano appena scatenato il panico in tutta la scuola, dimostrando alla Humbridge di non avere il pieno controllo sui suoi studenti.
   Sheila sapeva che Fred sarebbe stato espulso.
   Sapeva che Hogwarts era l'unica cosa che potesse tenerli uniti.
   Bellatrix Lestrange era fuggita da Azkaban qualche giorno prima.  La schiera di Sheila era pronta. Era in attesa di un segnale dell'ES sulla loro volontà di entrare al Ministero. A quel punto anche lei, con altri Mangiamorte sarebbe entrata in scena. Se Sheila fosse stata scoperta la sua storia con Fred sarebbe finita. Con Fred espulso, la loro lontananza avrebbe solo accelerato questo terribile traguardo.

   Sheila si diresse nella foresta proibita.
   Emise un fischio dolce e acuto. Un piccolo di Thestral le si avvicinò. Le si strusciò su di una gamba. Sheila si sedette per terra e cominciò ad accarezzarlo.
   "Sono contenta di non essere la sola ad occuparmi di loro".
   Sheila si voltò.
   Una ragazza dai capelli biondi, lunghissimi era in piedi, scalza, davanti a lei. Le si sedette affianco.
   "Tu sei Luna, vero?".
   "Si. Ci siamo incontrate a Hogsmade alla prima riunione dell'ES".
   "Si, è vero...", disse Sheila continuando ad accarezzare il Thestral, "Hai qualcosa che lui possa mangiare?".
   "Certo", fece Luna estraendo dalla sua borsa una enorme pezzo di carne.
   "Devi frantumarlo", disse Sheila prendendolo e facendolo a pezzi, "Altrimenti è immangiabile".
   Luna guardava Sheila con una espressione dolce. Non avrebbe mai pensato di poterle assomigliare in qualcosa.
   "Ti piacciono molto le creature magiche", le disse.
   "Si, infatti", fece Sheila distrattamente. Aveva appena notato qualcosa di luccicante sul terreno. "Credo che ti sia caduto qualcosa", disse indicando l'oggetto ai piedi di Luna.
   "Si, hai ragione", fece Luna prendendo la moneta che le era caduta mentre si era seduta. La mostrò a Sheila: "E' un metodo che utilizziamo con l'ES, per essere convocati. Ci sarà un avviso importante".
   "Geniale", pensò Sheila, "E nessuno è mai riuscito a capire questo vostro trucco?".
   "Nessuno".
   "E allora perché me lo stai rivelando?".
   Luna sorrise.
   "Chi ama le creature magiche non può celare alcuna malvagità".
   Sheila aprì la bocca per rispondere, ma non riuscì a replicare.
   "Devo andare", disse alzandosi e dando al cucciolo di Thesral un ultimo muffetto, "E' stato un piacere Luna".
Luna sorrise.
  
Sheila si avviò verso il castello. Quell'incontro inaspettato le aveva fruttato una importante informazione: L'ES sarebbe entrato in atto quella stessa sera.
   Doveva fare in fretta.

   Si fermò vicino al portone centrale.
   "Vai via senza salutare?".
   Fred si voltò. Sorrise alla vista di Sheila. Pareva non essere più arrabbiata, aveva un leggero sorriso, come quello di Luna. Si abbracciarono.
  "Ci rivedremo presto", sussurrò Fred.
   Sheila cominciò lievemente a piangere.
   "Sheila...", disse Fred asciugandole le lacrime e alzandole lo sguardo, "Te lo prometto".
    Le baciò la mano e andò via.
   "Se solo tu sapessi Fred", pensò.

   Se qualcosa sarebbe andato storto, questo sarebbe stato il loro vero addio.

   Andò in guferia per cercare Eros. Lo spedì a villa Malfoy senza nessuna lettera. Dato che tutta la posta, sia in entrata che in uscita, era controllata dalla Umbridge, Lucius e Sheila avevano concordato che l'arrivo di Eros avrebbe significato l'inizio della loro operazione quella sera stessa.

   Sheila non aveva nemmeno detto a Fred che lo amava.
   Quella poteva essere stata la sua ultima possibilità di farlo.
   Ora, non restava più niente da fare.
   Tutto era pronto.
   Bisognava solo sperare in una buona riuscita del piano.