capitolo 7

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Dato che kon tutti capisco bene l' inglese, ho deciso che scriverò i dialoghi in italiano.

Cerco di prendere le mie valigie,ma sono troppo pesanti.

- Can I help you?-

Mi giro e un ragazzo alto e biondo, mi sta fissando.

- no, thank you. Scusa,ma sei del collage?-

-si, più o meno. Diciamo che faccio parte della squadra di calcio del collage, comunque mi chiamo Sam-

Mi porge la mano e io gliela stringo.

- Madison-

La stringo e subito un serpente di ghiaccio mi percorre  velocemente.
Lo guardo negli occhi, ma mi rendo conto che non è uno come noi, è diverso, so per certo che non è umano, ma non so che cos' è.

- posso aiutarti con la valigia, allora-

- va bene, grazie-

Prende la valigia e  la alza come una piuma.

- allora quanto ti fermi?-

- due settimane-

- allora ci possiamo vedere-

Aspetta mi sta chiedendo di uscire con lui, ma no, non penso.

- c-certo-

Continuiamo a camminare e iniziamo una salita che serve ad arrivare ai dormitori.

- attenta...-

Guardo intorno e non vedo niente.

- ma a cosa-

Sento un rumore provenire dal parco e subito dopo una pallina fa baseball attraversa la strada e mi si avvicina pericolosamente.
Per fortuna Sam mi prende e mi butta a terra.

- ma come hai fatto?-

- niente,  diciamo istinto-

Mi da la mano per aiutarmi a  rialzare, gliela prendo, ma appena gliela lascio lui la ritira dietro la schiena.

- ma perchè...-

Non faccio in tempo a finire la frase che subito mi blocco e mi viene un pensiero, e se fosse un sognatore prescelto.
Penso a come fare per capirlo, ma alla fine decido di essere fredda e dirglielo direttamente.

- sei un prescelto, vero?-

Fa uno sguardo sbalordito.

- è tu... e tu come fai a saperlo?-

Lo guardo negli occhi e faccio cambiate colore ai miei, poi gli sorrido e mostro le zanne.

- di che branco sei?-

-whitemoon-

- il branco maledetto... ma non è stato distrutto?-

- già-

Guardo a terra con un po' di malinconia, poi mi tornano in mente le scene di quella sera,le urla,il fuoco, comincia  a girarmi la testa e sento le mie gambe sempre  più molli, in poco tempo mi ritrovo con le sue braccia sotto le ascelle e una mano che mi tocca i capelli.

- stai bene?-

- si... non ti preoccupare è stati solo un mandamento,  sai il viaggio è stato molto stancante...-

Mento spudoratamente.

- I ricordi sono di quella sera, quelle voci che ti gridano di seguirli,  sono i tuoi amici, e forse adesso alcuni li hai persi.-

Alzo lo sguardo dalle mie scarpe che raro diventate all'improvviso, molto interessanti.

- è tu come... hai letto nella mia mente vero-

- non l' ho fatto apposta, è che prima di svenire hai fissato il vuoto e quando ti ho toccata per svegliarti, sono entrato per sbaglio nella tua testa.-

- non... non importa, ora però portiamo le valigie nel mio dormitorio.-

Prendo il mio zaino e lui la mia valigia.

- senti, ma secondo le regole degli dei e della dea  Luna, possiamo ancora vedrrvi?-

- b è penso di si, infondo Bon è un appuntamento...-

Giusto non è un appuntamento carolina,o magari si...

- giusto-

- comunque stasera se vuoi interpreterò le rune e chiederò se possiamo vederci.-

- va bene-

Arriviamo al dormitorio e saluto Sam che mi ha voluto accompagnare fino in camera, poi dopo avermi spiegato dove abita lui nel collage,  mi dice che ci vediamo a cena alle 17:45.

Forse in po' presto per cenare, ma qui sono inglesi che ci possiamo fare.

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