capitolo due;

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Avrei dovuto aggiornare qualche giorno fa, ma non avevo internet, scusatee. Per favore, passate a leggere "Not homosexual :: Cashton Irwood" di jadeg_ , "A song for you" di @CameronDallas080994 e "tue pursuit of happiness... Or not? Di @ClaudiaBelfiore0? Sono tre storie bellissime, che meritano davvero. Vi sarei davvero grata se lo faceste.

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Thomas sembrava abbastanza felice quel giorno. Mi chiesi cosa avesse da saltellare nel corridoio, con il suo orso di peluche, che strusciava praticamente sul pavimento, in una mano ed un lecca lecca rosa nell'altra. Era bello vederlo così energico, però; metteva allegria, ti dava quasi speranza. Si avvicinò a me, portando alle labbra la sua caramella per pochi secondi, prima di premere le labbra sulla mia guancia, in un bacio umidiccio. Ridacchiai e gli scompigliai i capelli biondi, prima di sistemargli la maglietta color cobalto ed iniziare a camminare con lui verso la sua prima aula; 25, filosofia.

-Allora, Thom, cosa mi racconti di nuovo?-

Chiesi, sperando in una notizia particolarmente piacevole, dato il suo buonumore contagioso. Lui mi regalò un sorriso e dovetti combattere contro me stessa per non arrossire, anche se non credevo che fosse possibile.

-Niente, sei tu quella che racconta storie, non io!-

Esclamò, ed io non potei fare a meno di roteare gli occhi e sbuffare una piccola risata. Sicuramente stava pensando ancora alla storia di ieri. Arrivammo davanti la sua aula e lo convinsi ad entrare, nonostante fosse un po' impaurito. Mi diede anche il suo orsacchiotto, mr. Howkard, spaventato dall'idea che qualcuno potesse prenderlo in giro.

Gli sorrisi dolcemente, prima di andare a posare le sue cose nel mio armadietto -gliele avrei ridare alla fine delle lezioni- e cercare poi la mia classe di biologia.

Non era esattamente una delle mie materie preferite, ma farmela piacere o avrei fallito. Quasi mi costrinsi ad entrare, prendendo poi posto accanto ad una dei tanti alunni già presenti; Clarissa. Io e lei non parlavamo molto e forse era soprattutto per questo che andavamo "d'accordo", soprattutto come compagna di banco. Ero anche fortunata che capisse quanto fossi impegnata con Thomas e si offrisse, spesso, di aiutarmi in diverse materie. Gran parte delle volte mi ritrovai ad accettare, nonostante cercassi di non approfittare di lei.

-Hey, Clary.-

La salutai semplicemente, sistemando poi il mio astuccio davanti al libro ed al mio quaderno per gli appunti.

-Ciao, Wendy, come va?-

Le nostre conversazioni erano perlopiù così, molto semplici, basilari. Non parlavamo mai di niente, se non delle condizioni di Thomas, qualche volta, o di qualche libro particolarmente interessante che ci consigliava il nostro insegnante di letteratura.

Appena la lezione iniziò, iniziò il mio conto alla rovescia. Volevo uscire di lì al più presto, ma il tempo sembrava essersi fermato. Le lancette sembrava non volessero girare e sentii un profondo sospiro provenire dal fondo della classe. Più o meno lo stesso che ho trattenuto io per un pelo.

[...]

Trascorsero altre due lunghe ore di matematica ed una di storia dell'arte, che, a dirla tutta, era l'unica che mi fosse piaciuta, e finalmente venne il momento del pranzo, quello da me più ambito della giornata e forse neanche tanto per il cibo.
Sgusciai fuori dalla classe velocemente, dirigendomi al mio armadietto per posare i libri di cui non avevo bisogno e prendere il peluche e la felpa di Thomas. Lui tornava a casa sempre prima della fine effettiva di tutte le lezioni, ma era stato deciso così dal preside e dai medici, quindi andava bene.
Lo ritrovai giusto in mensa, che mi aspettava ad un tavolo, già con i nostri pranzi. Era stato davvero molto premuroso prendendolo anche per me.
Gli coprii gli occhi con le mani e lui ridacchiò acutamente, prima di pronunciare il mio nome in un'esclamazione allegra.
Mi sedetti accanto a lui e gli porsi le sue cose, sorridendo. Strinse immediatamente il suo orsetto al petto ed io gli baciai la guancia.
Non potevo credere che la mia felicità dipendesse dal sorriso che lui aveva in quel momento.

-allora, Thom, com'è andata?-

Lui indugiò un po', mordicchiandosi il labbro inferiore, prima di annuire. Sembrava stesse per dire qualcosa di diverso da ciò che poi effettivamente uscì dalla sua bocca.

-Tutto bene. È arrivato un nuovo bimbo e la signorina Harrison l'ha fatto sedere accanto a me, ma non mi ha dato fastidio...-

Probabilmente non aveva mai fatto un discorso così lungo e sensato e la cosa mi stupì davvero.

-E come si chiama?-

-Il suo nome è Dylan-

Annuii semplicemente, senza chiedere altro, leggermente scossa.
Nessuno dei due riuscì a mangiare molto. Quel giorno era davvero tutto completamente immangiabile.
Gli feci indossare la felpa e sistemammo i libri nello zainetto, poi lo accompagnai a casa. Ogni giorno avevo questo compito e saltavo una parte delle lezioni, ma ero giustificata e non era importante. Andavo abbastanza bene in quasi tutte le materie, fortunatamente, anche se la mia media scolastica iniziava ad abbassarsi lievemente.

Quella sera, quando tornai da lui per giocare e raccontargli un'altra storia, mi chiese di descrivergli Dylan.

-Ha gli occhi marroni, più scuri dei tuoi, ed i capelli castani. È alto e... Credo solo questo.-

Spiegai, portando una mano sulla sua fronte per spostare un ciuffo di capelli biondi che gli arrivava sulle sopracciglia.

-Ed è davvero gentile come nelle tue storie?-

Annuii, rivolgendogli un sorriso gentile. Stavo già per andar via, quando le sue parole mi colpirono.

-Credo di aver trovato Dylan.-

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Sorry if fa cagare e sono anche in ritardo, ma non potevo pubblicare per colpa di internet:c
Spero che vi piaccia, lasciate un commento?

Per favore, passate a leggere e votare le storie citate prima? Sono davvero bellissime.

E nulla, buona giornata!:)

All the love, Raven x

Bedtime story; Dylmas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora