Capitolo 4: ADDII

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Caro diario,

da quando Marco è morto, non ho più nessuno con cui parlare di quello che è successo quella notte nella radura. È stato ucciso selvaggiamente e né Alessia né Sara sembrano ricordare niente di quella notte quindi, anche se provo a ricordare loro qualche particolare, mi rispondono dicendomi che non si ricordano niente a parte un'immagine sfocata delle due donne che ci hanno attaccate.

Ma io quella sera ho visto molto di più!

Ho visto Marco morirmi davanti agli occhi, ho subito crudeli torture sulla mia pelle e ho quasi visto la morte prendermi e probabilmente se non fosse intervenuta quella donna, sempre se così la posso chiamare, perché più che una donna in carne ed ossa era lo spirito di una donna, che comparve all'improvviso davanti ai miei occhi e mi salvò da morte certa...

Era uno spirito bellissimo che brillava di luce argentea e fluttuava leggiadra sulla radura e illuminava tutto intorno. Rimasi paralizzata nel vedere come torturò e scacciò via le due donne, era come se usasse la magia.

Già magia.

Qualche tempo fa non ci avrei creduto nemmeno io e invece è successo e soltanto io sono testimone di una così grande forza mistica che l'intera umanità considera solo una fantascienza che può manifestarti solo ed esclusivamente all'interno di un televisore perché creata dal computer.

Ho paura.

Comincio a credere che la causa di quello che è successo al preside della mia scuola non è il morso di un animale, ma può essere stato un altro demone o qualunque altra creatura, come ad esempio le due donne di tre notti fa, magari durante uno dei loro riti o qualunque altra cosa.

Alessia aveva ragione!

Sono stata una stupida a dover dubitare delle sue teorie, del resto la sua bisnonna é tra le persone più antiche del paese e conosce perfettamente tutte le leggende e le storie del luogo a partire dal 1300.

Comincio a credere che qualcosa di strano e tenebroso si sta risvegliando in questo paese, e ci saranno sicuramente altre vittime, ma se la causa sono io di certo non me ne starò ferma con le mani in mano aspettando che le persone che amo muoiano.

Ora ti saluto mio caro diario, oggi si terranno i funerali di Marco, non abbiamo potuto organizzarlo prima perché prima i medici dovevano scoprire le cause della morte. Fortunatamente non arrivarono alla conclusione di qualcosa di anomalo e conclusero le ricerche dichiarando che Marco Leotta è morto per un emorragia celebrale probabilmente causata per una botta che avrebbe preso dopo essere scivolato sull'erba bagnata e finendo con la testa su una radice.

Il discorso non regge molto ma se la sono bevuta i medici e la polizia, per cui è meglio così.

Augurami buona fortuna.

Con affetto.

La tua amica Sofia.

Sofia alzò le la testa dal diario e dal suo occhio uscì una lacrima che dopo aver percorso la sua guancia cadde sulla copertina di pelle. Strinse intensamente al petto il suo diario.

Dopo aver gettato il diario sul letto ancora disfatto si alzò dal divanetto posto sotto la finestra e scattò in bagno, aprì il rubinetto della doccia e tappò lo scarico della vasca da bagno per farla riempire e di scatto si girò verso il lavandino. Quasi si spaventò nel vedersi riflessa nel grande specchio incorniciato da una cornice bianca. Nemmeno lei era in grado di riconoscersi. Che fine aveva fatto la ragazzina pallida dai capelli rossicci che attiravano sempre gli occhi dei ragazzi ogni volta che li scuoteva al vento? Dov'era finito il bel faccino sempre sorridente e solare? Nulla di tutto ciò appariva ora in quello specchio.

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