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Bip. Bip. Bip.

Il suono incessante della sveglia sul comodino disturbò il mio viaggio in Spagna tra strade affollate nella fantastica Barcellona e i tori dal manto nero fiammeggiante di Pamplona durante la festa di San Fermin.

La spensi con un gesto abituale e tenni ancora gli occhi chiusi per qualche istante passandomi le mani sul viso fino a spostare all'indietro qualche ciuffo di capelli che mi solleticava il naso.

Appoggiai innanzitutto le piante dei piedi sul pavimento e per il freddo emanato dal marmo arricciai le dita involontariamente. Aprii gli occhi. Controllai la temperatura sulla mia sveglia digitale alla mia destra. Sette gradi. Un brivido mi attraversò la schiena al solo pensiero di dover uscire di casa.

Mi alzai dal letto goffamente, emanando un lungo sbuffo. Mi diressi pigramente in bagno e non osai guardare il mio riflesso prima di essermi sciacquata il viso.

Il rubinetto era girato verso il bottoncino blu ma me ne accorsi solo dopo essermi congelata le dita. Lo girai dal lato opposto e mi passai un paio di volte l'acqua sul viso, ma non sembrò funzionare. Girai il rubinetto nella sua posizione iniziale e dopo un po' di strofinamenti degli occhi e delle guance sembrava iniziassi ad uscire dal mio stato comatoso.

Osservai il mio riflesso e decisi di ignorare le mie occhiaie, quindi scesi al piano di sotto. Erano già usciti tutti, e stranamente la cosa mi sollevò. Non avevo troppa voglia di socializzare.

Misi su la caffettiera da sei.

Spero mi basti. Si augurò la vocina nella mia testa e alzai le spalle salendo di sopra a scegliere dei vestiti adeguati e che mi tenessero al calduccio.

Entrai in camera con l'intento di trovare dei vestiti più casual dei soliti leggings e felpa comoda, ma, come ogni volta fallii e finii per mettere la mia felpa preferita. Adoravo il modo in cui mi riscaldava con il suo morbido pelo. Se fosse stata una cosa normale, mi sarei innamorata della mia felpa grigia con un orso polare sopra. Poteva sembrare infantile, ma era speciale per me, mi era stata regalata tre anni prima da mio nonno, l'ultimo Natale che avevamo passato insieme.

Allontanai i ricordi di ogni Natale passato insieme a tutta la mia famiglia e dopo essermi spogliata corsi di sotto per spegnere la caffettiera che era ormai esplosa macchiando tre o quattro mattonelle della cucina. Imprecai ad alta voce. Non avevo tempo per pulire, avevo venti minuti per essere a scuola.

Corsi nuovamente di sopra e indossai velocemente i miei leggings neri e la mia felpa grigia. Presi la borsa e controllai che ci fossero tutte le cose indispensabili per sopravvivere a quella specie di inferno. Quaderni, tutti. Libri, qualcuno. Astuccio. Blocco per gli schizzi. E le matite? Oh eccole. Le misi velocemente nel loro astuccio e lo lanciai nella borsa mentre correvo giù per le scale diretta in cucina.

Riempii il mio bellissimo thermos verde pisello con il caffè rimasto e mi precipitai fuori dalla porta dimenticando di chiuderla.  Tornai quindi indietro e diedi due mandate correndo poi verso scuola.

Entrai in classe correndo e l'unico posto rimasto si trovava in seconda fila. Dannazione.

La prima ora era quella di Storia e prestai attenzione, presi otto pagine di appunti guardando in cotinuazione l'orologio appeso alla destra della cattedra. La seconda ora era quella Scienze e decisi di ascoltare perché a breve ci sarebbe stateo un test e non potevo permettermi un altro voto basso che mi rovinasse la media. L'ora successiva era Matematica, quindi decisi di tirare fuori il mio blocco degli schizzi e tirare giù qualche stradina che avevo visto in sogno. Finii per disegnare la corsa dei tori, immaginando bandiere gialle e rosse appese ovunque, festoni che ricordavano i colori della spagna, e tanta, tanta gente che correva scappando dai tori infuriati che riempivano le strade.

Venni risvegliata dal suono della campana e decisi di rimanere in classe per tutto l'intervallo per completare il mio disegno, o almeno arrivare a un buon punto. Sorseggiai un po' del mio caffè e mi sentii di nuovo carica.

Ovviamente tutti i miei compagni sfrecciarono via e in meno di due minuti ognuno era nella propria postazione; chi fumava con gli amici degli altri corsi, chi imprecava contro la macchinetta perché i Mikado si erano incastrati e non c'era verso di farli uscire, chi amoreggiava con il proprio ragazzo di tre anni più grande. Pensavo che non ci fosse più nessuno in classe, quando sentii un "cazzo" e mi girai curiosa di sapere chi ci fosse oltre a me in classe, chi fosse quel pazzo che non era uscito in corridoio per corteggiare qualche ragazza più grande.

Lo riconobbi subito dalla sua inseparabile giacca di pelle, riusciva a non congelare anche con venti gradi sotto zero, la indossava sempre, probabilmente ormai era incollata sulla sua pelle. Alzò lo sguardo sul mio e ci rimase qualche attimo prima di tornare a giocare con il suo cellulare.

Alzai le sopracciglia e tornai sul mio disegno. Il biondo ossigenato non era mai stato troppo socievole. Pensai  non rendendomi conto che i miei compagni stavano già rientrando in classe fino a quando il ragazzo-giacca-di-pelle mi tirò una pallina di carta che mi rimase impigliata tra i capelli.

Sbuffai e gliela lanciai indietro. Lui mi rivolse un sorriso divertito e scosse la testa spostando lo sguardo su Kelly. La sua, a quanto pare, ragazza.

Kelly, la tipica compagna di classe appariscente, quella che entra in classe aspettandosi un tappeto rosso sul pavimento e dei petali che cadono dal cielo.

Alzai gli occhi al cielo e passai il resto delle lezioni a buttare giù altre idee per il mio prossimo disegno. Ritornai alla realtà quando sentii il mio cognome uscire dalle labbra della professoressa di Letteratura. Alzai lo sguardo su di lei e sembrava davvero scocciata. Sicuramente mi ero persa qualcosa come al solito, e me lo stava ripetendo.

"Price, tu e Bower siete in coppia per la mini-tesi di fine mese" disse indicando il ragazzo biondo una fila dopo la mia.

Merda. Tutti ma non il misantropo.


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N/A

Ehi! eccomi con l'ennesima storia! Speriamo di riuscire a terminare questa!

Fatemi sapere che ne pensate.

-S

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