Un nuovo inizio

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"Come ti senti?".
   "Sto bene, Sheila".
   "Ti fa male?".
   "Ti ho detto che sto bene".
   Draco aveva la mano destra poggiata sul suo braccio sinistro. Sheila gli era seduta accanto. Era preoccupata.
   "Sei sicuro che riuscirai a soddisfare Tom?".
   Draco guardò Sheila, come se non capisse la sua domanda.
   "Voglio dire", riprese lei, "Io ho fallito nel mio compito e... Ho paura per te".
   Draco abbassò la testa.
   "Mi ha scelto, fra tutti gli altri. Non posso rifiutare".
   "Si che puoi, Draco. So che lo sai".
   "Tu sei sua sorella. Ti perdonerebbe qualsiasi cosa. Io non posso deluderlo. Dopo quello che è successo a mio padre... Devo risollevare l'orgoglio della mia famiglia. Non posso tirarmi indietro".
   Sheila non sapeva cosa dire. Voleva troppo bene a Draco.  Non poteva lasciarlo solo.
   "Vengo con te", disse fermamente.
   Draco parve sconcertato.
   "Vuoi tornare a Hogwarts? Credi che Silente possa permettertelo?".
   "Silente sa' da sempre che sono una Mangiamorte".
   "Va bene, ma... Tutti gli altri?".
   "Non mi importa, Draco. E' una cosa di cui non mi vergogno. E poi... non posso lasciarti solo".
   Draco si stizzì.
   "Non ho bisogno di nessuno".
   "Hai bisogno di me", disse Sheila prendendogli la mano. La mano di Sheila era davvero fredda. Draco le baciò la fronte, senza dir nulla.

   Sheila passò tutto il viaggio in treno a guardare fuori dal finestrino. Di fronte a lei Draco era sdraiato sul sedile con la testa fra le ginocchia di Pansy che gli stava accarezzando i capelli. Per la prima volta Sheila provò un senso di fastidio nei confronti di Pansy. Draco era il suo migliore amico, ma Sheila aveva sempre pensato di essere preferibile a Pansy agli occhi di Draco. Dopo quello che si erano detti qualche giorno prima, ne aveva la certezza, ma ora, sembrava che nulla fosse successo. Rimase assente per tutta la loro conversazione. D'un tratto il vagone divenne scuro e del fumo coprì tutta la stanza. Appena il fumo si dissolse, Draco vide Sheila tranquillissima. Si scambiarono uno sguardo d'intesa.  Arrivati ad Hogwarts, Draco rimase indietro e Sheila e Pansy scesero assieme. Sheila sentì gli occhi di tutti posarsi sulla sua figura.
Si sentì a disagio, non perché gli altri sapessero che fosse una Mangiamorte, ma perché sapeva che tutti, adesso, la disprezzavano. Anche i Serpeverde, che in realtà aspiravano per la maggior parte a diventare dei Mangiamorte, a diventare quello che lei era sempre stata, almeno a partire dai suoi sette anni. Ma non avevano fegato per rivelarlo a tutti.
   Questo suo senso di disagio le durò per buona parte della cena. Sbirciò verso il tavolo dei Grifondoro. Il posto di Fred era occupato da un nuovo studente. Ron e Hermione erano soli.  Di sfuggita la fissavano preoccupati.  
Poi arrivò Draco.
   "Era Harry, vero?", fece Sheila guardandolo mentre le si sedeva di fronte.
   "Proprio lui. Sta arrivando, purtroppo...", disse un po' scocciato.
   Difatti, poco dopo Harry entrò nella sala grande con il naso gocciolante di sangue.
Per pochi istanti parve a Sheila di non essere più fissata da nessuno e che l'attenzione si fosse spostata su Harry. Ma fu una sensazione che durò molto poco.
   Era la seconda volta che condivideva con lui un'emozione davvero forte.

   Finita la cena, i Serpeverde tornarono nel loro dormitorio. Quella sera non si fece altro che elogiare il Professor Piton che finalmente aveva ottenuto la cattedra per insegnare Difesa contro le Arti Oscure, mentre quella di Pozioni era stata assegnata ad un nuovo arrivato: Horace Lumacorno.
   Sheila non era del tutto sicura che questo nome le saltasse all'orecchio per la prima volta, ma non aveva idea di dove avrebbe potuto già averlo sentito.
   Davvero nessuna.

Sheila Black ad Hogwarts Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora