Hug me|Quickwest

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Some people
are always
when you
need them

Era una fine pomeriggio umido e Jessie Wells stava tornando dalle lezioni di fisica e atomica: lezioni che lei stessa aveva deciso di intraprendere in quell'anno, anche con l'approvazione del padre che si era occupato delle spese che non erano poche. Camminava stanca ma felice per le strade affollate di Central City, l'autunno portava I suoi cambiamenti: le persone sfruttavano le ultime giornate di sole per praticare sport e divertirsi con gli amici, mentre certe persone si davano già da fare con le spese natalizie per non fare tutto all'ultimo minuto.
Jessie aveva sempre pensato all'inverno come una stagione di transito, una stagione che fa sentire la mancanza dell'estate e che prepara al lungo inverno.
Il cellulare squillò con un breve bip e Jessie si accorse di aver ricevuto un messaggio. Era Wally West, un ragazzo di un anno più grande, con cui usciva in compagnia. Loro si conoscevano da una vita anche se la ragazza non amava definirlo il suo migliore amico.

Quick ti va se ci vediamo?
Ho bisogno di parlarti

Quick, come Wally solo la chiamava, si affrettò a digitare la risposta

Ma certo alle 6.00 da
CC Jitters per un caffè?

Va bene. A dopo

Jessie sorrise. Macavano 20 minuti alle 6.00. 'Farò meglio a iniziare a incamminarmi' pensò Quick ancora con lo zaino rosso sulle spalle. Si fermò davanti a un negozio poco distante dal bar in cui aveva dato appuntamento a Wally. La vetrina era allestita con foglie marroni e rosse a richiamare i colori dell'abito sul manichino. Un tubino rosso con una grande cintura marrone di cuoio attorno alla vita, semplice ma formale, che seguiva perfettamente le forme. Il tipico vestito che una ragazza di 17 anni non avrebbe mai messo, neanche a obbligarla, ma Jessie Wells ne rimase lo stesso affascinata.
Poi vide se stessa nel vetro delle vetrina, con la sua giacca di jeans e i suoi pantaloni neri. Non avrebbe mai avuto occasione di mettere quell'abito. Così si avviò verso il bar.
Wally era già dentro, con in mano due caffè. Appena Jessie fece la sua comparsa gli occhi scuri del ragazzo si illuminarono, la ragazza si avvicinò a Wally e lui appoggiò i due bicchieri in un tavolo poco lontano.
"Uno normale e uno macchiato con tre bustine di zucchero e la panna. Come piace a te" annunciò porgendole il bicchiere di carta.
"Uhm" mugugnò lei prima di riappoggiare il bicchiere sul tavolo. Poi lei alzó il braccio destro guardando Wally, lui capisce al volo e la accoglie tra le sue braccia in abbraccio caloroso.
Poi lei si ritrasse sempre sorridendo e torno nella posizione di prima.
Lui rise "Oggi avevi bisogno di un abbraccio, vero?"
Lei lo guardò serio "No. Avevo pensato, guardando la tua espressione che ne avessi bisogno tu"
Il ragazzo diventò cupo e si sedette rigirandosi tra le mani il caffè.
Abbassò lo sguardo. Per la prima volta nella sua vita sentì il peso di due occhi che ti fissano.
"Io..." cercò di iniziare, gli occhi della sua Quick lo fissavano interrogativi, aveva amato sempre gli occhi di Jessie, azzurri come il ghiaccio ma avevano sempre avuto qualcosa di caldo, qualcosa che conforta "Io... Jessie non credo che dopo ciò che sto per dirti mi guarderai più allo stesso modo"
Lei rimase sorpresa: in 5 anni di amicizia non l'aveva mai chiamata Jessie, sempre Quick, solo Quick. Una goccia di sudore le percorse la schiena e si sentì avvampare "Wally... dimmi"
Wally West dovette cercare tutto il coraggio che aveva in corpo pee riuscire a parlare, ma prima sorseggiò il suo caffè e Jessie fece lo stesso. Socchiuse gli occhi "Sarò diretto. Ho ucciso un uomo".
La ragazza spalancò gli occhi "Cosa? No...tu. Come è successo?" Era come se tutte le sue idee fossero stare scombussolate. Com'era possibile? Lei conosceva Wally da quando erano due bambini e si rincorrevano nel giardinetto dei West.
"Era un assassino e stava per uccidere una ragazza, io mi trovavo di lì per caso e gli ho urlato di lasciare stare la ragazza e lui ha attaccato me... mi sono difeso e abbiamo iniziato una rissa, lui mi ha preso e mi ha sbattuto contro il muro e ho per far si che il suo peso non mi schicciasse, l'ho spinto con violenza contro un cassonetto che si trovava in quel vialetto e lui ha urlato ed ha sbattuto un ultima volta testa contro il muro prima di cadere senza sensi. Ho controllato il battito e... aveva cessato di vivere."
Jessie non disse niente, aprì il coperchio del caffè e aiutata dalla cannuccia estrasse la panna che si era andata a depositare sul fondo del caffè. Osservò a lungo la panna "Vedi Wally, forse era necessario, certe volte le cose che sembrano cattive sono quelle essenziali mentre altre che sono buonissime si rivelano dannose,come la panna. Ogni atto buono non è mai completamente buono e ogni atto cattivo non è mai completamente cattivo. 'Ci sarà sempre un po ' di male nel bene e un po ' di bene nel male. Ma tutto insieme fa parte della vita' questa è la regola dello Yin e dello Yang"
Wally la guardò sorpreso "Ti ho fatta venire qui per sapere cosa ne pensi tu, non per sentirmi dire frasi dello Yin e dello yun..."
"Dello yang" lo corresse lei come era sempre stata abituata a fare con tutti i suoi amici "Comunque tu non sei un assassino Wally, tuo padre ti aiuterà, lui è un poliziotto. Capirà. Wally sappi che io sono con te"
"Vuoi andare a fare un giro? Devo mostrarti una cosa" disse lui in tono titubante.
"...Okay" disse Quick affrendosi a sorridere imbarazzata "Wally se è per qualcosa che ho detto che vuoi andartene...io..."
"No stai tranquilla" disse lui mentre porgeva una banconota alla cameriera.
I due uscirono dal CC Jitters senza parlare, Jessie cerco di dire qualcosa ma fu zittita dai suoi pensieri che correvano velocemente nella sua testa, facendola andare in caos.
Wally la portò al molo della città e la fece sedere su una panchina. Sembrava avesse scelto la panchina con cura. Era proprio di fronte al faro e Jessie si chiese perché non avesse scelto un altra panchina che potesse offrire uno panorama migliore.
Intanto il sole stava tramontando a Central City, il cielo si tinse di rosa e arancione pronto a dire addio a quello giornata. Anche i due ragazzi potevano vedere il sole anche se stava per scendere fino ad essere oscurato dal faro. Il farò della città era diverso da tutti gli altri: era blu e bianco e nella parte superiore aveva tanti piccole parti di vetro colorate.
Wally sorrise soddisfatto "Ci ho messo giorni a trovare la posizione giusta all'ora giusta ma alla fine ce l'ho fatta"
Il sole scomparve del tutto dietro al faro e calò l'ombra.
Il venticello fresco di autunno si fece sentire, un vento fresco ma non burrascoso,  quasi malinconico, un vento sembrava stesse strappando via i ricordi dell'estate passata.
"Ce l'hai fatta per cosa?" Chiese titubante Jessie
"Lo vedrai Quick..." disse Wally in tono engmatico.
Proprio in quell'istante il sole ritornò a illuminare i ragazzi ma... attraverso i vetri colorati del faro facendolo apparire di mille colori.
Anche Jessie si rese conto di vedere su di lei i colori riflessi dei vetri: il verde smeraldo, rosso fuoco, arancione carota, blu mare.
Si guardò i pantaloni neri tinti di tanti colori e inevitabilmente sorrise. Aveva un sorriso contagioso di quelli che se li vedi ti sembra che brillino di luce propria.
Guardò Wally che grazie ai colori trasmessi dai vetri aveva la faccia blu come un puffo "Wally, io ti aiuterò a superare tutto ciò, ti salverai, stanne certo"
"Tu non capisci, io ho ucciso un uomo. Non ho il diritto di vivere ne di essere salvato" disse Wally.
"

Certe persone ti salvano senza neanche saperlo, soltanto esistendo" recitò lei con un sorriso.

"Allora tu, per me, sei una di quelle persone" disse il ragazzo prima di posare le sue labbra carnose su quelle di Jessie.
Lei sussultò e diventò rigida ma poi si sciolse e si lasciò trasportare dalle emozioni che quel ragazzo che conosceva da una vita gli stava facendo provare.
Chi era lei per poter resistere all'amore? Non le importava se Wally avesse ucciso un uomo o se anche fosse il criminale numero uno sulla terra. Lei lo amava, ma non sapeva come questa cosa potesse pesare su di lei. Ciò che provava non era specificato nei libri di testo di fisica quantistica né nella enciclopedie che conservava con amore nelle sue stanze. Per la prima volta nella sua vita, Jessie non sapeva come comportarsi né cosa sarebbe successo. L'unica cosa che contava era Wally e per lui lo stesso.
Quando lui staccò la sua bocca da quella di Quick lei si sentì vuota e cercò disperatemente di riprendere contatto. Ma lui le mise un dito sulla bocca.
Piano piano il sole stava scendendo, lasciandoli nuovamente nell'ombra.
Lui si alzò dalla panchina seguito a ruota da lei
"Devo andare ora, mio padre sarà già in ansia" concluse Wally con un sospiro.
Jessie era più innamorata di mai e pensò che 'avere gli occhi a cuoricino' non fosse solo un modo di dire, non aveva mai provato una sensazione così forte "Fammi sapere se hai bisogno di qualcosa. Affronteremo questa cosa insieme. Stanno certo"
Il sole intanto era diviso a metà dalla linea dell'oceano. Il cielo era arancione e più in là si vedevano delle chiazze rosa e viola.
"Per ora puoi fare una sola cosa per rendermi felice" disse il ragazzo con un sorriso a 32 denti.
Jessie ricambio il sorriso "Dimmi"
Wally la guardò quasi come a implorarla "Abbracciami"

Dedico questa storia alla LOS che mi ha aiutata a innamorarmi di questi magnifici ragazzi. Spero con questa storia di ripagare tutto quello che avete fatto per me
BexTheWallflower
ileeHerondale24
Stefashark32
FannyGustinGarfield
LudovicaZanada
n

erdyfangirl2

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