CAPITOLO 4

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Il colpo non arriva, alzo lentamente la testa e guardo prima Bruce e poi Giglio, quest'ultima fissa qualcosa o meglio dire qualcuno alle mie spalle, mi giro molto lentamente e quello che vedo mi lascia alquanto sbalordita: davanti a me trovo l'ultima persona che mi sarei mai aspettata di ritrovare, mio padre molto ma molto infuriato, lo fissò negli occhi per pochi secondi poi abbassò lo sguardo e mi inginocchio davanti a lui, facendo volare via Bruce dal mio braccio in modo tale che si possa mettere al sicuro, ma lui comincia a svolazzare sopra le nostre teste per poi fermarsi su un ramo di un albero alle spalle di mio padre.

 "bene bene bene" dice mio padre mentre mi gira intorno con la sua spada sempre puntata su di me, il suo tono non mi piace non uscirà nulla di buono dalla sua bocca ve lo posso giurare "io mi preoccupavo per la mia unica figlia che ho cercato ovunque"  prende una pausa, non credo a una parola di quello che dice lo conosco troppo bene alzo lo sguardo, lo fisso dritto negli occhi e scuotendo la testa in segno di negazione dico "no non è vero, non mi hai cercata per nulla , ti conosco troppo bene. Sei andato ad esclusione" "come ti permetti brutta ragazzina viziata" dice tirandomi un sonoro schiaffo sulla guancia io giro la faccia per il colpo e appoggio una mano sul terreno per non cadere completamente, comincio a respirare più velocemente "certo che ti ho cercata" dice "ma mai e poi mai mi sarei aspettato di trovarti a coalizzare con il nemico, qui in un accampamento di pelle rossa, si vede che non hai imparato proprio nulla. Ora tornerai con me alla nave dove ti aspetta una bella punizione"  la ciurma si mette a ridere, mio padre mi sta rendendo ridicola e questo non lo posso accettare, mi alzo in piedi, guardo mio padre dritto negli occhi e parlo con tutto il coraggio che ho nel corpo "non ti è mai importato di me e non ti importerà mai, mi hai sempre considerata l'ultima ruota del carro, per te non conto niente, sono stata solo un illusa a pensare di valere qualcosa per te"  lui mi guarda offeso e mi tira un altro schiaffo più forte di quello di prima, ma io recuperando tutta la forza che ho nel corpo cerco di non reagire e di non muovermi "come ti permetti" dice, lo guardo con un velo di tristezza negli occhi "non mi importa cosa farai a me, ma non fare del male a questa gente si è presa cura di me  e ora ho finalmente capito che l'unica ragione per cui sono restata tutto questo tempo, per cui ti ho sopportato tutto questo tempo è stato Spugna. Sai da lui potresti imparare...."  Non riesco a finire la frase che mi ritrovo stesa a terra per colpa della forza della sberla, lo guardò con le lacrime agli occhi "questa non è mia figlia, mia figlia non è una debole, non so cosa ti abbiano fatto ma lo giuro su tua madre ti farò tornare in te, comunque hai ragione si sono presi cura di te per cui per oggi sono salvi domani chi lo sa"  dice poi fa un segno alla ciurma e comincia a camminare , non mi ero neanche accorta che i pelle rossa erano stati presi in ostaggio, sento due mani prendermi dalle braccia e tirarmi, io me le scrollo di dosso "so benissimo camminare da sola"  loro fanno un ghigno e mi lasciano ma mi mettono una mano sulla schiena in modo che non possa scappare. Vedo Bruce ancora sull'albero che mi fissa io guardo prima a terra e poi i pirati, è un segno che tra di noi vuol dire torna alla nave e nasconditi. 

Mi fa male tutta la schiena, mi sdraio sul letto di pancia per colpa del dolore : 20 frustate, ecco la mia punizione per aver risposto a mio padre in quel modo, se più ci aggiungiamo che il dolore per la caduta era ancora molto presente, non so come potrei tornare ad appoggiare la schiena. 

Sento qualcuno bussare alla porta alzo leggermente il collo e dico "avanti " non riesco a muovere un solo muscolo in più, sento la porta aprirsi e chiudersi subito dopo "certo che un po te la sei anche cercata"  dice Spugna sedendosi sul bordo del mio letto e appoggiando una ciotola con un asciugamano sul comodino, prende l'asciugamano lo bagna e me lo posa delicatamente sulla schiena, io faccio una smorfia di dolore e chiudo gli occhi. Non so quanto tempo sia passato, devo essermi addormentata, ma quando riapro gli occhi Spugna è ancora lì, sto per parlare ma sento un rumore alla finestra, guardo Spugna e lui la va ad aprire. Qualcosa comincia a  beccarmi l'orecchio, Bruce ecco chi era alla finestra, giro un po la testa e gli sorrido   "sciò sciò togliti uccellaccio " dice Spugna facendo anche il gesto con la mano io faccio un piccolo risolino, a Spugna non è mai andato giù Bruce, quest ultimo si mette comodo sul cuscino e mi guarda triste. "Spugnaaaaaa! Spugnaaaaa!"  Tutti e tre scattiamo per lo spavento, poco dopo sento la porta di camera aprirsi di colpo e vedo mio padre entrare, ignoro il dolore alla schiena e in qualche modo riesco a mettermi seduta sul letto, lui mi guarda indifferente e poi rivolge il suo sguardo a Spugna "Spugna muoviti, ho un incarico per te" dice, fa per uscire ma si ferma sulla porta  "ah e sia chiaro Jenny da adesso in poi non uscirai dalla tua camera fino a nuovo ordine, capito?!" Io lo ignoro anche se l'ho sentito benissimo "Jenny!" lo ignoro ancora e lui decide di ferirmi nel peggiore dei modi che poteva, prende la foto della mamma che tengo sul mobile vicino alla porta e la getta sui tizzoni tiepidi del piccolo caminetto che ho in camera           "Noooooo!" Urlo, ignoro il dolore alla schiena e mi precipito a raccogliere la foto, non si è rovinata molto, si sono solo bruciacchiati un po i bordi ed è comparsa qualche macchia ma nulla di grave, io lo guardo disgustata "allora hai capito quello che ho detto ?"  Ripete "si l'ho capito. Ma se tu pensi che io me ne starò buona qui dentro ti sbagli di grosso, non mi conosci affatto"  lui mi guarda con un sorriso beffardo sulle labbra "vedremo" detto ciò ritorna in camera e prende Bruce per le zampe, lui si divincola, lo becca ma mio padre non sente niente "no fermo cosa gli vuoi fare!" Urlo mentre mi precipito  addosso a mio padre nel tentativo di liberare Bruce, ma è tutto inutile lui mi spinge e io cado sulla schiena ancora dolorante e sanguinante per giunta "oh non gli farò nulla, resterà nel mio ufficio chiuso in gabbia, è una garanzia. Se tu deciderai di scappare lui farà una brutta fine ti avviso " detto questo esce e mi chiude dentro camera mia  a chiave, una chiave che ha solo lui, la toppa è solo esterna, è una piccola precauzione che ha preso quando a 8 anni scorrazzavo in giro di notte per la nave. 

Resto sdraiata sul pavimento con la foto in una mano e le lacrime silenziose che mi scendono dagli angoli degli occhi,  cercando di ignorare il dolore alla schiena rimetto la foto al suo posto e mentre raggiungo il letto mi lascio andare a qualche lamento, mi tolgo la canotta ormai a pezzi e tutta sporca di sangue lanciandola per terra e mi metto alla bene e meglio l'asciugamano bagnato su tutta la schiena e mi addormento così, con le lacrime agli occhi ferita e con una rabbia dentro mai provata prima.



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Ecco il nuovo capitolo, spero che vi piaccia :) 

Volevo ringraziarvi per le 200 visualizzazioni grazie sul serio non me lo sarei mai aspettata :)  e anche per i like :) 

Un bacio ~ AlessiaClay ~

Descendants - La Figlia Di Capitan UncinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora