Simon era sempre stato attratto da Clary.Dalla sua lunga,setosa chioma rossa,dai suoi occhi verdi,ipnotici,dalle sue graziose labbra rosa.
Eppure,nemmeno quando aveva scoperto di Jace e Clary la sua mente aveva iniziato a farsi così tante domande.
Era una sensazione orribile,che partiva dalle viscere del suo corpo vampiresco,che si faceva spazio nei suoi polmoni,non permettendogli di respirare,che gli pesava sul petto,inesorabile.
Non era come la nausea o l'influenza,assolutamente no,era qualcosa di molto peggio:un senso di colpa dalle dimensioni colossali,di portata superiore a ciò che Simon poteva sopportare.
Non era sua intenzione cancellare così i rapporti con il clan di non morti,di scappare come un codardo alla ricerca del Libro Bianco,lasciando che la situazione sbollisse,da vero vigliacco qual era.
Ed ora,rinchiuso nella sua stanza,meditava sulle possibili opzioni da prendere in considerazione pur di farsi perdonare,muovendo ritmicamente la gamba sul pavimento dell'Istituto.
Non era per l'alleanza coi vampiri che,tra l'altro,necessitava di essere risancita,ma per una ragione ben superiore,qualcosa che neanche con Clary Simon aveva sperimentato.
Era una specie di sentimento oscuro,probabilmente proibito,che Simon non si era mai concesso il lusso di trattare adeguatamente.
Era un incubo il suo,anzi,era il protagonista dei suoi incubi:qualche volta erano anche bellissimi episodi,dove tutto era tornato alla normalità,e niente di tutto questo era accaduto.
Ma quello era l'inconscio,la sua coscienza gli parlava,non più di Camille,della vampira dalle zanne avvelenate,ma di un personaggio sconosciuto ai suoi sogni:l'insospettabile Raphael.
Inizialmente,si era rifiutato di riconoscere i suoi sentimenti verso il latino,ma poi,col passare del tempo(e l'accrescersi dei rimorsi),Simon non aveva potuto evitare di spifferare a se stesso ogni sua vergognosa,smielata emozione che provava quando Raphael era nei dintorni.
Pur sapendo che il suo cuore avesse cessato di battere da un pezzo,il neo vampiro sentiva le costole fracassarsi ogni volta che Raphael lo guardava,anche solo per un momento.
Sentiva la testa scoppiare quando si rendeva conto di aver fatto un casino,gli occhi appannarsi quando realizzava che,pur avendo il tempo dalla sua parte,non avrebbe mai avuto il coraggio di alzarsi dal letto e correre al covo.
Sapeva che avrebbe comunque dovuto affrontarlo,ma avrebbe preferito farlo il più tardi possibile.
Credeva di poter sostenere la cosa,di non arrivare al punto di rottura prima della fine dell'eternità,tuttavia,tutte le sue previsioni erano completamente errate.
Ovviamente,Clary era subentrata nel peggior momento possibile.
Simon cominciava a sospettare lo facesse di proposito.
Non bussò,entrò semplicemente.
Per qualche motivo,Simon era furioso con lei,anche se non ne aveva alcun diritto.
Su qualcuno doveva scaricare la colpevolezza:di se stesso aveva fatto già troppo abuso.
"Simon"
Il vampiro non rispose.
La rossa si sedette sul letto,lentamente,facendo esplodere la testa di Simon.
"Simon,lo so che è difficile,ma con me puoi parlarne...Insomma,sono la tua migliore amica"
Era convincente,come scusa.
Clary si sentiva in colpa.
E Simon lo aveva appena realizzato.
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Face your fears
RandomIl sangue scorre, imperterrito, nella sua scesa verso gli Inferi. I corpi cadono, inermi, tuonando in un suono sordo sui terreni mortali. L'anima tace, s'allontana,urlando disperata il silenzio. La mente si ferma, inconsciamente, attratta dal...