CAPITOLO 9

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Così come lui, allo stesso modo, quel giorno, in quella sala c'era un altro ragazzo che stava vedendo il suo sogno finalmente realizzarsi. Aveva solo 21 anni, ma aveva passato tutta la vita, dal suo ottavo compleanno, quando i genitori gli regalarono una rudimentale videocamerina, a filmare tutto ciò che gli passava davanti agli occhi, e negli ultimi anni, a montare le proprie riprese ed inviarle a chiunque sapeva avrebbe potuto aprirgli una porta verso il lavoro a cui voleva consacrare la sua vita.

Si era sentito leggero, il giorno in cui gli era stato comunicato, tramite una telefonata, che la Universal lo aveva scelto per fare da cameraman ad un cantante emergente al suo primo tour ed in quel momento, con la sua videocamera professionale in mano, pronto alla prima prova della sua nuova vita, si sentiva sé stesso fino in fondo.

Dopo aver premuto il tasto REC, il giovane Andreas, che tutti chiamavano amichevolmente Andy, puntò la cinepresa verso il ricciolino che, appena entrato dalla porta, guardava il palcoscenico con aria sognante.

Capiva la sua gioia, la capiva pienamente, si ritrovò a pensare mentre con un sorriso in viso osservava lo sguardo raggiante tramite le lenti della sua fedele compagna di vita.

Mika si sistemò sul palco e avvicinatosi al microfono prese la parola "Ehm, scusate se sono di poche parole ma devo ancora realizzare il tutto. Volevo ringraziarvi e spero di condividere nel migliore dei modi questa avventura con voi" augurò alla sua squadra.

Mika era stato avvisato che i musicisti conoscevano già le sue canzoni e che quindi potevano, senza indugi, iniziare le prime vere prove.

"Iniziamo con Grace Kelly?" chiese alla band.

Immediatamente la solare Cherisse diede un veloce sguardo agli altri membri del gruppo e dopo un paio di colpi di bacchette intonò la prima canzone.

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