Ray Charles

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Data di nascita: 23 settembre 1930, Albany, GA (USA)Data di morte: 10 giugno 2004, Beverly Hills, CA (USA)


Ray Charles Robinson nasce ad Albany, Georgia il 23 settembre del 1930. Inizia fin da piccolo a cantare in chiesa ma intorno ai cinque anni accusa gravi problemi alla vista, che nel giro di pochi mesi lo porteranno alla cecità.

"The genius", come viene ribattezzato da chi lo conosce bene fin dai suoi esordi, crea il suo primo gruppo, il "McSon Trio" nel 1947, sullo stile del celebre "Nat King Cole trio".

Ray Charles non poteva che ispirarsi a questo gigante della musica, colui che da più parti viene indicato come il vero apripista della musica soul, autore di canzoni memorabili come "I got the woman" o "Unforgettable". Tutti brani che dimostrano come King Cole riuscì a trasformare la musica gospel (di tradizione fondamentalmente religiosa), in qualcosa di laico ma di altrettanto spirituale.

Tutti aspetti che hanno influenzato profondamente l'evoluzione artistica di "The genius" che, grazie al suo grande talento vocale, riusciva a trasformare qualsiasi canzone (che fosse blues, pop o country), in un'esperienza intima e interiore.

Il primo disco, "Confession Blues" (per la Swingtime) è del 1949. Le trasformazioni iniziano quando Ray Charles partecipa alla session di Guitar Slim che darà vita all'eccellente "The things I used to do".  

Il suo stile, immediatamente riconoscibile, come il suo modo di equilibrarsi da sinistra a destra dinanzi al suo piano ed il suo molto ampio sorriso e la sua riunione con il produttore Quincy Jones, lo conduca verso un successo folgorante fin dagli anni 50 con titoli come "I got a woman" (1954) o che lo comporta "What'd I say" (1959), un successo poi bissato da numerosi altri brani fra i quali è doveroso menzionare "Talkin' bout you", "This little girl of mine" e "Hallelujah I love her so". 

In tutti questi pezzi, Charles si fa interprete di uno dei più significativi mutamenti nell'evoluzione e nella storia della Black Music, con uno stile che lo avvicina molto al mondo del jazz e della pratica dell'improvvisazione. 

Non a caso memorabili rimangono alcune sue performance a rinomati Festival jazz, pullulanti di intenditori dalle orecchie preparatissime pronti a stroncare impietosamente chiunque non sia all'altezza delle loro aspettative.

In seguito Ray Charles è approdato a lidi più soft, virando la sua musica verso uno stile pop-orchestrale che lo ha allontanato quasi definitivamente da quelle caratteristiche da lui stesse forgiate. Grandi Hit dell'epoca sono la magica "Georgia on my mind" e "I can't stop loving you" del 1962.

Intorno alla metà degli anni '60 è tormentato da problemi fisici e guai con la legge causati dal consumo di droga pesante iniziato ai tempi di Seattle e interrotto definitivamente proprio in questi anni.

 Si allontana in seguito del rythm'n blues per evolvere verso ciò che si chiameranno in seguito "soul", ai lati di Sam Cooke o Jackie Wilson. Passa con difficoltà il capo degli anni 70/80 in seguito a problemi con il fisco ed il suo gusto per la droga che gli fanno perdere la sua creatività. Fa il suo ritorno sulla parte anteriore della scena nel 1990, al festival di jazz di Antibes, nel sud della Francia, più non per lasciarla questa volta.  

Nel 1980 ha partecipato al film cult "The Blues Brothers" (film cult di John Landis, con John Belushi e Dan Aykroyd), pellicola che ha rilanciato non poco la sua immensa figura.

Poi qualcosa si deve essere rotto dentro di lui: per parecchio tempo il genio del soul è mancato dal palcoscenico così come dalle sale d'incisione, riproponendo solo saltuariamente le perle del passato e costringendo i fan a rivolgersi alla sua discografia, comunque ricca, composta da decine di dischi.

Si è spento il 10 giugno 2004 a Beverly Hills, California, all'età di 73 anni, per le complicazioni di una malattia al fegato.


Ed ecco il mio mito, il caro vecchio zio Ray

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Ed ecco il mio mito, il caro vecchio zio Ray. ADORO. Da sempre. La sua voce, la sua passione, le sue movenze, la sua musica, un mito indiscusso.

Memorabile il suo dondolio quando suonava. Dondolava, cantava, si dimenava, e suonava sempre da Dio senza sbagliare una sola nota, roba da geni assoluti! Lo ascolto sempre con piacere, non manca mai il suo The Best durante i viaggi!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 09, 2016 ⏰

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