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Ero immersa nei miei pensieri e trasalii quanso il campanello suonò ripetutamente e insistentemente, era uno dei tanti vizi di Jamie.

Alzai gli occhi al cielo e scesi lentamente gli scalini aprendo infine la porta con estrema lentezza, sapevo quanto gli desse fastidio.

"Price mi irriti sempre di più" mi guardò male e poi mi sorrise.

Lo superai e uscii dal vialetto di casa mia "Sbrigati, sei in ritardo" gli feci cenno con la testa di raggiungermi.

Scosse la testa e gli scappò un mezzo sorriso mentre mi raggiungeva e mi faceva salire nella sua auto.

Salì e mise in moto "Sei tu che ogni santa volta lo fai apposta a fare le cose lentamente perchè sai che mi irrita" partì scuotendo nuovamente la testa.

"Con tutti questi scuotimenti di testa mi sembri uno di quei pupazzetti che si mettono nelle auto per tenere compagnia ai camionisti mezzi ubriachi, Bower" parlai cercando di nascondere un sorriso mentre guardavo il cielo che si stava trasformando in un quadro pieno di schizzi viola e arancione.

"A che pensi?" vidi con la coda dell'occhio che mi stava guardando e percepii un brivido. "Hai freddo? Ho una felpa nei sedili dietro se vuoi" indicò con il pollice in direzione di una felpa buttata in maniera disordinata ai piedi dei sedili.

"Ew chissà da quanti anni è lì e soprattutto, chissà che ti ha visto fare" feci una faccia schifata.

"Allora muori di freddo" alzò le spalle e si concentrò sulla strada, aggrottando le sopracciglia appena al semaforo rosso vide una mamma tenere per mano un bambino mentre attraversavano le strisce.

Sbuffai e la presi indossandola e stringendomi il più possibile in essa. Mi sentivo le ossa gelare e rimpiansi di aver accettato di partecipare a quella dannata festa.
"Non ti faceva schifo?" mi guardò male e dopo diversi tentativi riuscì a parcheggiare.

Eravamo arrivati da poco alla festa e l'ultima mezz'ora l'avevamo passata a fermarci ogni tre secondi perchè Jamie doveva salutare ogni persona presente alla festa. Mi chiesi come fosse possibile che lui conoscesse tutti, perchè nessuno conosceva davvero lui.

"Ti va di ballare?" mi mise una mano sulla parte bassa della schiena e quasi sobbalzai.

"Quando nel mio sangue ci sarà più alcool" gli sorrisi e mi spostai dirigendomi poi verso il tavolo degli alcolici attorniato da gente già ubriaca nonostante fossero solo le dieci.

Rise e mi seguì versando del rum in due bicchieri e porgendomene uno. Gli sorrisi gentilmente e bevvi il primo sorso quasi strozzandomi per quanto bruciasse quel liquido che mi passò giù per la gola.

Dopo due o forse tre bicchieri di vodka di tipi diversi, mi trovavo a guardare la pista da ballo come se mi stesse chiamando urlando il mio nome disperatamente.

Amavo ballare, ma non lo facevo mai in pubblico come a feste come questa, ma ora sentivo che dovevo farlo, non riuscivo a stare ferma. Presi la mano di Jamie e lo trascinai verso i corpi sudati iniziando a fare lo slalom fra varie persone che non avevo mai visto. Tutti salutavano il ragazzo che stavo trascinando e mi squadravano da testa a piedi.

"Il tuo sangue ne ha abbastanza?" mi guardò divertito come si muoveva goffamente a ritmo di musica. Scoppiai a ridere. "Che c'è che non va?" mi guardò perplesso.

"Fai schifo a ballare" risi e bevvi l'ultimo sorso dal bicchiere buttandolo poi per terra dove raggiunse altri bicchieri buttati precedentemente da altre persone maleducate come me.

"Odio ballare, ma volevo vederti ballare quindi eccomi qui" mi propose un sorriso divertito e mise le sue mani sui miei fianchi. Sentii il calore partire da quel punto ed espandersi per il resto del corpo. "Sei sensuale e bellissima" mi guardò con gli occhi lucidi, quasi velati; era sicuramente ubriaco.

Gli sorrisi e continuai a ballare con lui osservandolo per tutto il tempo in silenzio.

"Ho detto qualcosa che non va?" mi tirò di più a sè così che la conversazione fosse intima, solo tra noi due.

Scossi la testa e i miei occhi si soffermarono sulle sue labbra iniziando, senza accorgemene, a fissarle.

Prima che potessi realizzare che Jamie mi aveva scoperta le sue labbra erano sulle mie e io stavo ricambiando il bacio.

Mi resi dopo poco conto di quello che stava succedendo e mi allontanai da lui guardandolo per un attimo prima di abbandonare la pista da ballo e raggiungere il guardaroba per recuperare la felpa che proprio Jamie mi aveva poche ore prima prestato. Jamie.

Ma che ore sono? mi balenò questa domanda nella mente e chiesi a una ragazza lì vicino. Era appena mezzanotte ma volevo già andarmene.

Indossai la felpa di Jamie e uscii dalla casa.

"Ti do un passaggio" riconobbi la voce di Jamie che ,prima che potessi ribattere con una battuta acida che non avevo fatto in tempo a formulare, mi aveva presa a braccetto e mi stava trascinando nella sua macchina.

Mi limitai a sbuffare e dopo un viaggio in un silenzio tombale arrivammo e scesi di fretta quasi inciampando sui miei stessi piedi.

Jamie non disse nulla proprio come mi aspettavo.

Entrai in casa in silenzio e non appena mi sdraiai sul letto mi addormentai con addosso ancora i vestiti della festa e sulle labbra la sensazione calda della sua bocca.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 09, 2017 ⏰

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