Capitolo 2

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Ma, a un certo punto, la nostra "conversazione" muta viene interrotta dallo sbattere violento della porta di ingresso...

No per favore, no.
Natalie
Non può essere già qua.
È già passato un mese?

Brad mi guarda, vede la mia espressione cambiare, è in difficoltà lo percepisco, non sa cosa fare.

Natalie è stata la causa delle mie paure, dei miei incubi, la causa delle mie tristezze e della mia disperazione.
Ma lui non lo sa.
Crede che sia entrata in depressione solo per lo shock di quel giorno e per tutte le conseguenze che ha avuto.
Sicuramente anche quello.
Ma il motivo vero è lei.

FLASHBACK

Sono a casa da sola, Nat ha accompagnato Brad da un amichetto per passare il pomeriggio.
Poco dopo arriva, io la saluto ma lei si avvicina in silenzio e si sfila la cintura dai passanti del jeans.
Mi fissa.
Poi accade una cosa che non avrei potuto immaginare.
Usa la cintura come frusta e inizia a colpirmi.
Ripetutamente.
Ovunque.
Io comincio a correre per difendermi e sfuggire dalla frusta mentre piango e disperatamente imploro che smetta. "Dove pensi di scappare piccola testa di cazzo?" dice Natalie mentre io cerco invano di nascondermi nell'armadio della mia stanza, "Questa bella cintura ha proprio voglia di accarezarti la schiena sai?"
"Nat ti prego, basta mi fai male!!" Dico io ormai gridando dal dolore
"Aw piccola, per quale motivo pensi lo stia facendo? " ribatte sorridendo falsamente "È quello che meriti, sei una merda. Guarda che cosa hai fatto. GUARDA!! Hai distrutto tutto ciò che io e mio fratello avevamo, è colpa tua, solo tua!! Ci hai preso tutto. Tu. Che non vali nulla."

Un'altra frustrata.

Altre Due.

Cinque.

Perdo il conto.

Sono completamente stordita, le frustate finiscono e ciò che riesco a sentire è il fiato di Natalie sul collo che mi sussurra all'orecchio: "Bradley non dovrà mai sapere ciò che è accaduto, se anche dici una sola parola, sei morta mocciosa. "

{16 agosto 2000, Prima Manifestazione Di Violenza}
FINE FLASHBACK

Ogni volta che c'è Natalie vengo assalita dall'ansia e dalla paura.
E lui semplicemente pensa che io e lei non riusciamo ad andare d'accordo, nulla di più.

Dal giorno in cui lei si è rivelata per quello che è veramente sono passati quasi 16 anni, ma la situazione non è cambiata.

Ogni tanto lei prende e sparisce per un po', ma quando torna e ha bisogno di sfogarsi lo fa sempre su di me.
Io sono troppo debole e indifesa per controbattere.
Non ce la faccio.
Non ce l'ho mai fatta.
Ogni volta che succede invento sempre scuse per spiegare a Brad il motivo dei miei lividi:
"Sono inciampata"
"Ho sbattuto contro la porta"
"Mi sono scontrata con qualcuno per strada"
Non so se abbia dei dubbi o sospetti qualcosa, ma non penso proprio ne abbia mai avuti; il suo animo è troppo buono per rendersi conto o solo per immaginare che genere di persona sia realmente sua sorella.
Già. Sua sorella.
Sono così diversi quei due eppure hanno lo stesso sangue.

Spesso mi chiedo perché io?
Che centro in tutto ciò?

Brad intanto continua a fissarmi, "Vai" sussurro io quasi in modo impercettibile. Si alza, resta a guardarmi ancora un attimo e io ripeto "Brad, vai"
Esce dalla stanza senza voltarsi e scende in corridoio.

Non sto affatto bene.
Brad non si rende conto di che cosa quella donna è in grado di fare, e a me viene da piangere solo a pensarci.

Io la odio.
Ma lei è pur sempre l'unica vera componente rimasta della nostra famiglia. Ma che dico, della sua famiglia;

Io non sono niente
Sono un'intrusa

Forse Natalie alla fine ha ragione a darmi tutta la colpa
Non dovrei essere qua
E se non ci fossi stata non sarebbe accaduto quello che è accaduto
Brad sarebbe stato felice e non avrebbe sofferto
Forse è vero,

È tutta colpa mia.

Brad e Natalie stanno parlando, ma non riesco a capire cosa dicono, poi il telefono di Brad suona.

Finita la chiamata mi grida dal piano di sotto, dice che deve andare urgentemente a lavoro che lo hanno chiamato.
Vorrei dirgli di no, di rimanere, di non lasciarmi sola a casa con Natalie, ma non posso. Non posso dirglielo. Non posso fare nulla.

Tutto ciò che riesco a dire è un "Okay" strozzato.

Resto in silenzio.

I suoi passi sulle scale riecheggiano in tutta la casa.

Sta venendo qua
Sta venendo da me
Lo so.

Io sono in piedi vicino al letto.

Lei apre la porta.

Ecco il mio incubo più grande mentre mi squadra dalla testa ai piedi.

Un sorriso maligno compare sul suo volto mentre pronuncia queste parole: "Ciao Rydel, mi sei mancata molto sai?...."

Ciao belle persone♡
La storia va avanti e ora cominciate a capire un po di più le cose...
Spero vi piaccia e se si lasciate una stellina e ditemi cosa ne pensate nei commenti;)

*P.S. la bambina a inizio capitolo non è Rydel ma shhh*

Love you all
Chiara♡

Adopted... Why Me? || RMLDove le storie prendono vita. Scoprilo ora