-cosa cazzo ci fai qui vai via !!- urlò Fanny alla vista di Chris sopra ad Annette.
Lui si voltò e corse via .
-cosa cazzo stava facendo? -
Anne andò ad abbracciarla:
-non lo so, non lo so!! È sempre così, succede sempre, tutte le notti- pianse la ragazza.
-ma perché non lo dici a qualcuno?-
- Perché altrimenti lui direbbe a tutti che prendo le pillole dimagranti-
Rimasero abbracciate per un po' di tempo e poi quando Vanit, l'infermiera, bussò alla porta per vedere se fossero sveglie, si gettarono nei loro rispettivi letti.
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I giorni passavano sempre più velocemente.
Ormai Fanny si stava abituando alla routine di ogni giorno:
Sveglia alle 7;
Colazione;
Fila per medicina della mattina;
Pranzo;
Pomeriggio in cui non si fa niente;
Cena;
Dormire;
E la routine ricominciava da capo.
Noah aveva gli occhi attenti, sempre a guardare la bionda e le sue azioni: qualsiasi cosa facesse, lui se ne sarebbe accorto.
Era ormai l'ora di cena e Fanny era seduta in un tavolo lontano da quello in cui stavano Noah e i suoi amici.
Aveva iniziato a sorseggiare la zuppa di mais. In quel momento mille ricordi le ripassarono in mente come se avesse vissuto quel momento proprio in giorno prima.Flashback
La piccola bimba bionda corse per tutta la casa: salì le scale del secondo piano e si andò a rifugiare dentro l'armadio della mamma.
Non fiatava, stava zitta zitta senza muovere neanche un muscolo.
- Dove sei Fannilinne?- la canzonò Michael, il fratello più grande.
Lei odiava il suo nome, le sembrava ridicolo, strano e brutto.
"Neanche una vecchia signora potrebbe sopportare il mio nome" pensò la piccola di 6 anni.
Ad un tratto un'anta dell'armadio si aprì di scatto e i suoi due fratelli maggiori (di 12 e 13 anni) la presero in braccio e la trascinarono giù per me scale.
La portarono in cucina e con la forza la misero sulla sedia : uno la fermava e l'altro provava ad imboccarla.
-Daii mangia questa buonissima zuppa di mais!- disse Ian, il primo figlio della famiglia Black.
-non mi piace!-
-come fai a dirlo se non la assaggi? -
-e dai ragazzi lasciatela in pace! - disse il papà.
Ognuno tornò al suo posto e la piccola Fanny sorrise al suo papà e mimò poco dopo con le labbra un "grazie".Fine flashback
Fanny scansò il piatto da davanti a sé: non aveva più fame.
Guardò, poco lontana dal suo tavolo Annette intenta a divorare la zuppa ed il pane con tanta foga e pochi minuti dopo la vide correre verso i bagni, probabilmente andava a vomitare.
La bionda si alzò dalla tavola e andò anche lei verso i bagni
Sentì i versi strozzati e di dolore della ragazza e quando apri la porta trovò accovacciata atterra la sua amica che rimetteva il pranzo di poco fa nel water.
Fannilinne tenè i capelli di Anne in una mano per non farli sporcare, e una volta finito, la aiutò a rialzarsi da terra .
-grazie- sussurrò Anne pulendosi la bocca con la manica della felpa.
- a questo servono le amiche- andarono verso la loro stanza e si sdraiarono ognuna sul loro rispettivo letto, una di fronte all'altra, ed iniziarono a chiacchierare:
-allora, Fanny, è questo il tuo nome?-
-no. Mi chiamo Fannilinne. Ma odio da morire il mio nome quindi tutti mi chiamano Fanny, e tu? Annette è un nome...-
-francese. Mia mamma è francese -
La bionda annuì.
-come mai ti trovi qui?intendo...come ti ha spinta a diventare bucomane..- chiese dopo un po' Anne.
-non sono bucomane. Non sono una malata. Una drogata. Ma comunque mi sono bucata a volte solo per vedere almeno qualche minuto un mondo felice. Pieno di colori. Dopo la morte di mio padre ho solo visto grigio-
-mhmh...-
-e tu?-
-cosa?-
-perché hai iniziato a non mangiare?-
- si chiamava Stefan. Ero follemente innamorata di lui. Ma lui non mi voleva, per lui ero solo una balena, una cicciona. Così decisi di dimagrire per essere più bella. Ero arrivata da 60 chili a 42 eppure mi sentivo ancora una cicciona. Un giorno Stefan venne verso di me e mi disse "ora si che sei bella". Il giorno dopo ci fidanzammo, ma quello dopo ancora venni ricoverata d'urgenza in ospedale dopo che il mio cuore si era fermato per qualche secondo. Rimasi in ospedale per 8 giorni e lui non si fece vivo. Ormai si era dimenticato di me o forse non glie ne è mai importato per davvero. So solo che dopo quei giorni tornai a scuola e lo vidi palpare il culo a mia sorella Chantal. Così tornai a dimagrire e arrivai a 35 chili. Venni portata in un'ospedale psichiatrico per bambini fino ai 18 anni, e poi fui portata qui.-
La bionda rimase sbigottita dal racconto della sua amica, così tanto che rimase a bocca aperta senza dire neanche una parola, ma, dopo un lungo silenzio, parlò:
-ed ora quanti anni hai?-
La ragazza sorrise e raccolse dietro l'orecchio un boccolo che usciva dalla crocchia di capelli ricci e rossicci.
-19, ma so che all'aspetto sembro una piccola bimba di 12 anni-
Entrambe scoppiarono a ridere divertite, finché il bussare di una porta non le fece sobbalzare.
Si guardarono con sospetto e piano piano Fanny si alzò dal letto ed andò ad aprire cautamente la porta.
Si trovò davanti Ross ed un'altra ragazza.
-possiamo stare con voi?' Sussurrò la prima.
Fanny annuì e fece entrare le due per poi richiudere la porta con cautela. Ma subito dopo qualcuno bussò di nuovo ma questa volta con più decisione.
Fannilinne aprì la porta di scatto.
-Heyyyyyyyyyyyy-