Questa è stata la mia vita fino ai 14 anni, io che crescevo sola, nonostante avessi l'amore di Javier e Paula. Imparai ad affrontare tutto e tutti ... ma evidentemente non ero preparata e pronta ad affrontare lui. Leo. Ci conoscemmo grazie a mio fratello che lo aiutava a prepararsi per il provino finale che avrebbe dato per entrare a far parte della squadra. Era 2 anni più grande di me. Io 14 anni e lui 16. Quello che ci fu tra noi fu "amore" a prima vista ... anche se in realtà non fu così. All'inizio non pensavo che Leo mi prendesse tanto. Con lui stavo bene, ero felice; ma cose si sa, le cose belle hanno sempre una fine ... quella fine che arrivò 2 anni dopo.
Io e Leo ci incontrammo grazie a mio fratello. Era un freddo pomeriggio di ottobre quando lui tornò a casa accompagnato da questo ragazzo. All'inizio mi stava antipatico. Aveva l'aria da bulletto, uno di quei ragazzi che pensa solo al sesso; uno di quelli che non ha un cuore; ma l'apparenza inganna e a me bastò un suo semplice "ciao" per cadere ai suoi piedi e cedere al suo inganno. Così da quella sera iniziammo a vederci prima una volta a settimana poi sempre di più, fino ad arrivare a vederci tutti i giorni. Lui si allenava con mio fratello e una volta finito veniva da me. Passavamo molto tempo insieme, ogni volta mi portava sempre in posti diversi, posti che alla fine erano diventati anche un po' nostri e che, nonostante tutto, hanno sempre un piccolo posticino nel mio cuore. La sera del nostro ottavo mesiversario, il 5 maggio, Leo mi portò sul ponte delle sirenette e l' mi chiese di essere ufficialmente la sua ragazza. Ricordo ancora quel momento. La mattina mi disse che la sera ci saremmo visti alla fine del Parco Sempione, parco in cui c'era il ponte. All'ingresso del parco trovai una lettere:
< come sai non sono mai stato bravo ad esprimere ciò che sento e provo per te ... è iniziato quasi tutto per gioco , quando un giorno tuo fratello mi chiese quale fosse il mio prototipo di ragazza, mi sei venuto in mente tu ... il tuo sguardo mi ha imbarazzato dal primo istante e cresceva in me la voglia di conoscerti , ma arrivarono presto anche grandi delusioni che mi fecero provare un grande dolore dentro ... sei quella persona che ho sempre sperato di trovare e se mi dirai di si, mi farai l'uomo più contento del mondo perché, Roberta, io sto cominciando ad amarti. >
Ed eccolo lì, lui, con tutto il suo splendore che mi veniva in contro, stringendo tra le mani un mazzo di fiori e una scatoletta. Da lì iniziò la nostra storia piena di alti e bassi, discussioni, incomprensioni, ma passione e amore ... almeno fino a quel momento.
Io e Leo andavamo nella stessa scuola e un giorno ci venne comunicato che le nostre classi avrebbero fatto una gita insieme. In classe con lui c'era il mio migliore amico Simone, il mio eroe, perché fu proprio lui a salvarmi da Leo durante quel viaggio.
Successe che una sera io, Laura e Emma, mie compagne di stanza, ci ritrovammo con Simone, Antonio e Gianluigi per mangiare una pizza e vedere un film. Ad un certo punto sentiamo bussare ed era Leo che, incazzato, mi prese per un polso e mi trascinò fuori la stanza, si mise ad urlare e ad un certo punto mi si buttò addosso e iniziò a toccarmi ovunque. Bastarono delle semplici urla a far scattare Simone che con me era iper-protettivo. Immediatamente si precipitò fuori, si mise tra me e Leo e lo riempì di pugni. Da quel momento Leo capì che non doveva e non poteva più avvicinarsi a me, perché altrimenti non ci sarebbe stato solo Simone a farglielo capire, ma anche Javier.
Se ci penso adesso, Leo mi ha trattato come un giocattolo, prima mi ha aggiustato e poi mi ha rotto di nuovo.
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Lui, l'eroe su una moto con un pallone.
Chick-LitDicono che la vita da bambini sia tutte rose e fiori, che tutto è più bello perché non esistono i problemi, le sofferenze, le mancanze, ma soprattutto non esistono gli amori e le delusioni. Beh, evidentemente non per tutti. Io, ad esempio, fin da...