scegliersi.

1.1K 66 39
                                    

Questo capitolo sarà dal punto di vista di Lele, spero vi piaccia.

Accesi lo schermo del mio cellulare per controllare l'orario e vidi che erano quasi le due.
Cercai di non svegliare Elodie, che dormiva beatamente appoggiata al mio petto e rimisi il telefono in borsa.
Era abbastanza tardi, eppure, come al solito, il sonno non si faceva sentire.
Osservai il mare che era calmissimo e offriva un gran bello spettacolo, ma la vera bellezza la avevo accanto a me.
Guardai Elodie e sorrisi.
Pensai a quanto fossi fortunato ad avere una donna come lei al mio fianco. Promettei a me stesso per l'ennesima volta che l'avrei protetta dal male, che l'avrei difesa dai dispiaceri e che le avrei dato sempre almeno un motivo valido per sorridere. Pensai a quanto mi avesse cambiato, anche se gli altri non se ne erano accorti più di tanto. Pensai a tutte quelle volte in cui mi aveva convinto ad aprirmi, a non aver paura delle persone e del loro giudizio. Mi aveva fatto capire che l'opinione degli altri contava fino ad un certo punto e che dovevo imparare ad essere meno severo con me stesso; che è giusto volere sempre il massimo, ma che a volte bisogna accontentarsi e focalizzarsi su ciò che conta davvero.
Ripensai a tutte quelle volte in cui l'avevo fatta ridere, a quando si sdraiava sul letto e mi chiedeva di cantarle una canzone e io, come un cretino, le cantavo sempre la stessa. Semplicemente perché era la nostra.
Semplicemente perché era quella canzone che dovunque l'avessi cantata, mi avrebbe fatto pensare a lei.
Ricordai anche quelle volte in cui era scoppiata a piangere davanti a me perché non trovava niente di giusto in se stessa. E io la accoglievo tra le mie braccia e le promettevo che l'avrei amata sempre, anche se era un disastro, anche se combinava casini, anche se era impacciata e anche se era fastidiosa: avrei accettato ogni sua imperfezione e avrei asciugato ogni sua lacrima.
Ricordai anche la prima volta in cui facemmo l'amore e il fatto che non mi fossi mai sentito in quel modo.
Pensai alle volte in cui le avevo urlato che era testarda e orgogliosa e a tutte quelle in cui mi aveva mandato affanculo e io me l'ero ripresa con un semplice bacio.
Mi vennero in mente anche tutti quei momenti in cui avrei voluto averla accanto, anche solo per sussurrarle quanto la amavo. E invece lei non c'era. Ricordai pure le chiamate interrotte dai pianti o dalle litigate e realizzai quanto cazzo fosse ingiusto avere lontano la persona che ami.
Ripensai a quando avrei voluto solo stringerla a me e farla sentire meno sola e un po più giusta, perché sapevo che ne avesse estremamente bisogno.
Cercai di proteggere ogni singolo ricordo di noi due, di immortalare ogni momento. Pensai a quella volta in cui mi trascinò sul letto e guardandomi negli occhi mi disse "ti amo". Mi sembra ancora di poter sentire la sensazione che provai quel giorno: era la prima volta e successe tutto così all'improvviso. Davamo entrambi molto peso alle parole e per me, sentir pronunciare quella frase da lei, fu uno dei regali migliori del mondo.
Capii finalmente che ad Elodie importava davvero di me e della nostra storia. E mi resi conto che per la prima volta avevo trovato una persona che, pur essendo il mio opposto, trovata sempre il modo giusto per farmi sentire apprezzato e accettato.
Ricordai anche tutte quelle volte in cui l'avevo pregata di smettere di odiarsi, di umiliarsi, di non sentirsi abbastanza. Lei non voleva sentire ragioni e io cercavo in tutti i modi di farle capire che dentro di sé aveva un mondo intero da offrire, che la sua vera bellezza era proprio quella.
E mi resi conto che non si trattava ne di sesso, ne di attrazione fisica; ma semplicemente di due animi che non potevano fare a meno l'uno dell'altro.

Controllai un'altra volta l'orario: erano le tre. Risi leggermente sapendo che avevo passato più di un'ora a pensare a lei, anzi, a noi.
La guardai nuovamente e me ne innamorai un po' di più.
Quella notte, la passai serenamente dopo giorni in cui la malinconia aveva preso il sopravvento.
Alla fine realizzai che di viaggiare quattro ore in treno ne era valsa la pena totalmente se averla tra le braccia era la ricompensa.

Hey gente, sono tornata.
Sto scrivendo parecchio in questi giorni, sono stupita ahah.
Questo capitolo fa schifo, ma ho pianto mentre lo scrivevo, perché i ricordi hanno preso il sopravvento.
(Scusate le ripetizioni).

Buonanotte

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 06, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

La vita a volte si complica da se.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora