Capitolo 4

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Emily resta in silenzio e non gli risponde.

- ah, qualcuno non ha voglia di parlare oggi.
Prima ti viene addosso, e poi non ha voglia di parlare - dice Evan cercando di non farsi sentire dalla Taylor che leggeva alcuni nomi nel registro.

- scusa non l'ho fatta apposta- dice Emily.

- perché non mi guardi?- chiese Evan.

Emily non sapeva proprio cosa rispondergli.
Stava per entrare in crisi ed un ' ho mal di occhi' non farebbe bella figura mai.

- allora?- chiese sorridendo Evan.

- non ti guardo perché mi fai schifo- spara Emily.

Una delle bugie più grosse ed incoerenti mai sentite.
Subito si pente di quell'affermazione.

- tu sei proprio molto carina invece- dice Evan.

Sorrise nuovamente.
Sapeva cosa sarebbe successo dopo pochi secondi.

La ragazza restò in silenzio e sentendosi osservata, e dopo quella affermazione poi, arrossì tutta.

Ad Evan scappò una risatina sottile, per niente rumorosa.

- sai, una ragazza che trova schifoso un altro ragazzo, non dovrebbe arrossire alle sue affermazioni.
Per di più se sono riferite a lei - spara il ragazzo vincendo tutto.

Si siede comodo sulla sedia e guarda la professoressa.

Emily non aveva parole in bocca, più che altro non sapeva nemmeno come contraccambiare.

- assenti?- chiese la professoressa.

Tutti gli alunni si scambiarono un occhiata.
Nessuno sapeva.

Betty alzò la mano.

- manca Benson- disse.

- ah giusto Benson - disse la professoressa con sufficienza, come se pochi secondi prima l'avesse scoperto anche lei.

Prese la penna e puntò una bella ' A ' sul registro degli alunni, al nome Dylan Benson, mese settembre, 17.

Poi invece su una colonna nell'altra pagina su ' assenze' scrisse il cognome ' Benson'.

- non hai qualche amica?- attaccò bottone Evan.

- nessuna che mi stia troppo simpatica- disse guardandosi le mani sopra il banco.

- son belle le tue mani?- chiese Evan.

- abbastanza dai!- rispose Emily.

Mai quanto lo fossero state quelle di Evan, pensava.

- il tuo tempo lo passi guardandoti le mani?- chiese Evan.

Emily sorrise a volto basso.

- no, lo passo guardandomi anche i piedi - rispose.

Anche Evan sorrise.
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Le prime cinque ore finirono in fretta.
Era ora di mangiare , finalmente.
Poi ci sarebbe stata un ultima ora, ma non si sapeva quale professore sarebbe arrivato nella quinta effe.

Emily si fece spazio con il suo vassoio in mano.
Alcune donne, con grembiuli bianchi e abbastanza sporchi, misero un po di purè, riso, pasta, un pezzo di carne e insalata nel vassoio
Ogni porzione veniva messa dentro dei rettangoli nel vassoio, che dividevano il piatto in porzioni, appunto

Prese il suo vassoio e andò a sedersi in  un tavolo vuoto.

Iniziò a mangiare il suo purè.
Sembrava andare tutto tranquillo, finché Logan si avvicinò e si sedette davanti ad Emily.

Quasi Emily si strozzava, dallo spavento.

- buongiorno- disse Logan iniziando a mangiare la carne .

- ciao- rispose Emily.

- nuove vittime quest'estate?- chiese Logan.

Emily lo guardò male.
Come se non sapesse a cosa si riferisse.

- cosa scusa?- chiese.

- lo sai dai, te ne sei fatta quanti altri che poi magari in situazioni difficili non hai aiutato? Una centinaia? dai.
Minimo, una centinaia- disse.

Emily alzò lo sguardo di colpo guardando Logan.

Subito Logan iniziò a massaggiarsi la testa e a fare strani versi.
Si stava sentendo male.

Emily abbassò subito lo sguardo e lui si sentii meglio.

- tutto bene ?- chiese Evan guardando Logan.

- una meraviglia- disse guardando male Evan.

- non sembri stare molto bene amico.
Meglio se vai un attimo in infermeria eh- sbottò Evan.

Logan si alzò.

- come scusa? Cosa vuoi?- chiese.

- Ehi calmo calmo! Io cosa voglio? Niente.
Però davvero non sembri stare molto bene, lo dico per te fratello.
È meglio se vai in infermeria- disse Evan sorridendo.

Poi arrivarono gli amici di Logan.

- qualche problema?- guardarono Logan come per capire cosa fare.

- nono, andiamo che l'aria si fa pesante- disse e diede un ultimo sguardo ad Emily.

Le scese una lacrima.
Stava male.
Aveva fatto male ad un altra persona di nuovo.

Ma era proprio sicura di essere stata lei a fargli male?

All monsters are human // Evan PetersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora