Ieri Nash mi ha riaccompagnata a casa. Nessuno ha fiatato durante il viaggio. Come se quel bacio avesse bisogno di riflessione. Come se avesse detto più di quanti segreti avremmo potuto rivelarci. Lo guardavo, il suo profilo. La mascella tesa, le labbra sporgenti. Le stesse labbra che avevo avuto l'onore di accarezzare poco tempo prima con il mio ardore. La presa stretta sul volante, e le spalle strette, a dover sopportare quel macigno di pensieri che Nash, sicuramente, stava trainando.
Lui era così. Riflessivo, attento. Mai impulsivo. Nash amava l'organizzazione, e qualcosa mi diceva che noi due non eravamo nel programma della sua vita. Così, col cuore stretto in una morsa, ho aspettato agonizzante il suo saluto. Non mi aspettavo un altro bacio, affatto. Ma, controvoglia, ho sentito l'amaro prendere gusto nella mia bocca quando mi dedicò un semplice cenno della mano. Per poi sparire nella strada buia. Mi chiedo se sarebbe scomparso anche dalla mia vita. La mia giornata inizia. Stessa sveglia, stessa ora, stessi pensieri, stessa vita. Era da un po' di tempo che non pensavo alla mia vita. Beh, più o meno da quando ho conosciuto Nash. Non che abbia mai realmente pensato alla mia vita.
Oggi non me la sento di andare a scuola. Ho bisogno di stare da sola. Ho bisogno del mio posto segreto.
Velocemente mi vesto, e senza far rumore, esco silenziosa nella città ancora dormiente.
Non è molto lontano da qui, il mio posto. Ma è il mio posto segreto, pertanto è nascosto.
Mi inoltro nella via d'alberi che mi introduce nella magia di quel luogo che tanto mi cattura. Quelle querce sempre presenti. L'erba sempre fresca. Il luogo che sa sempre di casa. Sempre, sempre, sempre. Certi "sempre" non durano poi così tanto. Ma per quanto riesca a preservare la preoccupazione che tutto questo venga distrutto, una nota di malinconia stona nella mia tranquillità.
Ecco, finalmente l'ho raggiunta. La grotta dei miei desideri. È così che la chiamavamo io, Lilith e Shawn. Non credo che, ora come ora, loro si ricordino ancora di questo posto. Non credo che per loro sia mai importato tanto quanto importi per me. Qui mi sembra di trovare sempre me stessa.
Nel trambusto di emozioni soffocanti che è la mia vita. E la ma mente corre di nuovo verso lui.
Il suo tocco, il sapore, l'odore della sua pelle. È proprio vero che il tuo profumo preferito è quello della persona che ami.
Mi ha solamente fatta innamorare di più di quanto già lo fossi. Ora che l'immagine di noi due che finivamo per baciarci era divenuta più nitida. Ma soprattutto, reale. Ma era una realtà che non mia apparteneva. Insomma, sa che fosse stato uno stupido errore. Altrimenti, non avrebbe esitato a cercarmi.
No?
Mi siedo davanti ad un albero appoggiando la schiena su di esso. Una macchina parcheggia a qualche metro da me. L'autista. Lui. Nash. Cerco di fare l'indifferente e mi volto dalla parte opposta. Sento dei passi farsi vicini, sempre più vicini.. mi passa di fianco non calcolandomi
Wow ce l ho fatta! Non mi ha notata.. menomale... non saprei come avrei reagito
"Pensi che non ti abbia vista?" dice ridendo Nash. "Beh..." dico imbarazzata ".. non dovresti essere a scuola?" aggiungo. "Non dovresti essere a scuola?" mi chiede. "Non mi andava" "Neanche a me.." dice sedendosi al mio fianco. Mi afferra la mano intrecciando le nostre dita, per poi portarla alla sua bocca lasciandole un leggero e caldo bacio, mi guarda sorridendo e io ricambio.
Oh mamma quegli occhi.. quegli occhi di uno splendido azzurro... indescrivibile
"Diana... Io... Io vorrei parlarti del bacio di ieri.." Dice Nash, col capo chino. Sono nella merda. Risucchio un respiro, e gli faccio cenno di continuare. "Beh... ehm" si gratta la nuca. "Vorrei che... che facessi finta che non sia mai accaduto." Ed ecco che il mondo mi crolla addosso e il groppo sale in gola. "La mia ragazza... È molto importante, per me. Ieri... È stato un semplice momento di debolezza, ero preso dal clima e.." Mi alzo, anche se mi sento svenire. "N-Nash... davvero... tranquillo... Non... Non è successo niente..." Mi sorride, e io vorrei morire. "Bene,Di... vuoi che ti accompagni a casa?" "No... Grazie, torno sola..." "Bene, a domani!" E detto questo, mi lascia sola con il mio dolore. Cos'è peggiore di essere rinnegati? Di preferire che nulla sia accaduto? Di non essere amati? Rifiutati? Torno a casa con le lacrime agli occhi e non appena sbatto la porta principale, Shawn si precipita davanti a me. "Piccola che hai!?" dice accogliendomi con uno dei suoi abbracci caldi e confortanti. "Niente.. ah.. scegli bene gli amici" dico sciogliendo l'abbraccio. "Che è successo" chiede Shawn seguendomi in camera mia. "Nash.. è una persona orribile.. approfitta della debolezza delle persone.." dico buttandomi sul letto "posso rimandare sola?" aggiungo. "Certo. Ma se non mi dici niente ci parlo io con lui ok?" domanda. "...Si.." rispondo con un tono di voce molto basso e, dopo avermi dato un bacio sulla fronte, esce dalla mia stanza. Decido di dormire un pó. Al mio risveglio controllo l'orario.. 13:30.. decido di scendere a mangiare qualcosa e già trovo a tavola i miei genitori, Lilith e Shawn.. "Ben svegliata" dice mia madre.. ma non rispondo. Dopo il pranzo vado il camera e digito il numero della persona che mi fa salire l'umore dopo un momento triste.. ( senza offesa per gli altri ) ovvero Jake. D:"Ei Jaky" J:"Ei Di.. dimmi" D:"Hai fa fare?" J:"No perché?" D:"Potremmo uscire?" J:"momento brutto?" D:"Sì..." J:"Ci vediamo sotto casa tua.. arrivo" D:"Grazie" Attacco il telefono e mi preparo. Scendo sotto casa e lo trovo appoggiato ad un albero con il telefono in mano. "Jakyy" dico abbracciandolo da dietro. "DIANAAA" dice sollevandomi.
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Non faccio a meno che ridere e dopo varie minacce di morte da parte mia, mi fa scendere per poi incamminarci verso il parco giochi. Non appena camminiamo per un pó, dopo aver scherzato, l'odore di zucchero filato invade le mie narici. "JAKE! JAKE!" dico tirandolo dalla maglietta come se fossi una bambina. "Dimmi Di" "LO ZUCCHERO FILATO!" dico pregandolo con gli occhi da cucciolo e facendo il labbruccio. Lui mi sorride e si avvicina alla bancarella. "Due zuccheri filati per favore. Uno blu e uno rosa" dice al signore. "Ecco a lei" risponde dopo aver servito l'ordine. "Grazie e arrivederci" dice Jake pagando e poi allontanandosi. Mi passa il mio zucchero filato rosa ma io do un morso al suo blu. "EHYY!" dice con la voce da bambino per poi avvicinarsi e dare un morso al mio.
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"Ora siamo pari" dico ridendo e lui si aggiunge. Dopo la lunga serata ricevo la chiamata da Lilith D:"Pronto Lilith?" L:"Diana" D:"Dimmi" L:"Mamma vuole sapere quando torni" D:"Sto arrivando" L:"Ok" D:"Ciao" L:"Ciao" E stacca. Ci dirigiamo verso casa e quando sono davanti casa lo abbraccio. "Grazie" dico sussurrando "E di che?" dice Jake. "Di tutto. Del tuo conforto" dico guardandolo. "Sai che ci sarò sempre.. basta una chiamata e mi fiondo da te ok?" "Ok.. notte" dico dandogli un bacio sulla guancia. "Notte" dice andandosene. In lontananza vedo qualcuno che viene nella mia direzione.. Nash. Mi affretto ad entrare in casa e, dopo aver salutato tutti, mi dirigo in camera mia per raggiungere il mio amato letto.
~SPAZIO SCRITTRICE~ Allora se volete leggere più informazioni andate a leggere: Innamorata Del Mio Migliore Amico||Cameron Dallas Di MarilenaCaminiti