_Wolfstar_

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Premetto che questa breve raccolta di One-shot è stata scritta in collaborazione della mia parabatai: _MoonysDaughter_ che ha scritto tutte le storie dal punto di vista del secondo protagonista, quindi a lei va un ringraziamento speciale.

-I won't leave you alone-

Sirius continuò per minuti interminabili a fissare quella lieve diffusione tra le nuvole scure da cui si poteva intravedere un raggio di luce soffusa della luna che, a seconda di quello che diceva la gente nei corridoi, quella sera sarebbe stata piena.
Aveva appena finito di fare una ricerca scolastica sulle creature notturne, in particolare su quelle che reagiscono in modo differente a questo fenomeno e, come tutti i ragazzi della sua età, si era soffermato particolarmente sul Licantropo.
Aveva consultato libri pieni zeppi di informazioni utili per il compito, ma non abbastanza per soddisfare la sua fame di conoscenza e la sua irrefrenabile curiosità.
In quel momento di assoluto silenzio non riusciva a pensare ad altro.
Chissà se quelle storie trovate in giro tra i libri della biblioteca erano solo antiche leggende tramandate di generazione in generazione o fatti realmente accaduti e documentati.
Chissà se quella sera sarebbe successo qualcosa di simile a quello che aveva studiato.
Nella sua mente si immaginava scene degne di comparire sul grande schermo, con tanto di effetti speciali e sottofondo sonoro mentre le nubi si diffondevano lentamente nel cielo notturno, lasciando spazio a poco a poco ad una splendente e tonda luna.
Si sdraiò sul letto tenendolo sguardo fisso sul suggestivo paesaggio fuori dalle imponenti mura della scuola di magia di Hogwarts.
Scosse la testa come per cacciare quelle fantasie e guardando per un secondo il letto vuoto accanto al suo un altro pensiero si fece largo nella sua testa: Remus Lupin.
Il suo migliore amico gli stava nascondendo qualcosa.
Qualcosa di importante, che neanche lui riusciva a contenere e si vedeva che faceva fatica a tenersi tutto dentro.
Si comportava in modo sempre più strano, ogni giorno che passava aveva delle reazioni diverse e, nonostante tutti i suoi amici cercassero di capire in qualche modo cosa lo affliggeva, lui sviava sempre il discorso o li liquidava con qualche scusa scontata.
Sirius non riusciva a sopportare il fatto di non poterlo aiutare, di non poter stare al suo fianco quando ne aveva bisogno, perché Remus per lui non era solo un semplice amico.
Per lui provava un sentimento molto più forte, che andava ben oltre ogni definizione di "amicizia".
Era da un po' che lo sospettava, ma non voleva saltare subito a delle conclusioni affrettate, ma quando si rese conto che il sentimento aumentava sempre di più ne ebbe la conferma: lui, Sirius Black era innamorato del suo migliore amico, niente di meno che Remus Lupin.
Si alzò balzando giù dal comodo materasso dalle coperte rosse ed oro dopo svariati minuti trascorsi tra i pensieri e i sogni ad occhi aperti e si incamminò verso la sala comune della casata a cui apparteneva: Grifondoro.
Appena uscito dalla porta riconobbe subito due dei suoi compagni di sventure che correvano avanti e indietro per i corridoi del palazzo, urlando e litigando come due ragazzini: James Potter e la sua amata, Lily Evans.
Gli passò di fianco ignorando le grida esasperate della rossa e li salutò con un semplice gesto del capo per poi continuare per la sua sua strada.
Arrivò davanti al quadro più irritante e stonato del palazzo, comunemente chiamato "Quadro della Signora Grassa" e pronunciò a mezza voce la parola d'ordine.
Il dipinto si aprì a mo' di porta e il moro la oltrepassò, visibilmente seccato dai racconti senza un filo logico della donna, che continuava a parlare nonostante lui se ne fosse già andato.
Si buttò di peso sul morbido divano di velluto rosso sbuffando forse troppo rumorosamente, tant'è che il suo amico Peter, che si trovava lì da molto prima, si voltò di scatto verso di lui con un espressione preoccupata in volto.
-Ehy, amico. Tutto apposto?-
Sirius annuì col capo, continuando a fissare il soffitto perfettamente decorato con un dipinto dello stemma della casata.
-Cos'è oggi? La giornata del "facciamoci tutti consolare da Peter"? Sai, prima anche Lupin era particolarmente strano. Sembrava preoccupato per qualcosa, ma non ha voluto dirmi il motivo.-
A quelle parole il moro sgranò gli occhi e scattò a sedere facendo sobbalzare leggermente i cuscini del divano su cui pochi secondi prima era sdraiato.
Cominciò a gesticolare nervosamente cercando di pronunciare una frase sensata, ma senza i risultati sperati.
-Remus? Perché? Che gli è successo? Dov'è ora?-
Provò in tutti i modi a nascondere la frustrazione, ma l'ansia lo stava divorando e la preoccupazione per il suo migliore amico aumentava sempre di più.
-Non saprei. Mi aveva detto di andare alle cucine, ma ormai sono passati svariati minuti da quando ha lasciato la sala comune e...-
Black non permise al compagno malandrino di concludere la frase e si scaraventò come una furia fuori dalla stanza.
Percorse avanti e indietro tutti i corridoi della scuola, controllando in ogni angolo e chiedendo informazioni ad ogni mago o strega che incontrava sul suo cammino, ma il biondo sembrava essersi volatilizzato.
Tornò sfinito alla sala comune dove si erano radunati alcuni studenti per svolgere la ricerca che lui aveva già terminato e dove il suo amico Peter Minus lo aspettava tamburellando nervosamente le dita sul davanzale della finestra.
Lo affiancò tenendo lo sguardo fisso su un dettaglio al di fuori delle mura di Hogwarts che non aveva notato prima: il grande platano picchiatore, che era solito agire ad ogni minimo movimento esterno, era fermo, immobile, come se qualcuno avesse usato un incantesimo contro di lui.
Come se fosse certo che quel "qualcuno" fosse Remus il moro cominciò a correre verso il dormitorio maschile di Grifondoro, completamente in preda al panico, entrò di scatto dalla porta, noncurandosi dei compagni che seguivano esterrefatti ogni suo movimento con lo sguardo.
Si buttò di petto sul morbido letto rosso e oro lasciando ciondolare la testa e le braccia dal lato opposto di quello da cui era venuto e bilanciando il peso con le gambe ben ancorate al materasso.
Si sporse di più col busto in modo da poter vedere i vari oggetti magici che negli anni aveva nascosto sotto al letto e, con uno scatto rapido del polso, prese la sua scopa volante, quasi del tutto inutilizzata e un po' impolverata.
Aprì la finestra con uno strattone facendo sbattere il legno dipinto di un elegante color rame sul muro accanto, provocando un tonfo assordante e, senza curarsi degli avvertimenti preoccupanti dei compagni se la mise tra le gambe e la fece partire.
Il vento gli scompigliava i capelli corvini leggermente lunghi, formando dei nodi e coprendogli gli occhi con delle ciocche, mentre il ragazzo lanciava uno sguardo preoccupato in tutte le direzioni.
Frenò di colpo la scopa a mezz'aria, proprio sopra all'immenso castello di Hogwarts, per avere una visuale più completa e, una volta avvistato il Platano Picchiatore si lanciò in picchiata verso quel grande albero, stranamente immobile.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 07, 2017 ⏰

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|| Il libro delle ship || By: Silent Scream & Future Miss MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora