Mi prese un braccio e mi trascinò di corsa sotto due alberi, sopra la scogliera. Con forse un po' di paura ed incertezza le dita delle nostre mani si intrecciarono. Rimasi a bocca aperta, da lassù si ammirava perfettamente uno spettacolare tramonto sul mare. Il cielo aveva assunto dei colori pastello nella parte più alta, che avvicinandosi con lo sguardo al sole si accendevano, diventando sempre più intensi. D'un tratto pensai di aver fatto qualcosa di sbagliato, perché mi mollò la mano. Dei lunghi brividi mi attraversavano tutta la schiena. Sentivo il suo sguardo osservatore squadrare ogni centimetro del mio corpo, come se mi spogliasse con gli occhi. Poi sentì il suo braccio avvolgermi la vita dal lato, il suo sguardo intrappolarsi nel mio, legati da una fune invisibile, e la sua voce.
-Non so il tuo nome-.... Sgranai gli occhi non appena sentì quelle parole, l'ansia e la preoccupazione iniziarono a divorarmi da dentro. Avevo appena baciato uno sconosciuto, magari uno stupratore, o magari un semplice ragazzo che sarebbe andato a dirlo ad altri ragazzi rovinandomi la vita ancora di più. Non doveva assolutamente sapere chi fossi.
-Paola-. Gli diedi un falso nome.
-Non ci credo, non ti fidi di me?- Veramente no, pensai nella mia testa:- Cos'hai contro il nome Paola?-
-Beh il nome Roberta è molto più interessante...so chi sei, Federico mi ha parlato molto di te-. Federico?? Il mio migliore amico malato di mente conosceva questo tizio??
-Lo conosci??- gli chiesi stupita; fin da piccoli io e federico ci siamo sempre detti un po' tutto, sapevo benissimo chi erano i suoi amici.
-Si, ci conosciamo da molti anni; mi ha parlato molto di te sai?-
Che faccia tosta, ecco, lo sapevo, mai fidarsi dei maschi....ma già che c'ero decisi di indagare.
-Scommetto male.- gli risposi con una punta di acidità.
-No, ma non mi aveva detto che fossi così.-
-Così come?- sentii nuovamente il suo sguardo fissarmi, lo odiavo, odiavo il mio corpo, non doveva guardarlo, avrebbe trovato miliardi di difetti, non mi avrebbe più voluto vedere, gli avrei fatto schifo...-Bella.- la sua voce roca e timida interruppe i miei pensieri e le mie paranoie, facendo nascere un sorriso sulle mie labbra, anche se sapevo che quel complimento non era vero.
-Non lo dico per dire, sei davvero bella.- mi disse mentre una gocciolina di pioggia gli cadeva sul naso. Entrambi volgemmo lo sguardo verso l'alto, sciogliendo per pochi attimi il nodo tra i nostri occhi. Scoppiammo a ridere, stava diluviando. Ero talmente concentrata su di lui che non avevo sentito più nemmeno il freddo e l'acqua sulla mia pelle. Mi spostai da sotto gli alberi e feci una giravolta sotto la pioggia.
-Federico non mi aveva avvertito del fatto che fossi cosi fuori di testa- mi urlò da sotto gli alberi con un sorriso stampato sulle labbra.
-Io invece ti dico che ti vedo troppo asciutto- gli feci cenno di avvicinarsi. So che non lo conosco, ma è un amico di Federico, quindi posso stare tranquilla.
Non se lo fece ripetere nuovamente; corse verso di me e scoppiammo a ridere per la scena: due matti sotto la pioggia.Autrice
Scusate se per un po' sono stata assente, per farmi perdonare un capitolo un po' più lungo ed un altro a breve...si riparte come prima...anche Roberta ed Elia partiranno da qualche parte? 🌅💕
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Un amore come gli altri?
JugendliteraturRoberta, una ragazza diciassettenne con miliardi di casini per la testa; Luca diventerà l'ennesimo, o forse sarà la sua stronzaggine a vincere sulla dolcezza di elia?