Capitolo 2

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OGGI

Keelay non aveva idea di cosa stesse realmente succedendo in quell'ospedale, ma era abbastanza chiaro che le cose stessero divenendo, di giorno in giorno, sempre più complicate. Il personale medico non aveva più accesso all'obitorio ed erano tutti stati avvertiti che, entro fine mese, l'intero ospedale sarebbe stato piantonato dall'esercito.

'A quanto pare' l'avvertì Mitch mentre erano in fila alla mensa. Parlò a bassa voce, guardandosi intorno guardingo 'qualcuno di importante dovrà essere operato in questo ospedale, stanno riorganizzando tutti i sistemi di sicurezza'

Keelay valutò l'informazione che le era appena stata fornita, ma era convinta che non reggesse più di tanto.

Tutta quell'agitazione cominciava seriamente a preoccuparla.

DUE MESI PRIMA

Quello era il suo giorno libero e, come al solito, lo avrebbe passato proprio lì, da sola nella sua stanza.

Marlie e Layila erano completamente immerse nello studio, con gli esami alle porte non poteva permettersi nemmeno di rivolgere loro la parola, senza rischiare di ricevere risposte ben poco educate

Nel momento esatto in cui, stesa sul letto, aveva chiuso gli occhi per rilassarsi un po', dei rumori provenienti dall'esterno - un clacson e un insieme di voci che urlavano qualcosa di incomprensibile- la obbligarono a riaprire gli occhi. Dire che ne era stata infastidita non avrebbe reso abbastanza l'idea.

Sbuffando per il nervoso, si alzò per andare alla finestra; c'era una macchina parcheggiata nel vialetto dei Ryan, tre ragazzi ne uscirono senza smettere di fare baccano. Stavano di sicuro aspettando che Elisha uscisse di casa, da come si agitavano sembrava proprio che quel giorno la ragazza avesse deciso di farsi attendere.

Passarono non meno di cinque minuti, durante i quali attese pazientemente di vederla arrivare. Finalmente la porta si aprì e Matt, il suo ragazzo, le andò incontro.

Elisha non sembrava affatto di buon umore, il modo in cui sviò dall'abbraccio del suo ragazzo confermò quella sua impressione, gli girò intorno e raggiunse gli altri due salendo in macchina da sola.

Provò un senso di fastidio a vederli insieme, il ragazzo non perdeva mai occasione di abbracciarla, stringerla e baciarla in qualunque momento e in qualunque luogo si trovassero.

Certo a quell'età, gli ormoni... scrollò le spalle, rabbrividendo al solo pensiero di loro due insieme, si ributtò sul letto coprendosi gli occhi con il braccio.

Ripensò alla mail che non aveva letto. Non era riuscita a cancellarla ed era ancora indecisa sull'opportunità di farlo.

Ma leggerla avrebbe voluto dire dover riportare alla mente brutti ricordi e lei non aveva alcuna intenzione di farlo.

Il solo pensiero di quella lettera ebbe l'effetto di agitarla a tal punto da impedirle di prendere sonno. Decise di alzarsi, doveva smaltire tutto quel nervosismo che aveva accumulato e conosceva un solo modo per farlo. Indossò i pantaloncini, la t-shirt e le scarpe da running. Un po' di corsa le avrebbe fatto passare tutti i cattivi pensieri.

Sentire il vento sul viso la fece subito sentire meglio, dopo qualche chilometro riuscì finalmente a rilassarsi. Arrivata al parco principale della città, dove si poteva ammirare un fantastico laghetto artificiale, decise di fermarsi a riprendere fiato. Era sicuramente il luogo ideale per provare a riposare un po'.

Buttata letteralmente sull'erba, con le braccia allargate sopra la testa, pensò di aver trovato il paradiso.

La pace, il silenzio totale.

La mia ossessione - LEXARKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora