Capitolo III - Il Rogo

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Legata a una croce, chiama il demonio
Prima che possa gridare i suoi malefici incantesimi
Scaglia il Tuo giudizio sulla sua peccaminosa stregoneria
Avvolgila nelle sacre fiamme di virtù

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Poco prima che si recassero a letto, un crescente clangore metallico riscosse Rinette e Léandre dalle orazioni serali. Il rumore avanzava sempre più vicino, ritmato come una marcia. 

Clang, clang, clang, clang.

Lui fu il primo ad alzarsi e correre alla finestra, seguito dopo un attimo di esitazione dalla sorella. Dall'alto della loro camera, videro un piccolo drappello di guardie sfilare per la strada, guidati da una figura che riconobbero essere Sorella Michelle, la responsabile dell'ordine dei Cacciatori di Ombre nella Capitale. I due si scambiarono un'occhiata preoccupata, entrambi consci di ciò che tale visione significava: i soldati erano venuti a prelevare una strega.

Non era la prima volta che assistevano a una simile scena. Era capitato loro spesso in passato, per le strade della città, di esserne testimoni. Mai, però, dalla loro casa. 

Più le guardie vi si facevano vicine, più la paura cresceva nei cuori dei due fratelli. Per quel che ne sapevano, l'accusata avrebbe potuto essere la mamma, oppure Rinette stessa. Non che ci fosse apparente motivo di sospettarne, ma, quando si trattava di caccia alle streghe, l'Ordine era sempre... molto scrupoloso, per così dire. "Meglio una brava donna morta che una strega viva", sembrava essere la loro morale. Quando, però, la Cacciatrice superò imperterrita la porta d'ingresso, l'ansia nei loro petti si sciolse con un sospiro, in un sollievo che durò solo fino a quando non la videro arrestarsi alla porta accanto.

«No...» mormorò Rinette incredula. Volse gli occhi a Léandre che, con lo sguardo grave incollato al vetro della finestra, le porse una mano senza fiatare. Lei gliela strinse con forza, deglutì e tornò ad ammirare lo scempio che stava per consumarsi sotto i loro nasi.

Sorella Michelle bussò sull'uscio di colei che era da poco diventata loro vicina, che aprì dopo un poco. La Cacciatrice allora le mostrò solenne un foglio che teneva in mano e, anche se dall'angolazione dei due fratelli non si scorgeva l'altra donna, non era necessaria molta immaginazione per figurarsi il turbinio d'orrore e sorpresa che doveva averla colta alla vista del proprio ritratto su un mandato di cattura reale. Michelle si fece da parte per lasciar passare due guardie che insieme afferrarono Luna e la portarono di forza in strada, mentre il resto del drappello s'introduceva nella sua dimora per perquisirla. Il frastuono prodotto era tale che Léandre quasi riusciva a distinguere i mobili sventrati, rovesciati, distrutti.

Non si udivano, però, urla alcune da parte della strega. Costretta in ginocchio a guardare la propria vita venir brutalmente annientata, sembrava piangere, ma senza dar voce alla disperazione. Parlava, sì, ma in tono tanto sommesso da farsi udire soltanto dalla Cacciatrice, alla quale sembrava rivolta, e i due soldati che la schiacciavano a terra, seppur nessuno dei tre sembrasse badare minimamente alle sue parole.

«Che fate lì, voi?» tuonò d'un tratto una voce alle loro spalle. I due si voltarono e incrociarono gli occhi con quelli della mamma, che sotto un sottile strato di disappunto mal celavano un certo sgomento. La cattura della strega doveva aver turbato anche lei.

Rinette fece per fiatare, ma lei fu più veloce. Indicò i giacigli ai lati della stanza e ordinò: «Filate a letto, subito!»

Senza obiettare, s'infilarono sotto le coperte mentre lei chiudeva con uno scatto le scuri della finestra, calando il sipario sul grottesco spettacolo della serata. Augurò loro la buonanotte con un bacio sulla fronte e una breve preghiera, per poi spegnere il lume del comò e tornarsene da dove era venuta.

Rimasti di nuovo soli, al buio, nessuno dei due riuscì a chiudere occhio fino a che il baccano proveniente dall'edificio accanto non scemò. Quando, dopo quella che sembrò un'eternità, la quiete tornò, entrambi scivolarono finalmente nel sonno, cullati dai passi dei soldati che si allontanavano cadenzati, regolari come quando erano arrivati.

Clang, clang, clang, clang.

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I preparativi per il rogo iniziarono il pomeriggio seguente, segno che la strega non aveva resistito molto alla tortura. Per qualche motivo, quando Rinette vide, di ritorno dalle prove con il coro parrocchiale, il solito palco nella piazza centrale e gli operai intenti ad accatastarci rami e altro legname, si sentì sollevata. Un sacerdote ai piedi della piccola costruzione annunciava a gran voce l'imminente esecuzione della meretrice, invitando i passanti ad assistervi. A quanto diceva, si sarebbe tenuta quella sera stessa.    

E così fu.

Il cielo si apprestava a rosseggiare quando i due fratelli videro nuovamente Luna. Una gran folla si era radunata in piazza e quando ella vi fece la sua comparsa, scortata dal boia, un gran ruggito colpì i loro timpani. Erano piuttosto lontani dalla pedana, si erano dovuti sistemare sui gradini di una bottega per riuscire a scorgerla oltre il mare di teste, ma riuscirono chiaramente a distinguere la strega venire assicurata ad un'alta croce di legno per le braccia ed il busto. La sottoveste che la ricopriva era sporca e lacera, eppure i lunghi capelli rossi, gonfiati dal vento, le donavano ancora un'aria elegante.

Mentre le orecchie di Léandre si riempivano dei fischi e delle ingiurie che salivano crescenti dalla folla, i suoi occhi indagarono meglio la primissima fila, notandovi una presenza anomala. Di fronte alla condannata c'era Sorella Michelle, il bastone pastorale in una mano e le Sacre Scritture nell'altra, come da norma, pronta a pronunciare la formula di esorcizzazione prima di dare fuoco alla catasta di legno. Non era sola, però, c'era qualcun altro accanto a lei. Si trattava di un uomo dai lunghi capelli viola vestito di abiti pregiati, anche se non da sacerdote.
Come poteva un semplice laico permettersi di trovarsi lì?

Richiamò l'attenzione della sorella con un buffetto sul braccio e indicò l'uomo in lontananza. «Chi è quello?»
Rinette seguì il suo dito con gli occhi, che si sgranarono esterrefatti quando incontrarono la figura di Sua Maestà il Principe.

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Tale è la stupidità delle persone vuote
"Pentiti!" gridano, "Pentiti!"
Il rossore del sole calante continua a bruciare
"La morte incombe su di noi!"

WITCH HUNT - Caccia alla StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora