Questioni di galateo

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Seconda prova, concorso The Writing Stars 2016: The Battles
Traccia: "James è un ragazzo speciale. Riesce a padroneggiare l'acqua e renderla solida a suo piacimento.
Ma James è anche un umano a tutti gli effetti e come gli altri non è immune al raffreddore.
Cosa succederebbe se i suoi poteri prendessero il sopravvento?
Riuscirà James a non congelare la città?"
Inserire all'interno del racconto elementi comici.
Parole: 1813

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C'è stato un tempo non molto lontano in cui la città di Dudinka, in Siberia, non era interamente congelata.
Faceva freddino, certamente. Ma nulla aveva scombinato il clima di un paese più dell'arrivo di quello strano ragazzino americano.
Ed ebbero anche il coraggio di dare la colpa ad una "depressione" o ad "una fase di maltempo davvero intensa".
Meteo.it non ve la racconta giusta (e quando mai lo ha fatto?), ma qualcuno è qui per spiegarvi tutta la verità.
Vorrei che lo ringraziaste.

                            ***

James Holdcold era un ragazzo speciale, davvero speciale. Non sapeva perché si stesse ostinando a parlare in terza persona, forse pensava che così avrebbe reso la sua storia un po' più interessante.
Il suo potere era fantastico, si diceva ogni giorno. Piccolo particolare: in alcune situazioni non riusciva controllarlo.
Un esempio? Come ogni essere umano che si rispetti, storia o non storia, James poteva prendere il raffreddore. E questo non è mai un bene, se il potere che possiedi è quello di cambiare lo stato dell'acqua a tuo piacimento, o quasi.
Da quando la sua strana capacità sovrannaturale aveva iniziato a mostrarsi, il ragazzo non aveva mai avuto il raffreddore, o una qualsiasi malattia che comprendesse tosse e starnuti.
Si premurava di evitare parchi acquatici, spiagge troppo affollate e tutte le piscine pubbliche del suo quartiere, perché non voleva rischiare di congelare qualche povero esserino innocente.
Presto, però, sarebbe stato sul punto di trasformare in ghiaccio un'intera città, per colpa di un semplice, stupido raffreddore.

                          ***

Tutto era iniziato quella mattina, a scuola. La sua dispettosa compagna di banco, con serpenti per trecce ed un ghigno malefico dipinto sul viso, aveva proposto una scommessa.
James non rifiutava le scommesse. Insomma, era una questione d'onore. Sul serio.
E Trecce-serpenti lo sapeva benissimo. Proprio per questo aveva intenzione di mettere il ragazzo nei guai, affermando che non avrebbe mai avuto il coraggio di gettarsi un secchio d'acqua gelata in testa, in pieno inverno. Eppure, aveva pensato James, la moda dell'Ice Bucket Challenge era passata da un pezzo.

                            ***

Così, il nostro affezionato protagonista della storia, un antieroe che non sarebbe mai potuto essere Corvonero, cadde nella trappola di Trecce-serpenti. Non ci volle nemmeno uno sforzo per convincerlo.
Due parole, qualche provocazione, e fu fatta la storia.
James Holdcold si sarebbe gettato dell'acqua gelata in testa. Per puro divertimento.

                            ***

Se ve lo state chiedendo, no, i giorni seguenti non furono piacevoli. Trecce-serpenti ci aveva visto giusto, e dopo quarantott'ore precise a James venne il raffreddore.
Ma non un raffreddore qualsiasi, oh, no. Uno di quelli potenti, di quelli che starnutisci ed in men che non si dica allaghi la stanza col tuo moccio.
A James aveva sempre fatto ribrezzo la parola "moccio".
Per non parlare del mal di testa. Dobbiamo proprio specificare?
Il ragazzo iniziava a sospettare che nel suo cranio ci fosse una piccola chiesa, al posto del cervello. Sapete, una di quelle carine carine, con le vetrate ed il campanile.
La messa era cominciata, ne era sicuro: sentiva il parroco e i fedeli nascosti nella sua testa cantare e suonare, allegri, le classiche canzoncine che si ascoltano in chiesa. James riusciva quasi ad udire la melodiosa voce dell'intonatissima Suor Gloria, soprannominata "L'usignolo" dai più, ma anche dai meno.
"MAAAAATTONE SU MATTONE VIENE SU UNA GRANDE CASA, CHE FATICA CHE FATICA CHE SI FA PERCHEEEÉ!"
"OSANNA EH, OSANNA EHHH!"
James sentiva le mani battere a ritmo di musica, le percussioni della banda accompagnare il canto della sorella.
"BUM, CRASH, BUM, BUM, CRASH"
Perché il fastidio provocato dal suo mal di testa si avvicinava così tanto a quello provato durante l'esibizione di una suora canterina?

The Writing Stars: Team 9/2 & 7/8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora