capitolo3

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Aprì lentamente gli occhi cercando di vedere qualcosa, portandomi le mani sugli occhi e stroppicciandoli. Rivolsi uno sguardo alla sveglia sul mio comodino e notai che erano le 14.50
-cazzo, ma quanto ho dormito?- stiracchiandomi mi alzai dal letto pigramente e mi rivolsi verso la porta che portava al bagno. I passi che mi separvano da quella porta erano decisamente troppi.
Tornai sul letto e mi ci ributtai velocemente.
Ripensai alla notte magnifica che avevo passato con José due settimane fa.
Dio se ci sapeva fare!

Due settimane senza scopare.. Due settimane senza José.
Era dovuto partire urgentemente per questioni lavorative, ma sarebbe tornato a breve.

-Dove l'ho messo?- bofonchiai cercando di ricordare il posto giusto.

-ah eccoti qua.. A noi 2- dissi afferrando il delizioso vibratore che mi avrebbe donato tanto piacere.
Crollai a peso morto sul letto e mi infilai sotto le coperte.
Divaricai le gambe e chiusi gli occhi al solo pensiero del piacere che stavo per ricevere.
Dio, José sarebbe stato meglio, ma non ce la faccio più.

Mi massaggiai dolcemente il monte di Venere e scesi fino ad incontrare il clitoride. Lo sfrofinai energicamente col polpastrello mentre sentivo che la mia uscita era sempre più bagnata. Nel mentre osservano attentamente il vibratore e lo azionai. Un leggero ronzio mi invase le orecchie e mi bagnai ancora di più.

Allargai ancora di più le gambe e spostai le mutandine via dal polpaccio per avere più libertà, trattenni il respiro e posizionai l'aggeggio del piacere in me.
Un gemito riecheggió nella stanza.
Le pareti della mia intimità erano state invase dal freddo piacere vibrante e lo sentivo scivolare dentro di me. Più entrava in profondità più mi donava piacere.
Una scossa di piacere mi attraversò il corpo partendo dal basso ventre fino al collo. Sentivo i miei capezzoli farsi durgiti e li presi fra le dita alternando delle leggere strette sui miei seni.
Inarcai la colonna vertebrale e decisi che era ora di avere di più: sentivo il mio corpo tenersi sotto al piacere di quell'aggeggio mentre io ripensavo a quando José mi avesse fatto godere in una sola notte.
La sua lingua nella mia intimità, ah se ci sapeva fare. E quelle mani possenti sui miei seni, quanto lo avrei voluto qua.

Allungai la mano verso la mia intimità e decisi di farlo entrare e uscire ritmicamente dentro di me.
Dio, se godevo.
Decelerai il ritmo delle spinte per fare entrare l'oggetto del piacere più in profondità e lentamente. Stavo per raggiungere il culmine.
Affondai sempre di più quell'aggeggio dentro di me tanto da sentirlo quasi all'altezza dello stomaco.
Era lunghissimo e durissimo e vibrava.. che goduria.
Dio se mi piaceva!

Accellerai quasi a farmi male il polso ed finalmente ero quasi al culmine.

-aaah..aaaaaaaaaaah.. aaaaaah!- urlai spingendo per l'ultima volta il vibratore in me e venendo copiosamente.
Mi di distesi sommessamente sul letto ma un rumore mi fece trasalire.

Mi nascosti sotto le coperte tirandomele fin sopra al naso, cercando di capire cosa stesse succedendo.

Dopo poco vidi gli occhi di José incontrare i miei e il mio corpo si distese.
Era visibilmente preoccupato e si catapultò all'interno della mia stanza.
-cosa è successo? Ti sentivo urlare- lo guardai maliziosamente, e lentamente scostai la coperta dal mio corpo rivelando la mia nudità e il mio amichetto che mi aveva donato piacere.
-colpa sua, mi stava aiutando nel frattempo che tu eri via.- dissi indicandolo e sventolandoglielo davanti.
Gli occhi di José divennero lucidi e pieni di desiderio.
-beh, ma allora rimediamo. -
-non me lo faccio ripetere due volte!- dissi attirandolo a me e leccandogli un labbro.
-dio quando fa cosssi... Ti fotto subbito, promesso.-mentre ci baciavamo passionalmente gli strappai letteralmente la camicia e lo lasciai solo in boxer, dove era evidente una grossa e pulsante erezione.
Mi posizionai a cavalcioni su di lui e strusciai il mio bacino col suo.
-aaaah, marriiaaa.. Ti prego! - mi supplicò con gli occhi.
Quanto adoravo vederlo così.
Mi abbassai su di lui facendo aderire i miei seni sul suo petto.
Sospirò sommessamente e buttò all'indietro la testa.
Passai a baciargli la tartaruga facendo attenzione a tracciare con le dita ogni linea degli addominali.
Lo sentivo fremere sotto di me.
Continuai a baciarlo fino al basso ventre scostandogli i boxer ormai inutili. Mi posizionai in maniera da non essere di intralcio e massaggiai la lunga erezione dal basso verso l'alto, lentamente, moolto lentamente.
-marriaaa- mormorò in un gemito José e decido di accontentarlo.
In contemporanea alla mano, baciai la punta della cappella e dopo ci soffiai sopra.
Lo sentivo fremere e questa cosa mi accitava da morire.
-piccola sei bagna.. tissi. .maaaah! - sentendo il contatto sulla sua gamba della mia intimità.

Pompai con vigore prima la sola cappella e poi tutta la lunghezza dando un piacere assurdo al mio uomo.

-Sto... arri..vaaaaah - un gemito uscì dalla sua bocca e lo soffocati con un bacio.
Dio se mi era mancato!


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Sono tornata dalla Spagna e finalmente posso dedicarmi alle storie.
Ribadisco che ancora non ho chiare idee sul da farsi su questa storia quindi se mi date delle idee sono bene accette.
Capitolo mooooolto spinto, lo so...
Votate e commentate se vi va
Alla prossima!

And I want you just the way you are.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora