capitolo quattro;

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Fu quando la relazione tra Thomas e Dylan che io iniziai a preoccuparmi.
Il nostro rapporto non era cambiato, ma sentivo che c'era qualcosa di diverso.
Non riuscivo a comprendere cosa.
Ad ogni modo, avevo anche uno strano peso al centro del petto, quando ingoiavo lo sentivo ancora di più.
Sapevo a cos'era dovuto, quindi tanto strano non era: Thomas che si avvicinava a Dylan sempre di più.
Avevo paura, Dylan sembrava un ragazzo eccezionale e questo non poteva essere possibile.
Ormai Thomas neanche voleva ascoltare più le mie storie prima di addormentarsi.
Mi parlava di Dylan, poi ci abbracciavamo e lui dormiva tranquillo.
Tutto ciò che gli importava era di sembrare bello per lui.
Ogni tanto li vedevo che si tenevano per mano, Thommy arrossiva ogni volta.
Arrossiva sempre, quando lui lo salutava, quando gli faceva dei complimenti, dicendogli quanto carino fosse, quando gli baciava la guancia.
Si allontanavano prima di incontrarmi, ma io li avevo già visti.
Un giorno dissi loro di comportarsi normalmente, che non dovevano separarsi per me e cominciarono a girare ancora più liberamente.
Thomas era sempre lo stesso, solo sembrava esserlo in modo più libero.
Non so come feci ad accorgermene, ma lui sembrava stare meglio da quando c'era Dylan, che aveva mantenuto la sua promessa di restargli accanto e proteggerlo.
In un certo senso, mi sentivo quasi inutile, non avevo più alcun compito.
Certo, ero ancora la sua migliore amica, ma tutte le mie responsabilità sembravano essersi volatilizzate.
Sospirai mentre posavo Mr. Hokward nell'armadietto di Thommy.
Lo guardai e notai qualcosa che non avevo mai visto; il suo sguardo sembrava triste.
Provai compassione per un peluche, un ammasso di stoffa, spugna, plastica e cuciture.
Mi diedi mentalmente dell'idiota, scossi la testa velocemente e battei le palpebre più volte di fila.
Tutto come prima.
Chiusi l'armadietto ed andai in classe.
I miei voti si erano alzati di nuovo, tutte A e B, nessuna C.
Ero migliorata persino in chimica e pensai che questo calo di responsabilità mi stesse aiutando, ma mi fecero notare il contrario molto presto.
Avevo davvero bisogno di occuparmi di Thomas come prima, raccontargli una fiaba, accompagnarlo a scuola e poi a casa e rassicurarlo.
Quella sera, stranamente, lasciò che io gli raccontassi l'ennesima storia su Dylan.
Si commosse tanto da piangere, gli asciugai le lacrime e si addormentò con la mia voce che intonava una ninna nanna qualunque.

spazio autrice
capitolo inutile, MA WAIT.
Mentre lo scrivevo (in modo molto veloce, devo dire) mi è venuto in mente un finale.
Diciamo che scrivendo mi è venuta l'ispirazione, devo solo elaborarlo per bene e non dimenticarlo come mio solito.
come sempre, commentate, per favore!
xoxo

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 04, 2017 ⏰

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