Non scegliere la
persona migliore
del mondo
ma scegli quella
che rende il mondo
migliore"Merlyn" salutò freddamente Laurel Lance "Cosa ci fai qui, nel mio ufficio?"
Il ragazzo entrò con passo svogliato dalla porta dell'ufficio, mettendosi una mano nei capelli nero carbone e accennando un sorriso.
Di canto suo Laurel era seria, si era alzata dalla sedia dove fino ad un momento prima era seduta.
Tommy arrivò difronte alla ragazza, si mise le mani nelle tasche e inarcò le sopracciglia "Chi ti dice che non abbia solo avuto voglia di vederti?"
Laurel si addolcì un po' con quelle parole, ma rimase lo stesso sulle difensive "Tommy, io sto lavorando, de proprio vuoi vedermi non ti conviene farlo nel mio tempo libero? Anche se dubito che questa sia solo una visita di piacere"
Tommy si accomodò sulla sedia degli ospiti dell'intimo ufficio, Laurel lo seguì a ruota.
"Dimmi" incitò Laurel
"Riguarda mio padre. Ha deciso di togliermi dalle sue grazie, mi ha vietato l'accesso alla Merlyn Global. Sarò breve. Io posseggo il 45% percento della società. Ottenuta direttamente da mio padre per via legale. Lui possiede il 50% della società, mentre il restante 5% apparteneva a mia madre. Ora invece appartiene al comune" consluse Tommy
Questo era il campo dell' imbattibile Laurel Lance. La biondina sfoggiò un sorriso " Noi con le nostre risorse non possiamo certo andare contro gli avvocati di tuo padre, ma in quanto tu sia proprietario del 45% della società potremmo andargli contro nel caso lui investa delle azioni e non ti renda il 45% di esse. In quel caso penso proprio che il giudice ci dia ascolto. Un'altra opsione è quella che tu venda la tua percentuale di proprietà a tuo padre, ma da quello che ho capito non intendi farlo. Quindi penso che opteremo per la prima"
Tommy sorrise commosso dal fatto che la biondina che tanto lo odiava, fosse disposta ad aiutarlo. Anche lui non aveva mai adorato Laurel Lance, ma quando aveva chiesto ad Oliver di consigliargli un ottimo avvocato, lui non aveva esitato a dire il nome di Laurel. E così si era trovato lì.
"Grazie moltissimo Laurel" quelle parole venivano veramente dal cuore.
E poi Laurel sorrise.
Sfoggiò i suoi denti bianchi, le sue fossette, gli occhi sgargianti nel suo visino paffuto.
Quello fu un colpo per Tommy, come se fosse stato pugnalato da dietro, si sentiva strano.
Lo stomaco brontolò come se dentro ci fosse una centrifuga.
Qualcosa si accese, un sentimento che Tommy Merlyn aveva sempre cercato di soffocare con l'alcol e il sesso.
Un sentimenti che aveva provato solo una volta nella sua vita e ne era uscito distrutto.
In cuor suo sperò che quello che stava provando non fosse reale.
Ma più guardava gli occhi di Laurel puntati su di sé più questo sentimento cresceva.
Non voleva ammetterlo, Tommy, che si fosse innamorato.
"Hai voglia di mangiare qualcosa con me" disse prima che la mente potesse comandargli di non dire quelle fatidiche parole.
Laurel rimase sorpresa: non era solita a ricevere proposte del genere.
Cosa doveva rispondere?
"Va bene. Andiamo subito? Ho una certa fame!"
Afferrò la borsa di pelle beige e seguì Tommy fuori dall'edificio.
"Allora dove mi porti?" Chiese con un sorriso.
"Avevo pensato..." fu interrotto dal suono del cellulare di Laurel.
Lei si scusò e rispose
"Pronto"
"Ciao Laurel, sono Carl Dickinson, ti ricordi di me"
Ahimè come dimenticarlo!
Carl Dickinson aveva rapinato una serie di banche a Starling City causando un crollo delle borse.
Laurel era parte dell'accusa in quel caso
"Cosa vuoi? Non eri in prigione"
Laurel era fredda si era irrigidita sentendo quel nome.
Tommy la guardò chiedendo cosa stesse succedendo.
Ma Laurel non lo ascoltò
"Mi hanno rilasciato per buona condotta. Ma ora sarai felice di sapere che sto attuando un piano di vendetta"
Alla parola 'vendetta' Laurel spalancò gli occhi
"Ho piazzato una bomba. Se contatterai la polizia farò esplodere tutto l'edificio"
"Una bomba? Tu sei matto!"
Tommy sussultò "Una bomba? Dove?"
"Ti dò un indizio. Prendi carta e penna"
Laurel trafficò nella borsa tirando fuori il suo taccuino e una penna blu.
"Dimmi"
"La bomba si trova nel Luogo che ti dona e ti toglie la vita"
Dopo di ché riagganciò.
Laurel riguardò le parole trascritte sul taccuino.
Tommy era spazientito "Cosa è successo? Vuoi deciderti a dirmi qualcosa.
Laurel alzò lo sguardo su Tommy "Un uomo ha messo una bomba in un edificio. Non posso chiamare la polizia se no farà saltare in aria tutto. E l'unico indizio per cercare di trovare la bomba è questo " disse tutto un fiato passandogli il taccuino.
Tommy lesse ad alta voce.
Laurel prese a riflettere "E se fosse una Chiesa, Dio dona la vita e ci riserva la morte"
Tommy scosse il capo "No, no troppo perscontato..." Sì strizzò gli occhi cercando di risolvere l'indovinello, poi la lampadina si accese "Un ospedale...sì, ecco. All'ospedale la mamme partoriscono i neonati ai quali dona la vita. Mentre molte persone affette da malattie passano la fine della loro vita in ospedale". Laurel iniziò a correre. Tommy la seguì a ruota.
L'Ospedale più importante era il 'Starling Hospital', Laurel pensò di andare lì.
Quando si girò vide Tommy dietro di lei.
Arrivò con il fiatone all'ospedale.
Tommy dietro di lei.
Entrarono nell'edificio, nell'aria si sentiva odore di pulito misto al dolore e alla felicità.
Tommy si portò una mano alla bocca, sforzandosi di non piangere. L'ultima volta che era entrato in un ospedale era stato per salutare la sua mamma.
Lei poi era morta, uccisa, davanti alla sua amata clinica.
Si chiese perché era lì, non trovava risposta.
Poi guardò Laurel e trovò il coraggio di proseguire.
Arrivarono alla Hall dell'ospedale, stranamente vuota.
Laurel stava sudando freddo, Tommy era stranamente silenzioso.
Fu lei a rompere il ghiaccio "Non dovresti essere qui, Tommy"
In quel momento stava sviluppando un certo rimorso per aver odiato quel ragazzo tutto il tempo.
"Beh... se è per questo neanche tu" disse il ragazzo con i capelli carbone guardandola negli occhi.
Il cuore di entrambi ebbe un sussulto.
Si fissarono, i loro cuori battevano all'unisono e i loro cuori comunciavano parole che la bocca non riusciva a pronunciare.
Furono portati alla realtà da uno strano ticchettio.
Si votarono, e dietro ad una pianta videro la bomba.
Medie dimensioni.
Con un timer.
Laurel corse verso essa, lei sapeva come disinnescarla.
Aprì la borsa ed estrasse delle forbici da unghie.
Aiutata da Tommy, tolse il coperchio dell'affare infernale.
Piano piano si mise a tagliare tutti i fili. Intanto il tempo scorreva. Una goccia di sudore varcò la fronte di Laurel mentre stava per tagliare il terz'ultimo filo. Tommy frugò in tasca in cerca di un fazzoletto per asciugare la fronte di Laurel.
Intanto, il timer, non curante, continuava a scorrere, sempre più vicino allo 0.
Quando Tommy abbassò lo sguardo, con orrore, vide 0.10.
Ancora 10 secondi e sarebbe saltato in aria.
Prese Laurel per un fianco e iniziò a correre, la biondina protestava.
Ma dopo poco ci fu un esplosione che li scaraventò vicino alla porta di servizio dell'ospedale.
L'edificio iniziò a crollare, Tommy riuscì a fermarsi prima di venire schiacciato, non fu così per Laurel che non riuscì a deviare la rotta di un pezzo di muro che le cadè addosso.
Lei urlò dal dolore atroce che il masso le stava provocando schiacciandola.
Tommy si girò verso di lei "Laurel! Laurel! Stai bene?"
"S..I..." ansimò la ragazza
Tommy si chinò su di lei per aiutarla "Ora io cerco di alzare il masso ma tu devi spingerlo"
"Non ci riesco" piagnucolò Laurel in preda agli spasmi "Perché sei venuto con me Tommy? Perché sei qui? Questa è la mia battaglia, questa è la mia vita"
Tommy si sentì mancare le parole, solo 5, dolci lettere gli rieccheggiavano nella testa. Dove muoversi a tirare fuori Laurel di lì e portarla fuori. Il cuore gli batté forte nel petto. Incrociò lo sguardo spaventato di Laurel "Perché io Ti Amo Laurel Lance. E non un 'ti amo' che dici a una donna qualsiasi. Io Ti Amo, lo so forse non è il momento né il luogo adatto, ma nel mio cuore io ti ho sempre amata e se il destino ci ha fatti finire qui, sotto un mucchio di macerie forse un motivo c'è. È successo tutto questa mattina, quando ci siamo guardati, ho capito che ho sempre provato qualcosa per te. E ora non posso perderti così. Non ora non qui!"
Laurel rimase immobile, spiazzata da quelle parole, dentro di lei mille emozioni iniziarono a girare a più non posso.
Tommy l'amava.
E lei?
Laurel provava qualcosa per lui?
Tommy afferrò il pezzo di soffitto che era caduto sopra Laurel e iniziò a tirare verso di sé.
Laurel non poteva mollare, prese a spingere con tutta la forza che aveva in corpo.
Finalmente il masso si stacco e venne scagliato via.
Tommy tese una mano per aiutare Laurel ad alzarsi.
Lei l'afferrò.
"Tutto okay?"
Laurel non rispose, ma si protese in avanti e baciò Tommy. Respiravano la stessa aria, i loro cuori battevano all'unisono. E le loro bocche formavano giochi tra labbra e lingua perfetti.
Sì, Laurel amava Tommy.Eccomi qui tornata con questa puccissima Storia. Sinceramente non so a chi dedicarla. Penso che sia più che altro un omaggio a Laurel Lance.
Una domandina...
La prossima SS la preferireste su Westallen o Olicity?
STAI LEGGENDO
Short Stories
Short StoryQuesta è una raccolta di Short Stories d'amore e non, fatte da me... Alcune di queste saranno pubblicate nel profilo @LegendsOfSpaghetti per la storia che sto scrivendo in comune con la #LOSSquad. AVVERTENZA: in queste storie saranno presenti person...